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“Via Romagna per lo IOR”: i protagonisti del ciclismo romagnolo salgono in sella

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VIA ROMAGNA PER LO IORDopo il successo della prima edizione, torna per il secondo anno consecutivo "Pedala sulla Via Romagna per lo IOR", la pedalata di beneficenza lungo i 462 km della Via Romagna, da Comacchio a Riccione, che l'Istituto Oncologico Romagna (IOR) e ExtraGiro hanno ideato e promosso e che ora riportano "on the road".

Chiunque può sostenere la sfida donando una cifra simbolica a questo link, sulla piattaforma realizzata dall'Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) per progetti di crowdfunding a sostegno della lotta contro il cancro. https://www.insiemeachicura.it/iniziative/la-via-romagna-per-lo-ior-2023

La seconda edizione della pedalata si svolge dal 20 al 23 settembre 2023 in 4 tappe:

1° tappa: 20 settembre: Comacchio-Brisighella 125 km

2° tappa: 21 settembre: Brisighella-Santa Sofia 115 km

3° tappa: 22 settembre: Santa Sofia-Verucchio 108 km

4° tappa: 23 settembre: Verucchio-Riccione 131 km

Già nel 2022, l'avventura che ha visto una squadra di 13 ciclisti percorrere 464 chilometri ha raccolto oltre 10.000 euro da destinare ai progetti di ricerca scientifica contro il cancro, con un'ultima donazione giunta addirittura a gennaio da una squadra di ex professionisti veneti che hanno appoggiato la causa della ricerca scientifica. Fino a quel momento erano stati raccolti 9.310 euro, frutto della generosità di 74 donatori. Tutto è pronto, con gli stessi protagonisti, per pedalare nuovamente con l'obiettivo di portare nuove prospettive di cura al letto dei pazienti che lottano contro il cancro.

Tutto il ricavato sarà utilizzato infatti per sostenere gli studi di ricerca oncologica più promettenti portati avanti nei laboratori dell'IRST IRCCS di Meldola.

L'iniziativa è possibile grazie a BCC Ravennate Forlivese e Imolese, ExtraGiro, Alé Cycling e Via Romagna.

«Ho voluto unire le mie due passioni: la bicicletta e il volontariato – spiega Romano Randi, autista del progetto d'accompagnamento per i pazienti del territorio di Lugo e ideatore della "Via Romagna per lo IOR" – e così ho cercato un modo per fare la differenza per i pazienti oncologici che coinvolgesse anche alcuni amici con la passione delle due ruote, per divertirci per una buona causa tutti insieme».

«Quando l'amico Romano Randi ci ha prospettato di fare qualcosa per promuovere l'Istituto Oncologico Romagnolo – ricorda Marco Selleri, direttore di ExtraGiro, che è stato anche il primo ad avere l'intuizione di mappare un percorso turistico che attraversasse tutta la Romagna -, non ci abbiamo pensato molto: così lo scorso è nata questa pedalata di gruppo sulla via Romagna, attività sociale su cui ha creduto da subito anche Alé Cycling, producendo la linea di abbigliamento dedicata, che sarà indossata dai partecipanti e che può essere acquistata da tutti gli interessati».

Il gruppo è un nutrito mix tra ex professionisti (c'è anche una medaglia d'oro delle Olimpiadi) e cicloturisti, che pedsaleranno sulla Via Romagna, il percorso permanente per andare alla scoperta di un intero territorio toccando circa 30 comuni, 20 rocche e borghi storici, luoghi d'arte, parchi naturali ed eccellenze della tradizione enogastronomica.

Tra i ciclisti, oltre all'ideatore Romano Randi, ci sono un campione olimpico come Andrea Collinelli (ad Atlanta 1996), il vincitore della tappa dell'Alpe d'Huez al Tour de France 1994 Roberto Conti, Gian Paolo Grisandi (campione mondiale inseguimento a squadre nel 1985), ma anche Letizia Galvani, oltre a cicloturisti e volti noti del ciclismo come il giornalista sportivo Gian Luca Giardini, che vanta importanti collaborazioni con tv nazionali e regionali.

Saranno in sella, in rigoroso ordine alfabetico: Paolo Ceccarelli, Andrea Collinelli, Roberto Conti, Letizia Galvani, Gian Luca Giardini, Giampaolo Grisandi, Roberto Medri e Roberto Medri (omonimi), Massimo Moretti, Paolo Pagani, Bruno Pelloni e Romano Randi.

Tutti i protagonisti vestiranno la maglia dedicata, realizzata da Alé Cycling, azienda veneta leader in Italia nel suo settore, che ha deciso di sostenere l'iniziativa.

La sfida lanciata dagli ideatori della sfida è aperta a chiunque abbia voglia di unirsi in diversi modi:

effettuando una donazione che andrà interamente a sostegno dell'attività dello IOR, che da più di 40 anni è al fianco delle istituzioni pubbliche nell'obiettivo di far crescere la lotta contro il cancro e le oncologie del territorio, mission che ha portato la Romagna dall'essere una delle zone più colpite da ciò che un tempo veniva definito semplicemente come "male incurabile" ad essere riconosciute come una delle aree di maggior eccellenza dal punto di vista della presa in carico dei pazienti con diagnosi di tumore;

pedalando insieme agli ambassador dell'iniziativa, con la possibilità di vestire la maglia realizzata per l'occasione da Alé Cycling (per info su come unirsi al gruppo: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - 348 2409985);

acquistando la divisa ufficiale realizzata da Alé Cycling, con tutte le info a riguardo al link seguente:

https://shop.ior-romagna.it/eventi/la-via-romagna-per-lo-ior.html

L'attività dello IOR è perfettamente riassunta dal motto: vicino a chi soffre, insieme a chi cura. L'anima della no-profit è infatti duplice: da un lato offrire ai pazienti oncologici e ai suoi famigliari servizi di assistenza gratuita che possano alleviare il difficile percorso di cura di chi affronta una diagnosi di cancro; dall'altro lato sostenere i progetti di ricerca più promettenti portati avanti presso l'IRST IRCCS di Meldola, struttura che lo stesso IOR ha contribuito in maniera determinante a creare nel 2007. Al fianco di queste due grandi filoni di attività si inscrivono i laboratori di prevenzione proposti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della Romagna, per contribuire a creare adulti più consapevoli delle proprie scelte di salute, e le raccolte fondi volte all'acquisto di macchinari innovativi laddove un ospedale del territorio manifesti una necessità che il servizio pubblico non riesca a soddisfare. È quindi al sostegno di questa serie di attività che l'iniziativa "Via Romagna per lo IOR", e il crowdfunding ad essa collegato, è dedicata.

