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Polizia di Stato aggredita, SIUPL chiede incontro urgente al Ministro dell'Interno

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poliziaRomano (SIULP): "I poliziotti sono stanchi di rischiare di trovarsi a dover decidere tra un processo o una lama nella schiena. Chiediamo al Ministro Piantedosi di ascoltarci urgentemente"

Nemmeno il tempo di tirare un lieve sospiro di sollievo per Christian Di Martino che speriamo possa guarire, ed ecco che arrivano le notizie di nuove aggressioni alla Polizia: per un secondo poliziotto che sempre a Milano, stavolta in Stazione Centrale, costretto a sparare per fermare la furia fisica di un egiziano di 36 anni appena uscito dal commissariato dove era stato denunciato a piede libero, e a seguito della partita di calcio Ascoli-Pisa. Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, in una nota: "La linea è sempre più esile – commenta il leader del SIULP – si sfiora la tragedia ogni 3 ore, ma il dato dovrà presto essere corretto al ribasso. Si deve cambiare registro, completamente, giacchè continuare a tollerare che dei tifosi possano sfogare con sassi, sputi, offese e ogni tipo di violenza, la delusione perché la loro squadra è retrocessa in serie C, è una cosa civilmente intollerabile, ed è un errore che porterà presto a tragiche conseguenze come quelle che abbiamo già visto con la morte del collega Filippo Raciti. Ma su Ascoli e sul secondo episodio di Milano occorre fare una riflessione molto approfondita: il SIULP marchigiano ha denunciato gravi carenze organizzative nella predisposizione dei servizi di Ordine Pubblico, con particolare riferimento all'aver ignorato la presenza di un cantiere edile rimasto incustodito e non vigilato, oltre alle campane di raccolta di bottiglie di vetro, non svuotate prima dell'incontro. Luoghi ed oggetti che sono serviti ai professionisti del disordine, in questo caso i delinquenti del tifo organizzato, i quali nulla hanno a che vedere con il tifo sportivo e i nobili valori dello sport, per munirsi di tutto quanto possibile e che hanno poi scagliato contro i poliziotti presenti: provocando ferite e contusioni che vanno dai 10 ai 20gg di prognosi. Il tutto nei confronti di poliziotti in servizio, i quali, nonostante tutto, hanno evitato con professionalità e equilibrio, che accadesse il peggio: che i delinquenti riuscissero ad entrare negli spogliatoi e vendicarsi sui calciatori, i dirigenti e la proprietà della squadra".

"Ecco perché chiediamo un incontro urgente al Ministro dell'Interno. Perché si faccia portavoce presso governo e parlamento, affinchè i figli dell'Italia, le ragazze e i ragazzi che scelgono di servire il Paese, giurando fedeltà alla Repubblica, non debbano più essere l'oggetto di sfogo dell'inusitata violenza di questi delinquenti nostrani e stranieri, che colpiscono con sempre maggiore frequenza in quanto certi della totale impunità. Non si può rischiare di morire a trent'anni con 3 coltellate o perché oggetto di bombe carta, lanciate da chi sfoga la propria frustrazione e il proprio disagio su chiunque rappresenti lo Stato: le donne e gli uomini in uniforme"

"Una tale realtà Questo può avvenire solo nei paesi totalitari, dove regna la guerra civile, e non in una democrazia avanzata come la nostra. Ma la democrazia si regge sull' autorevolezza delle istituzioni e sul rispetto regole. Questo è il patto sociale che ogni società civile sottoscrive con ogni cittadino: se tale patto salta, il rischio, è solo questione di tempo, è il farwest che cominciamo ad intravvedere.

