Anche il marchio Amazon è entrato nella lista di quelli utilizzati dai cybertruffatori per attirare gli utenti e rubare i loro dati sensibili. "Il tuo account è stato bloccato!" è il messaggio allarmante, contenuto in una falsa email della società di vendite online, che annuncia il blocco dell'account a causa di numerosi tentativi di accesso non autorizzato. Le segnalazioni sottolineano che nel messaggio si chiede di cliccare su un link per poter ottenere lo sblocco dell'account. Il link conduce in realtà ad un sito di phishing, che riporta il logo contraffatto di Amazon e nel quale si trova un pulsante "crea un nuovo account" o "avvia sessione". Cliccando sul pulsante si apre un modulo nel quale l'utente viene invitato ad inserire le proprie credenziali di accesso ad Amazon, dati personali e codici bancari, che finiscono così nel database dei cybercriminali, per essere utilizzati in futuro per campagne di spam e raggiri sul web. È importante verificare sempre con la massima attenzione l'autenticità di tutti gli spazi web, prima di inserire qualsiasi dato personale e riservato; non utilizzate i link contenuti nelle email o nei messaggi ma digitate direttamente nel browser l'indirizzo della società, controllando sul sito ufficiale l'attendibilità delle informazioni. La "truffa dello squillo" parte quando arriva una telefonata da un numero estero, giusto un paio di squilli per attirare l'attenzione dell'utente. Poco dopo ne arriva un'altra. A quel punto la curiosità ci spinge a rispondere e/o richiamare il numero, cadendo nella trappola dei truffatori. Alla telefonata ci sarà una risposta immediata. A volte nessuno parla, altre volte parte un audio registrato che intrattiene per qualche secondo l'interlocutore. Può sembrare uno scherzo, ma questo "scherzo" può costare anche 1,5 euro al secondo. La telefonata viene infatti reindirizzata a una linea a pagamento che prosciuga il credito e arricchisce i truffatori. Si tratta della truffa "Wangiri", che utilizza il sistema del ping call, e che non è nuova. Periodicamente ritorna a mietere euro dalle tasche degli ignari utenti che cadono nel trabocchetto. In questo periodo di clausura forzata, durante la quale il telefono è l'unico contatto con il mondo esterno, si tiene "la guardia bassa" e si è più soggetti a cadere nel tranello. Quindi attenzione alle telefonate che arrivano dall'estero, in particolare dalla Tunisia (+216) e dall'Inghilterra (+44), ma anche da Moldavia (+373), Kosovo (+383), Bielorussia (+375) o da altri Paesi. É possibile chiedere al proprio operatore di inibire le telefonate da e per l'estero, in modo da non cadere nella rete dei truffatori nemmeno per sbaglio. I casi sospetti devono essere segnalati alla Polizia postale.
Ugo Vandelli vice direttore "Il Popolano"