Attraverso la pagina FB e i canali social dell'Istituto Oncologico Romagnolo, di ExtraGiro e di tutti i ciclisti ambassador sarà possibile seguire gli aggiornamenti e contenuti esclusivi.

«Il legame tra sport e solidarietà è più che mai solido - spiega il Direttore Generale dello IOR, Fabrizio Miserocchi -. In questi ultimi anni sono aumentate le persone che hanno deciso di fare la differenza per una causa che hanno deciso di sposare e che sentono propria, come in questo caso la lotta contro il cancro, tramite un'impresa sportiva. Per noi si tratta di iniziative che hanno un duplice valore aggiunto: oltre ovviamente al sostegno economico delle nostre attività, ci permettono di accendere i riflettori sull'importanza dell'attività fisica sia come arma di prevenzione che come autentica "medicina" che migliora gli effetti delle terapie. L'epoca del "riposo assoluto" è definitivamente tramontata: la consapevolezza dei vantaggi di avere pazienti "fit", anche per preservare una buona qualità di vita durante le cure, si è imposta con forza. Questi grandi ex professionisti, partecipando a "Via Romagna per lo IOR", non ci aiutano solo a sostenere la nostra causa: si fanno promotori ed ambasciatori di un messaggio fondamentale, e per questo non possiamo che ringraziare tutti loro, in primis Romano Randi, il nostro volontario da cui è partito tutto».

Per info e donazioni: https://www.insiemeachicura.it/iniziative/la-via-romagna-per-lo-ior-2023

Redazione

Ciclismo. Gran colpo dell’olandese Sjoerd Bax al Trofeo Matteotti

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Trofeo Matteotti arrivo BaxPescara. Per la terza volta, UAE Team Emirates di nuovo regina a Pescara del Trofeo Matteotti: dopo Valerio Conti nel 2020 e Matteo Trentin nel 2021, la 75°edizione ha incoronato vincitore Sjoerd Bax. Il 27enne olandese ha lasciato dietro la sua ruota tutti gli altri e davvero per un soffio l'ha spuntata sul gruppo in forte recupero alle sue spalle con la seconda posizione del campione italiano Simone Velasco (Nazionale Italiana) e la terza di Lorenzo Rota (Intermarchè Circus Wanty) con quest'ultimo che era in compagnia di Bax fino ai 200 metri.

L'Unione Ciclistica Fernando Perna del patron Daniele Sebastiani, coaudivato dal direttore generale Stefano Giuliani, dal presidente onorario Renato Ricci e dal segretario Dino Renzetti, ha organizzato ancora una volta in maniera impeccabile e meticolosa questa manifestazione coinvolgendo un numero crescente di appassionati.

Il punto di forza è stato lo spazio hospitality con la consuetudine degli arrosticini in cima a Montesilvano Colle, in aggiunta al ricordo di Fabio Taborre con una pedalata cicloturistica a lui dedicata, a due anni dalla sua triste scomparsa, così come tutta la carovana del Trofeo Matteotti ha voluto ricordare con un minuto di raccoglimento le tre vittime della tragedia avvenuta a Casalbordino nella fabbrica della Sabino Esplodenti.

Alla soddisfazione degli organizzatori si è aggiunto il plauso a livello istituzionale del Comune di Pescara (con in testa il sindaco Carlo Masci e l'assessore allo sport Patrizia Martelli), della Provincia di Pescara (con il delegato Gabriele Colasante) e della Regione Abruzzo (rappresentata per l'occasione dal presidente Marco Marsilio e dal consigliere Leonardo D'Addazio).

Non è mancato il grande tifo del pubblico abruzzese verso i due beniamini di casa, in gara con la nazionale italiana del commissario tecnico Daniele Bennati: Giulio Ciccone e Dario Cataldo. Applausi anche agli altri corridori abruzzesi Lorenzo Di Camillo (Santa Maria Imbaro) della Sofer Savini Due OMZ, Lorenzo Masciarelli (Pescara) del Team Colpack Ballan CSB, Simone Roganti (Spoltore), Giannicola Di Nella (Paglieta) e Federico Di Mauro (Montesilvano) della D'Amico.

Con 120 corridori in rappresentanza di 18 squadre, per circa 110 chilometri gli eroi della lunga fuga di giornata sono stati Mattia Bais (Eolo Kometa Cycling Team) e Pierre Latour (Totalenergies), vantaggio massimo di quasi sette minuti. L'estenuante inseguimento ha avuto successo e la fuga è stata neutralizzata a una cinquantina di chilometri dall'arrivo con il solo Latour ad arrendersi per ultimo.

La corsa ha preso un'altra fisionomia negli ultimi tre giri dapprima con l'affondo solitario di Davide Formolo (UAE Team Emirates), raggiunto e superato a sua volta da una nuova coppia di battistrada formata da Andrii Ponomar (Team Corratec-Selle Italia) e George Bennett (UAE Team Emirates).

Ad infiammare la battaglia durante l'ultimo passaggio ai Colli di Pescara e di Montesilvano Giulio Ciccone (Nazionale Italiana), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Vincenzo Albanese (Eolo Kometa Cycling Team), Simon Yates (Team Jayco AlUla) e Rota ma senza fortuna.