"A Milano c'è un collega che sta lottando tra la vita e la morte, e un secondo poliziotto, il quale poche ore dopo, per una situazione simile, ha sparato e oggi si ritrova indagato. Mi auguro fortemente, atteso il rischio che la democrazia sta correndo, che si mettano da parte ideologie, colori politici, convincimenti asettici e si guardi in faccia la nuda e cruda realtà dei fatti: la Polizia di Stato è diventata ormai l'ultima frontiera prima del caos. Un caos creato e alimentato dalla totale certezza dell'impunità da parte di chi delinque, protesta e manifesta, e non per colpa della magistratura, che applica le leggi. Norme che vengono varate dal parlamento su indirizzo del Governo in carica, il quale rappresenta la maggioranza politica. Ecco perché ribadiamo ancora una volta, che protestare e manifestare, sono istituti sacrosanti garantiti dalla Carta Costituzionale, purchè effettuati nel rispetto delle regole collettive che le autorità preposte emanano, in ossequio alle leggi e ai diritti di tutti gli altri cittadini che con quelle proteste e manifestazioni, nulla hanno a che fare. Oggi riscontriamo che in ognuna di queste circostanze si mira solo allo scontro e alla violenza. Chi ne fa le spese, sono coloro che lavorano in trincea: tutte le donne e gli uomini che indossano una divisa. Siamo convinti e fieri di aver giurare fedeltà allo Stato, ma la realtà sta di gran lunga superando le più grigie aspettative di un quotidiano che non è più nemmeno lontanamente paragonabile alla realtà operativa di 10, o ancor più, 20 anni fa. Oggi i pericoli reali e indotti sono talmente tanti e tali, e soprattutto gratuiti e senza alcuna giustificazione, da sottoporre ogni singolo operatore ad uno stress immane. Ma soprattutto siamo chiamati a comprendere, valutare, fronteggiare, rischiare, riflettere, osare e decidere, il tutto in una frazione di secondo. Attimo finito il quale, se ci va bene ci ritroviamo impuntati in un processo, mentre se invece ci va male, con una lama conficcata nella schiena. Cosi non si va molto lontani. Ecco perché chiediamo al Ministro dell'Interno e al Capo della Polizia un ispezione immediata per valutare l'organizzazione dei servizi di Ordine Pubblico a Ascoli, nonchè ogni possibile iniziativa legislativa ed operativa finalizzata a tutelare l'autorevolezza delle istituzioni, il rispetto dell'autorità di pubblica sicurezza e l'incolumità delle donne e degli uomini che sono chiamati ad applicare i precetti che essa emette, al fine di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica".

Redazione

Romano (SIULP), interviene su parole di Antonello Venditti

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FELICE ROMANOVenditti. Romano (SIULP): "Parole giuste, ma se rivolte alle Forze dell'Ordine, il bersaglio è sbagliato"

In occasione dei 40 anni di "Cuore", il famosissimo album di Antonello Venditti, l'artista ha celebrato tale anniversario al Ministero della Cultura ricordando la celebre canzone "Notte prima degli esami". Nelle esternazioni del cantante anche un richiamo alle Forze dell'Ordine che devono accompagnare le manifestazioni dei giovani e alla Polizia in particolare, la quale, deve difendere la democrazia: "Ringraziamo Antonello Venditti per la fiducia che ripone nella Polizia di Stato, nelle donne e negli uomini che ogni giorno si sacrificano per garantire proprio quei valori che il cantante ha citato: ovvero sicurezza e libertà oltre che la democrazia. Auspico però che nella concitazione del momento, Venditti abbia frainteso il ruolo dei ragazzi che scendono in piazza per manifestare la loro idea in quel processo essenziale per la crescita di una democrazia, e anche il ruolo di tutte le donne e gli uomini in uniforme che partecipano a garantire che i nostri giovani possano godere di quel diritto che la Carta Costituzionale statuisce e che l'autorità di Pubblica Sicurezza garantisce. Forse si riferiva ai professionisti del disordine, i quali non perdono occasione nemmeno di fronte alla spontaneità dei nostri giovani studenti per sfruttare ogni occasione, dando sfoggio di violenza gratuita e saccheggio delle nostre città in modo inusitato. Prova ne è il fatto che da altre 40 anni abbiamo garantito la sicurezza e la libertà in tutti i concerti ed in ogni occasione in cui Venditti ci ha partecipato la sua arte canora; così come, a conferma dei professionisti del disordine, che usano la violenza come unico linguaggio per far conoscere la loro esistenza, oltre alle scene di devastazione che accompagnano la storia del nostro Paese e hanno deturpato le piazze delle nostre città, anche gli sfregi gratuiti, come quelli perpetrati lo scorso 5 maggio a Genova quando oltre ad imbrattare vetrine ed insegne delle solite multinazionali e delle banche, sono state danneggiate un gruppo di autovetture perché parcheggiate dinanzi un nostro Commissariato, e per questo ritenute di proprietà di poliziotti". Così Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, commenta le esternazioni di Antonello Venditti.

