Tutte le forze di polizia allo scopo di prevenire e contrastare il diffuso fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti predispongono frequenti servizi mirati - in uniforme, in abiti civili o sotto copertura - in città e nei quartieri periferici, con particolare attenzione alle scuole, ai parchi o agli esercizi pubblici, luoghi scelti di frequente dagli spacciatori per fissare appuntamenti e/o incontrare i consumatori di droga, avvalendosi per le successive indagini di supporti passivi quali la video sorveglianza e le intercettazioni telefoniche. Anche a Bologna come in tante altre città i luoghi più "battuti" sia dai pusher che - naturalmente - dagli acquirenti della quantità giornaliera di droga sono quelli limitrofi all'area universitaria. Così come la stazione ferroviaria e la montagnola sono notoriamente mercati molto frequentati e particolarmente attivi, nonostante i controlli delle forze dell'ordine siano abbastanza serrati. Tale attività a volte suffragata anche da segnalazioni di privati cittadini non sempre, e per vari motivi, finisce con l'arresto in flagranza di reato dello spacciatore. Per la legge quasi ogni condotta che ha a che fare con lo spaccio di sostanze stupefacenti è punita con la reclusione da sei a venti anni e con la multa da 26mila a 260mila euro. La pena è ridotta se la condotta criminosa, per i mezzi, la modalità o le circostanze, in altre parole per la qualità e quantità delle sostanze, è di lieve entità. A volte i sequestri di stupefacenti sono a carico d'ignoti, poiché le dosi sono nascoste in punti particolari, poi rinvenute con l'ausilio di reparti speciali e dal fiuto dell'unità cinofila. Soffrire di dipendenza dalla droga può far sentire come se non ci fosse speranza di stare meglio. Tuttavia, per quanto la situazione sia complicata, può essere sconfitta con perseveranza e pazienza. Si comincia dalla definizione dei motivi per cui smettere, perché aiuteranno a tenere duro nel corso di tutto il processo di disintossicazione. In parallelo occorre definire un piano valido e affidarsi all'appoggio di gruppi di supporto e psicoterapeuti per superare l'astinenza e intraprendere un percorso di reinserimento in una nuova vita priva dall'uso deleterio di droghe. Vi sono anche gruppi di volontari che allo scopo di fare prevenzione si recano davanti agli istituti scolastici per spiegare agli studenti i veri danni che provocano tali sostanze. Gruppi che sono sempre a disposizione di chiunque faccia richiesta e disponibili a fornire opuscoli contenenti informazioni sulle droghe più comunemente abusate, per uscire dalla dipendenza di sostanze stupefacenti. In questo particolare periodo di clausura forzata a causa del Covid-19, le persone più fragili possono essere ancor di più tentate da droghe e alcool ma può anche essere che la paura e il dover concentrarsi sull'essenziale faccia trovare loro la forza di cambiare abitudini e quindi uscire dal tunnel.
Ugo Vandelli vice direttore "Il Popolano"