In discesa, a circa 5 chilometri dall'arrivo, hanno colto l'attimo Rota e Bax che sono riusciti ad avvantaggiarsi e a guadagnare fino a un massimo di 10 secondi.

Col piombare improvviso del gruppo, Bax ce l'ha fatta di pochissimo a piazzare il colpo vincente mentre Rota si è arreso al ritorno del gruppo ed è riuscito a cogliere a denti stretti il terzo posto con Velasco che l'ha spuntata al fotofinish per la seconda piazza. Nelle prime posizioni in volata, quarto posto per Micheal Matthews (Team Jayco AlUla) e quinto per Hirschi. Il miglior abruzzese all'arrivo è stato Ciccone, piazzatosi in 17.ma posizione.

Sjoerd Bax: "Il Matteotti è una corsa esigente ed impegnativa, ogni giro era tutto salita e discesa, ma alla fine ce l'ho fatta. Questa vittoria mi dà fiducia per i prossimi appuntamenti di fine stagione tra cui gli Europei in Olanda, la Coppa Agostoni che ho vinto nel 2022 e il Giro dell'Emilia".

Lorenzo Rota: "Bellissima corsa, faccio i complimenti a Stefano Giuliani per l'organizzazione. Sono tornato dal Canada che non ero al top della condizione e oggi ci tenevo a dare un gran segnale, per un finale di stagione dedicato all'Adriatica Ionica Race e al Giro di Lombardia con arrivo nella mia città a Bergamo".

Simone Velasco: "Ero andato vicino alla vittoria più volte anche nelle edizioni passate. Mi sarebbe piaciuto vincere qui a Pescara con la maglia tricolore sulle mie spalle. La nostra nazionale ha corso da grande squadra, non è arrivata la vittoria ma contava il fatto restare lì davanti a giocarmi il successo con i migliori. Adesso non vedo l'ora di tirare il fiato per una settimana prima delle gare italiane di fine stagione. Finalmente mi posso concedere un assaggio di arrosticini visto che durante la corsa, a Montesilvano Colle, si sentiva il profumo".

Stefano Giuliani: "La mia vittoria è stata quella di aver visto più pubblico e di aver portato a termine questa 75°edizione, condividendo questo obiettivo con Daniele Sebastiani, il mio gruppo di lavoro e le istituzioni. Il Matteotti è una gara in sicurezza e siamo da esempio a livello nazionale".

PODIO 75°TROFEO MATTEOTTI

1. Sjoerd Bax (Ola, UAE Team Emirates) 195 km in 4.35'32" media 42,463 km/h

2. Simone Velasco (Nazionale Italiana)

3. Lorenzo Rota (Intermarche - Circus - Wanty)

( Credit photo: Uliano Starinieri )

Redazione

 

 

33^ Gran Premio Nuvolari, vince la coppia Andrea Vesco - Roberto Vesco con Fiat 508 S del 1935

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Gan Premio NuvolariSi è conclusa domenica la 33ª edizione del Gran Premio Nuvolari, con la vittoria dell'equipaggio n.64 formato dalla mitica coppia Andrea Vesco – Roberto Vesco, rispettivamente figlio e padre, alla guida di una splendida Fiat 508 S del 1935. I top driver si sono distinti sin dalle prime prove, dimostrando concentrazione massima, competenza tecnica e grande spirito sportivo, in quella che è stata una gara combattuta insieme ai migliori e più importanti regolaristi italiani e stranieri, caratterizzata da un clima caldo e soleggiato per tutti i quattro i giorni. Si tratta della loro nona vittoria al Gran Premio Nuvolari, nell'anno in cui si festeggia la sua 33ª edizione.

"È stata una gara molto avvincente, mi piace dire che io partecipo per vincere; questa di oggi però si può considerare quasi una vittoria alla pari, perché solo pochi centesimi di secondo hanno sempre diviso i primi equipaggi in testa alla gara. La mia passione per le auto è nata in maniera molto naturale, mio padre ha sempre amato le vetture vintage fin dagli anni Settanta quando ancora non erano considerate d'epoca. La mia prima competizione l'ho fatta quando avevo appena 12 anni, ormai sono 30 anni che gareggio" dichiara Andrea Vesco.

"Questa edizione è stata particolarmente impegnativa e intensa, più sofferta del solito, alla fine con i concorrenti che si disputavano il podio ci dividevano solo pochi centesimi di secondo, ma quando si giunge alle ultime battute bisogna stare molto attenti a non perdere mai la concentrazione, fondamentale per raggiungere l'obiettivo", aggiunge Roberto Vesco.

Secondo posto occupato dall'equipaggio n.59 di Turelli-Turelli, al volante di una Fiat 508 Sport Coppa Oro del 1934 con cui avevano trionfato già nell'edizione del 2021, in quello che è stato uno dei testa a testa più avvincente della gara.

Terzo classificato l'equipaggio n.6 a bordo di una Fiat 508 C del 1937 composto dalla coppia Passanante-Molgora. Al quarto posto la coppia Fontanella-Covelli (n.3), su una Lancia Lambda Spyder del 1927 e quinti classificati, Patron-Patron, (equipaggio n.55) alla guida di una MG L Magna del 1933, entrambi gli equipaggi autori di un'importante rimonta nel finale.

L'evento ha registrato un ottimo numero di presenze: sono stati infatti 275 gli equipaggi provenienti da tutto il mondo e selezionati da un'apposita commissione, a testimonianza dell'entusiasmo generato da quella che è considerata una delle gare più belle al mondo. Il mito del Grande Tazio rivive grazie ai numerosi gentlemen drivers che condividono i valori del Mantovano Volante quali la sportività, il coraggio e la passione e le emozioni di un viaggio straordinario a bordo di veri e propri capolavori di storia, meccanica e design.

Numerosi i paesi in rappresentanza di tutto il mondo (Italia, Germania, Svizzera, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Ungheria, Stati Uniti, Gran Bretagna, Austria, Belgio, Uruguay, Argentina, Giappone, Polonia, Montecarlo, Repubblica di San Marino) e 49 le case automobilistiche in gara, dalle italiane Alfa Romeo, Maserati, Lancia, Ferrari e Fiat, alle inglesi Jaguar, Aston Martin, Bentley e Triumph, dalle tedesche Mercedes, BMW e Porsche fino alle pursang francesi firmate Ettore Bugatti. Quest'anno sono state più di 100 le vetture anteguerra (fabbricate dal 1932 al 1939) che hanno preso parte alla manifestazione.

Significativa anche la presenza di numerose auto degli anni '50; sono stati infatti 150 i partecipanti che hanno corso il Gran Premio con vetture dei marchi Ferrari, Jaguar e Porsche.

Questa 33° edizione ha visto confermati i partner Red Bull, Banca Generali, Finservice Group a cui si è aggiunta la collaborazione con la casa d'aste Wannenes (official partner), Locman-Italy (Time keeper e Official Partner) e Penske Cars (automotive partner), grazie ai quali il "Nuvolari" ribadisce alcune delle proprie caratteristiche fondamentali: lo spirito della competizione sportiva, la celebrazione storica e il turismo itinerante.

Con una particolare sensibilità alle tematiche inerenti la salvaguardia dell'ambiente, è stata riproposta anche quest'anno l'iniziativa "Gran Premio Nuvolari Green", un'importante azione di ecologizzazione realizzata con il patrocinio del Comune di Mantova. L'impatto ambientale provocato dalla circolazione delle auto storiche partecipanti all'evento verrà compensato dalla piantumazione, in aree selezionate, di un numero tale di alberi ad alto fusto da bilanciare la quantità totale di CO2 emessa.

( credits photo: Edoardo Tommasini)

Redazione

La Mythos Primiero Dolomiti si tinge di rosa.... Marchet è regina

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Giorgia MarchetIl campione italiano Diego Rosa fa il vuoto nella marathon, Giorgia Marchet partecipa... per caso e vince!

È partito col n. 6 e la maglia di campione d'Italia, e Diego Rosa non ha deluso. È lui il vincitore della terza edizione della Mythos Primiero Dolomiti che oggi ha solcato ed abbracciato tutta la vallata di Primiero, in Trentino. Diego Rosa sul percorso Marathon ha allungato quasi subito e poi... una lunga cavalcata in solitaria, incontrastata. Stessa tattica di gara per Giorgia Marchet (in foto), feltrina che in Valle di Primiero si allena per la sua disciplina, il cross country, ma che non disdegna le lunghe distanze. Re e regina lungo gli 82 km di gara incoronati dopo 3400 metri di dislivello su quello che, nel 2026, sarà il percorso del Campionato del Mondo Marathon.

Un autentico spot promozionale quello di oggi, in una giornata di sole eccezionale, un cielo terso e le Pale di San Martino in bella mostra da ogni inquadratura del tracciato. Partenza di buon mattino (8.30) da Parco Vallombrosa, in quella che sarà in futuro la nuova logistica della gara, 850 bikers al via nelle tre proposte Marathon, Classic ed Easy, quest'ultima aperta anche alle e-mtb.
Percorsi tutti molto spettacolari, i primi due decisamente impegnativi, scelti dal campione del mondo Massimo Debertolis per una mtb 'vecchio stile', tutta guidata e molto tecnica.
Come detto, Diego Rosa ha cercato subito l'allungo già dopo il trasferimento da Fiera di Primiero alla località Piereni, dove la gara è entrata nel vivo, Daniele Mensi ha tentato di agganciare il fuggitivo ma invano, mentre dietro si è formato un gruppetto comandato da Daniel Geismayr. A Col, in prossimità di San Martino di Castrozza, è piombato per primo come un falco il fuggitivo Rosa proprio mentre le Pale di San Martino si coloravano di rosa con le tinte dell'Enrosadira. Dietro a guidare il gruppo si è portato l'altoatesino Fabian Rabensteiner con incollato a ruota lo svizzero Casey South. A Malga Ces ancora Rosa a cavalcare in solitaria e dietro tutti costretti ad inseguire, incapaci di limitare il divario. Nella successiva ascesa verso il Lago di Calaita Rosa era sempre più solo, e dietro la situazione cambiava di poco, l'iniziativa di comandare gli inseguitori è stata presa da Rabensteiner e il compagno di squadra (Wilier Pirelli) Daniel Geismayr.
Intanto al femminile anche Giorgia Marchet faceva il vuoto, con un concreto margine di alcuni minuti sulle inseguitrici Burato, Peretti e Fasolis.
Sulla discesa in single track da Calaita, uno sconquasso alle spalle di Rosa. Rabensteiner, mentre con South e Geismayr cercava di raggiungere Rosa, rovina a terra, così per Geismayr è venuto a mancare il lavoro di squadra consentendo a Porro di rientrare. La penultima salita di giornata con Rosa solo al comando viene affrontata alle sue spalle da South con Porro incollato alla sua ruota. La situazione non cambia, Rosa conclude la sua cavalcata trionfale a Fiera di Primiero dopo 3h50'21", aggiudicandosi così il nuovo record della gara e meritando gli applausi di un folto pubblico assiepato ai bordi del parterre al Parco Vallombrosa. Porro ha pagato 3'7", poi Casey South ha chiuso il podio a 3'26".
Classifica consolidata in anticipo al femminile, Giorgia Marchet ha messo il proprio sigillo bloccando il cronometro su 5h02'40". Dietro molto staccate Chiara Burato e Claudia Peretti.
La gara Classic l'ha vinta con buon margine Zaccaria Toccoli seguito da Elian Paccagnella, nuovo nelle gare lunghe, e con indosso la maglia di campione italiano cross country junior. Gara femminile vinta da Lorena Zocca davanti ad Alessandra Sassano e Orietta Tosadori.
Per i meno allenati e per i possessori di e-mtb gli organizzatori di Pedali di Marca hanno proposto anche la gara Easy di 24 km.
Bilancio più che positivo per questa terza edizione, autentico test event in vista del Mondiale 2026. Giudizi positivi da parte dei partecipanti sia sul territorio, sui percorsi e sull'organizzazione di Pedali di Marca col sostegno delle amministrazioni pubbliche e della APT locale. E ora appuntamento al 2024 al secondo weekend di settembre.
Info: www.mythosprimiero.com

Marathon Maschile

1 Rosa Diego Taddei Factory Team 3:50:21; 2 Porro Samuele Wilier-Pirelli Factory 3:53:28; 3 South Casey Torpado Factory Team 3:53:47; 4 Geismayr Daniel Team Willier Pirelli 3:55:47; 5 Dorigoni Jakob Torpado Factory Team 3:57:09; 6 De Cosmo Gioele Scott Racing Team 3:58:22; 7 Ragnoli Juri Fm Bike Factory Team 4:01:00; 8 Samparisi Nicolas Ktm Alchemist Powered 4:01:16; 9 Siffredi Andrea Scott Racing Team 4:02:17; 10 Foccoli Davide Olympia Factory Team 4:03:13

Marathon Femminile
1 Marchet Giorgia Trinx Factory Team 05:02:40; 2 Burato Chiara Mentecorpo Cicli Drigani Pro Team 05:06:54; 3 Peretti Claudia Olympia Factory Team 05:14:57; 4 Fasolis Costanza Mentecorpo Cicli Drigani Pro Team 05:21:37; 5 De Silvestro Martina Spiquy Team 05:47:04

Classic Maschile
1 Toccoli Zaccaria Team Todesco 2:51:21; 2 Paccagnella Elian Junior Team Südtirol Asv 2:55:58; 3 Pellegrini Kevin Junior Team Südtirol Asv 3:02:26; 4 Zampedri Luca Team Todesco 3:02:42; 5 Vicenzi Daniel Asd Chero Group Team 3:03:04; 6 Depaul Gabriele Team Todesco 3:03:37; 7 Zamboni Andrea Fontanari.It 3:04:25; 8 Iagher Albert Wilier Pirelli Devel 3:05:10; 9 Doliana Luca Unione Sportiva Litegosa 3:07:26; 10 Alghisi Isaia Ab Bike Racing Team 3:11:02

Classic Femminile
1 Zocca Lorena S.C. Barbieri 03:43:37; 2 Sassano Alessandra Team Sella Bike 03:59:01; 3 Tosadori Orietta Asd Chero Group Team Sfrenati 04:18:19; 4 Pozzi Carolina Alta Valtellina Bike Asd 04:21:32; 5 Spessot Federica A.S.D. C-Bike Team 04:30:03

( Credit photo: Newspower.it )

Redazione

Ciclismo U23. Romele domina il Giro di Puglia

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Romele Giro di PugliaPOLIGNANO A MARE (BA): Il bellissimo centro pugliese di Polignano saluta il 22° successo stagionale per il team Colpack Ballan CSB. Alessandro Romele si aggiudica infatti la challenge Giro di Puglia. Nella tappa odierna invece, vinta dall'ucraino Kyrylo Tsarenko, spicca il 2° posto di Samuel Quaranta. La corsa odierna, valida come Targa Crocifisso, ha registrato il 3° di Pietro Mattio (atleta Jumbo ma oggi in maglia azzurra) ed il quarto di Romele. Si è corso su una distanza di 170 km, coperti in 3h:55': 13", coperti alla media di 43,492 km/h.

Grazie a questo piazzamento Alessandro ha definitivamente chiuso il discorso classifica generale che fino a ieri lo vedeva in testa con 134 punti su D'Auito (96) e Raccagni (77). Quarto il vincitore di oggi, Tsarenko, che con il colpo da finisseur negli ultimi chilometri ha provato a far saltare il banco anche se Romele, forte di un traguardo volante vinto, aveva di fatto messo il successo finale in cassaforte.

DICHIARAZIONI:

"Per me un'emozione fortissima, la prima corsa a tappe della carriera" – spiega il vincitore della classifica generale di questo Giro di Puglia. Romele, passistone di 1,86 metri che è stato pure campione italiano Junores, ha inanellato una seri di risultati impressionanti in Puglia: 1°, 3° e 4°.

Il bergamasco di Lovere racconta inoltre nel dettaglio questa corsa. "Devo dire che non abbiamo avuto momenti difficili. La squadra mi ha aiutato tantissimo e li ringrazio. Credo che l'esperienza in magli azzurra al Tour de l'Avenir (gara a tappe giovanile francese) mi è tornata utile. Lì ho imparato a gestirmi al meglio. Se devo fare un ringraziamento speciale, oltre ai nostri sponsor, lo vorrei fare a Lorenzo Casalini, mia ombra in questa esperienza in Puglia".

Per Romele una stagione ad alto livello con un primo picco di forma ad aprile, un grande Giro Next Gen, ed il ritorno al successo a fine estate. "La mia annata è decisamente buona, come sapevo ho patito il picco di caldo, ma è così da sempre. Ora sono in ripresa e guardo agli Europei e Parigi Tour".

LA SQUADRA:

I motivi di festa non mancano in casa Colpack Ballan CSB del team manager Antonio Bevilacqua, del presidente Beppe Colleoni e delle famiglie Ballan e D'Aprile con anche la piazza d'onore di Quaranta.

Oltre alle splendide localtion, diversi corridori hanno dimostrato di aver ritrovato brillantezza.

La tappa di oggi è così raccontata da Samuel Quaranta, brillante secondo. "Nel finale i miei avversari, mi hanno messo in difficoltà. Eravamo in 3, reduci dalla fuga del mattino, Tsarenko e Mattio sono scattati a turno, ed alla fine ho dovuto mollare. Per me questo tipo di azioni non sono una novità, nella mia carriera mi sono spesso lanciato in fughe importanti. Sono felice per quanto ottenuto e per la bellissima esperienza pugliese. Ora mi sento in grande recupero e punto ad un finale di stagione importante con Turchia, Calvatone e Parigi Tour".

L'analisi tecnica spetta a Gianluca Valoti (in Puglia erano presenti anche i tecnici Rossella e Beppe Dileo): "Con un 1° (Romele), 2° (Quaranta), 3-4°(Romele), 5° (Bracalente) non possiamo che essere felici. Peccato non aver vinto oggi, ma Samuel non c'è riuscito". La corsa. "Una fuga che ci ha tolto parecchi problemi in ottica classifica generale. I ragazzi si sono aiutati (Casalini e Romele in copertura) e hanno confermato la compattezza di squadra".

Raggiante il team manager Bevilacqua, che ha seguito con attenzione i suoi atleti.

"Vincere è sempre bellissimo, per di più con questi ragazzi con cui abbiamo lavorato ogni giorno gomito a gomito, da 10 mesi a questa parte. Il successo di Romele conferma che il ragazzo ha dei numeri e quest'anno ci ha regalato belle soddisfazioni. Avremmo voluto averlo con noi anche di più, ma lo abbiamo ceduto volentieri alla Nazionale in vari appuntamenti. Faccio i complimenti a tutti ed ora ci aspettano alcune trasferte decisamente motivanti come quella in Turchia, dal 28 settembre al 1° e la Paris Tour".

( Credit photo:Rodella )

Redazione

Rock Master: la storia si ripete Garnbret e Ondra superclimbers

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GarnbretJanja (SLO) e Adam (CZE) vincono come nel 2016 e 2018

Sportivi, arrampicatori, cittadini di Arco, persone di ogni età con l'arrampicata sportiva nel cuore, aspettano un anno intero questa giornata con grande entusiasmo. È la magia del Rock Master, la competizione tra climbers di altissimo livello più longeva al mondo che ha festeggiato oggi la Special Edition al Climbing Stadium di Arco.
Adam Ondra e Janja Garnbret (in foto) al top oggi, in tutti i sensi: il ceco Ondra ha eguagliato le vittorie dello spagnolo Ramòn Julien Puigblanque all'epico Rock Master, ben 7 Trofei, mentre a Janja Garnbret piace vincere ad Arco e lo fa ancora una volta in compagnia della leggenda Ondra, come nel 2016 e nel 2018. Entrambi sono stati i più veloci in qualifica: la voglia di festeggiare di nuovo assieme al colorato pubblico era tanta.
La 'danza', estremamente veloce, tra prese e moschettonaggi sulla parete a strapiombo ha entusiasmato oltre quattromila spettatori presenti che per la prima volta hanno varcato i cancelli della casa dello sport gratuitamente. Le qualifiche hanno appassionato e l'atmosfera si è accesa sempre di più con l'avvicinarsi della finale. L'azzurro Michael 'Misha' Piccolruaz era a un passo dalla finale. Piccolo revival nella semifinale assieme all'amico di sempre e compagno di allenamenti Jakob Schubert, ma quest'ultimo ha dimostrato di essere imbattibile staccando così il pass per la finale. L'altoatesino 'Misha' si è giocato la finalina con l'americano Jesse Grupper, Misha voleva salire a tutti i costi sul podio e quando ha raggiunto il top per primo si è calato mostrando un enorme sorriso. Tricolore dunque sul podio. Finale ad alta tensione: da una parte lo scalatore numero uno al mondo, Adam Ondra, dall'altra la medaglia di bronzo olimpica Jakob Schubert. È partito forte l'austriaco, ma si sa Adam, che raccoglie risultati importanti sia sulle pareti artificiali sia sulla roccia, è un 'diesel' e ha incrementato il ritmo nella parte centrale, un po' come era successo nella semifinale. Entrambi hanno spinto forte, il tifo del pubblico ha esaltato, e alla fine ha vinto l'unico e inimitabile Adam Ondra con un tempo da 'urlo' di 1.01.134 sotto gli occhi della moglie e del figlio Hugo. L'altro azzurro, Stefano Ghisolfi, è stato 'bloccato' dal combattivo Schubert, finendo poi sesto in classifica.
L'aspetto umano è fondamentale nel mondo del climbing e al Rock Master si percepiscono il grande rispetto e la stima tra atleti. Non si 'gioca' l'uno contro l'altro, ma contro la parete e il tempo, perché nel Duello Lead anche pochi centesimi possono fare la differenza.
Quest'anno non è riuscita a staccare il pass per la finale la forte austriaca Jessica Pilz, la quale ha lottato per il terzo e quarto posto con il coltello fra i denti contro l'altrettanto forte e determinata Hanna Meul (GER). Prova potente da parte della Pilz che si aggiudica così un prezioso bronzo. Il momento clou è arrivato con la sorprendente finale tra la figlia d'arte Brooke Raboutou e la pluri campionessa Janja Garnbret, con all'attivo 40 vittorie in Coppa del Mondo. Janja sulla parete è solida, fluida, ma Brooke è un'esplosione di forza e ci ha creduto fino alla fine. Ha rischiato di eguagliare papà Didier, che ha vinto il Rock Master nel 1989, e mamma Robyn Erbesfield che lo ha vinto nel 1994. Però l'oro è finito al collo della 'one and only' Janja Garnbret.
La Special Edition è stata resa speciale anche dagli eventi pre-gara, come il racconto in compagnia del giornalista RAI Emilio Casalini, il quale è salito sul palco assieme alle leggende del passato Yuji Hirayama e Angela Eiter, e quelle di oggi Janja Garnbret, Adam Ondra e Stefano Ghisolfi. Poi c'è stato un altro leggendario momento: la consegna dei premi Arco Rock Legends ai giornalisti Emilio Casalini e Gianfranco Benincasa.
Spenti i riflettori sull'imponente parete Lead, si sono accese le luci sul palco per la band locale Jambow Jane. Atleti riuniti con il pubblico, bella musica dal vivo e qualche brindisi. Rock Master ha superato ancora una volta ogni aspettativa. Significative le parole di Stefano Tamburini, presidente del comitato organizzatore: "Questa Special Edition direi che è stata eccezionale, sia dal punto di vista spettacolare con la vittoria dei due più forti atleti del momento, ma soprattutto è stata un'edizione che ha visto nuovamente il pubblico delle grandi occasioni, l'affluenza è stata veramente notevole, siamo intorno alle 4000 persone, un bel numero, ci ha fatto piacere vedere tanta gente assistere a questo evento che ormai ha caratterizzato la storia dell'arrampicata e della città di Arco".
Lunedì partono ufficialmente i lavori al Climbing Stadium, appuntamento all'anno prossimo con la nuova parete Boulder!

Duello Lead – maschile
1 Adam Ondra CZE; 2 Jakob Schubert AUT; 3 Michael Piccolruaz ITA; 4 Jesse Grupper USA; 5 Stefan Scherz AUT; 6 Stefano Ghisolfi ITA; 7 Taisei Homma JPN; 8 Toby Roberts GBR

Duello Lead - femminile
1 Janja Garnbret SLO; 2 Brooke Raboutou USA; 3 Jessica Pilz AUT; 4 Hanna Meul GER; 5 Laura Rogora ITA; 6 Vita Lukan SLO; 7 Camilla Moroni ITA; 8 Natsuki Tanii JPN

( credit photo: Newspower.it )

Redazione

Ciclismo. Emanuele Ansaloni a Corsanico cala il poker

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Ansaloni arrivoPer il Team Technipes #inEmiliaRomagna è il settimo successo stagionale

Grande vittoria di Emanuele Ansaloni domenica 27 agosto al Trofeo Corsanico a Corsanico, nel Comune di Massarosa (Lu) in Toscana. Una vittoria che conferma le sue qualità e la sua stagione da assoluto protagonista, sia tra gli Elite che nelle gare con i professionisti, e che ne fa sicuramente un ragazzo che merita di avere una possibilità di passare stabilmente al professionismo.

Il corridore del Team Technipes #inEmiliaRomagna, classe 2000, ha regolato nettamente Luca Cavallo nello sprint a due che gli ha consentito di ottenere il quarto successo stagionale, dopo una tappa del Giro del Veneto e una tappa e la classifica generale dell'Aziz Shusha in Azerbaijan.

Una vittoria giunta al termine di una ottima prestazione di tutto il team, che dopo aver controllato la corsa ha piazzato tra i primi dieci anche Gabriele Petrelli (4°), Andrea Innocenti (7°) e Martin Nessler (8°).

Un risultato che riempie di orgoglio tutta la squadra, a partire dal direttore sportivo Francesco Chicchi che vive proprio in queste zone e che ha potuto festeggiare nuovamente sulle strade di casa, come capitato pochi giorni prima, a Ferragosto, con il successo di Alessandro Monaco alla Firenze-Viareggio.

"Sentivamo molto questa corsa - ha confermato Davide Cassani, presidente APT Emilia Romagna, presente alla gara di Corsanico - perché per il nostro DS Francesco Chicchi che abita qui era come un campionato del mondo. E' andata bene e siamo contenti, questa è gran bella corsa ed è stato un onore vincerla".

Il Trofeo Corsanico è una corsa molto dura, di 153 km e con molto dislivello, che si è disputata alla media di 38 km/h. Gli iscritti erano 116 e la cronaca racconta di un Team Technipes #inEmiliaRomagna che ha saputo controllare ogni fase di corsa. Prima con Ansaloni e Sergiampietri presenti nella prima fuga di giornata, poi con Andrea Innocenti. Nelle fasi finali erano rimasti davanti solo in 25, con il team in netta superiorità numerica. Alessandro Monaco (Technipes) ha staccato tutti in salita, con lo stesso Ansaloni a controllare Luca Cavallo a poche decine di secondi; purtroppo Monaco è poi scivolato in discesa, così Ansaloni e Cavallo si sono trovati in coppia al comando. Dietro, all'inseguimento, un gruppetto di dodici corridori con Petrelli, Innocenti e Nessler a fare da stopper. Mentre davanti Cavallo non riesce a staccare Ansaloni, che poi lo supera nettamente in volata, dietro il drappello degli inseguitori si sfalda: Petrelli arriva in scia a Garibbo nella volata per il 3° posto, poco dietro Innocenti e Nessler completano il successo di squadra.

Quello di Emanuele Ansaloni, oltre a essere il suo 4° successo stagionale personale, è la 7° vittoria stagionale per il Team Technipes #inEmiliaRomagna. Aumenta così il bottino del team presieduto da Gianni Carapia, nato nel 2019 da un'idea di Davide Cassani e dell'APT Servizi Emilia Romagna e da quest'anno sostenuto dall'azienda emiliano-romagnola Technipes presieduta da Raffaele Barosi.

Un risultato che dà morale anche in vista dei prossimi appuntamenti stagionali, a partire dal Giro del Friuli-Venezia Giulia, in programma dal 31 agosto al 3 settembre.

( credit photo . Roberto Fruzzetti)

Redazione

Rock Master tra star e debuttanti

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Pilz05Il Rock Master numero 36 è sempre più vicino, venerdì 1° settembre ad Arco un appuntamento da non perdere in gara ci saranno ben tre climbers qualificati alle Olimpiadi di Parigi 2024

Archiviati i Campionati Mondiali di arrampicata sportiva sul palcoscenico di Berna (SUI), la palla passa ora al Rock Master.
La 'Special Edition' in programma venerdì 1° settembre al Climbing Stadium di Arco, in Trentino, si fa sempre più interessante dal punto di vista sportivo e tra i 16 climbers selezionati ben tre hanno già staccato il biglietto per le prossime Olimpiadi di Parigi 2024. Il primo è l''eterno' Jakob Schubert, con esperienza e fame di vittoria da vendere, perché a 32 anni l'austriaco è ancora ai vertici delle classifiche e a Berna si è laureato nuovamente Campione del Mondo Lead (dopo i successi nel 2012, 2018 e 2021) e Campione del Mondo Boulder&Lead. Sulla strada per Parigi c'è anche la slovena Janja Garnbret, pronta a difendere l'oro storico conquistato a Tokyo 2020. Non c'è da stupirsi se a Berna è riuscita a raggiungere l'ennesima medaglia, mettendo KO le avversarie nella combinata Boulder&Lead. Chi si è avvicinata di più al suo punteggio è stata l'austriaca Jessica Pilz (in foto) che grazie all'argento si è qualificata anche lei per l'avventura a cinque cerchi.
Al Rock Master, si sa, competono i migliori e, oltre ai tre qualificati per Parigi 2024 (Schubert, Garnbret e Pilz), arriveranno nella 'mecca' dell'arrampicata sportiva italiana e mondiale di Arco volti noti e alcuni atleti debuttanti. Conoscono la parete come le loro tasche Adam Ondra e Stefano Ghisolfi, che ad Arco si divertono a scalare assieme sulla roccia, ma anche gli azzurri Michael Piccolruaz, Laura Rogora e Camilla Moroni. Dalla Slovenia arriverà pure Vita Lukan, vincitrice ex equo con Pilz nel 2021, mentre una serie di giovani promesse del climbing appariranno per la prima volta. Si tratta dell'americana, con un cognome importante, Brooke Raboutou, e il connazionale Jesse Grupper, dei giapponesi Taisei Homma e Natsuki Tanii, della tedesca Hannah Meul, dell'inglese Toby Roberts e dell'austriaco Stefan Scherz, quest'ultimo in grado di ripetere ad appena 19 anni 'Pure Dreaming', la via 9a nella falesia di Massone ad Arco liberata da Adam Ondra.
Il Duello Lead nasce con il Rock Master e l'unica chance per emozionarsi assieme ad atleti e appassionati di climbing è tenersi liberi per venerdì 1° settembre, approfittando dell'entrata gratuita. Chi arriva ad Arco sa bene che vivrà una serata speciale e indimenticabile, e a rendere tutto ciò ancora più unico ci sarà un ricco fuori programma: i racconti di alcune leggende dell'arrampicata che catapulteranno tutti nel passato, la premiazione di 'Arco Rock Legends' e a fine gara intrattenimento con musica dal vivo.
Chi emergerà quest'anno nella Special Edition 2023? Per scoprirlo occorre unirsi alla grande festa in famiglia diretta alla perfezione dal comitato Rock Master 20.20.

Info: www.rockmasterfestival.com

( credit photo:Newspower.it)

Redazione

Alessandro Monaco (Team Technipes #inEmiliaRomagna) vince la Firenze-Viareggio

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MONACO podioPer il pugliese, classe 1998, è la seconda affermazione personale nel 2023; per il Team Technipes #inEmiliaRomagna è il 6° successo stagionale

Colpo grosso di Alessandro Monaco (Team Technipes #inEmiliaRomagna) martedì 15 agosto alla Firenze-Viareggio, classica di ferragosto del calendario ciclistico per Elite e Under 23. Monaco, partito con un colpo da finisseur a poco più di un km dall'arrivo, ha resistito alla rimonta del gruppo precedendo Federico Biagini e Simone Piccolo.

Il pugliese Monaco, classe 1998, corona con il successo una grande prestazione di squadra: Andrea Innocenti e Martin Nessler portano lui ed Emanuele Ansaloni ai piedi della salita in ottima posizione, poi Monaco stacca tutti mentre Ansaloni fa buona guardia a Dati e Biagini formando un terzetto alle spalle del battistrada. Ansaloni è poi coinvolto da Biagini in una sfortunata caduta (senza conseguenze) a fine discesa, mentre Monaco intanto viene raggiunto in testa da Dati (Mastromarco).
Alessandro Monaco non si dà però per vinto e, a un km e mezzo dall'arrivo, attacca in solitaria in pianura resistendo alla rimonta del gruppo.

"Ci tenevo a vincere - ha detto Monaco - perché l'avevo promessa a Chicchi da un mese. Ero rimasto solo, Dati della Mastromarco mi ha raggiunto, non essendo veloce ho dato una menata per restare da solo. Le sensazioni sono buone e spero di fare bene fino a fine stagione!".

Una festa anche per il direttore sportivo Francesco Chicchi, che vive proprio in Versilia: "Abito a un km dal Gpm di Corsanico, a 12 km dal traguardo. Una prestazione simile dei ragazzi sulle strade dove mi sono sempre allenato io è fantastico, emozionante, quasi più di ciò che avrei provato se avessi vinto io! Avevo raccontato bene il percorso ai ragazzi, sapevo che avrebbero potuto fare bene e loro hanno ripagato al 100% la mia fiducia".

Per Alessandro Monaco è la seconda affermazione personale nel 2023, dopo una tappa dell'Aziz Shusha in Azerbaijan.
Per il Team Technipes #inEmiliaRomagna è il 6° successo stagionale; un ottimo bottino per il team presieduto da Gianni Carapia, nato nel 2019 da un'idea di Davide Cassani e dell'APT Servizi Emilia Romagna e da quest'anno sostenuto dall'azienda emiliano-romagnola Technipes presieduta da Raffaele Barosi.

( credit photo: Valerio Pagni )

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