"Conoscendo il percorso umano e professionale di Venditti, il richiamo ad accompagnare le manifestazioni degli studenti, affinché questi possano esprimere la loro idea, credo e spero non fosse diretto alle donne e agli uomini della Polizia di Stato e delle Forze dell'ordine in generale, ma a tutti quei delinquenti, professionisti del disordine, che con i loro comportamenti violenti cercano in tutti i modi di offuscare la genuinità e la bellezza dell'effervescenza giovanile che cerca un confronto per accrescere e consolidare la democrazia. Qualora cosi non fosse, allora sarebbe veramente una inaspettata "alta marea" che mossa dalle peggiori correnti del mare in burrasca, si infrange sulla spiaggia distruggendo tutto, sia le cose buone che quelli che le difendono, senza intaccare però i malintenzionati ed i violenti che essendo prevenuti scappano a piè sospinto eludendola. Sono certo - conclude Romano - che Venditti non mancherà di chiarire la reale portata delle sue affermazioni. Magari, e di questo lo ringrazio sin da subito, dedicando una sua nuova canzone alle donne e agli uomini che servono il nostro Paese a garanzia della sicurezza, della libertà e a difesa della democrazia, per la quale, purtroppo in tanti, non hanno esitato a sacrificare la propria vita".

Redazione

Bologna, aggressione Pronto Soccorso Ospedale Maggiore, Cisl chiede atti concreti

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Ospedale Maggiore BolognaCisl Fp: " E' il momento che gli impegni sulla carta diventino atti concreti"

Con una nota, che riportiamo a seguito, la CISL Fp è intervenuta a seguito dell'aggressione avvenuta all'Ospedale Maggiore di Baologna:

" L'ennesimo episodio di violenza avvenuto al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore è purtroppo una conferma della pericolosa escalation dei fenomeni di aggressione verso il personale sanitario che da tempo denunciamo e che non è più tollerabile. Solo il tempestivo intervento delle forze dell'ordine ha, infatti, evitato in questo caso conseguenze potenzialmente gravi per il personale coinvolto.

I Pronto Soccorso, così come altri servizi di primo accesso, sono ancora oggi una "frontiera" chiamata a farsi carico genericamente dei casi di disagio conclamato, lontano dalla mission a cui sono preposti. È un tema che va affrontato a tutti i livelli perché ne va della sicurezza dei lavoratori che è un valore primario.

Il Pronto Soccorso del Maggiore in particolare necessita di un intervento strutturale urgente, finalizzato a rendere più adeguata e spaziosa la sala d'attesa e a dividere la stessa dall'area di Triage dove opera il personale sanitario, in modo tale da non renderla accessibile a chiunque, anche da non pazienti, mettendo a rischio il lavoro degli operatori.

Si tratta di una problematica che come Cisl FP abbiamo già esposto in un recente incontro con la Direzione Ausl, conseguente ad altri episodi di aggressione verificati, e nel quale abbiamo sollecitato un intervento tempestivo in questa direzione. È il momento che gli impegni sulla carta diventino atti concreti.

Un fenomeno quello delle aggressioni che merita una seria riflessione e una presa di coscienza da parte di tutti in quanto gli operatori oltre al danno sono esposti anche alla beffa, infatti nei casi di paziente che "dà in escandescenza" anche il semplice invito ad abbassare i toni espone loro a segnalazioni da parte dell'utenza e a un conseguente iter burocratico per giustificarsi. "

Redazione

Maltempo, anche questa mattina attivati gli spazzaneve nei tratti appenninici

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SPazzaneve SP 71Tra le 5 e le 11 di questa mattina otto spazzaneve della Città metropolitana sono stati attivati per liberare dalla neve le carreggiate di otto strade provinciali, nei tratti appenninici.

Le SP interessate sono: 40 Passo Zanchetto - Porretta Terme, 55 Sant'Antonio, 60 San Benedetto Val di Sambro, 61 Val di Sambro, 63 Bivio Lizzo - Castel di Casio, 64 Granaglione-SS64, 71 Cavone, 79 Pian di Balestra.

Il monitoraggio delle strade è costante e i mezzi saranno in servizio fino a cessate esigenze.

Redazione

Discarica abusiva di veicoli e rifiuti pericolosi scoperta a Castel Maggiore dalla Polizia Locale

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foto discarica Castel MaggioreRitrovati una trentina di rottami tra automobili, moto e camion, e rifiuti pericolosi. Operazione degli agenti dell'Unione Reno Galliera in collaborazione con la Polizia locale della Città metropolitana e i tecnici di ARPAE

La Polizia locale dell'Unione Reno Galliera ha denunciato una donna e un uomo, rispettivamente di 77 e 64 anni, per abbandono e deposito di rifiuti, anche pericolosi, e ha sequestrato un'area privata in località "Sabbiuno" di Castel Maggiore.

L'operazione è stata effettuata nei giorni scorsi dagli agenti della Polizia locale dell'Unione in collaborazione con la Polizia Locale della Città metropolitana di Bologna e i tecnici di ARPAE.

La discarica abusiva è stata individuata grazie a un accertamento, in quanto nel cortile di una abitazione era stata notata la presenza di un numero rilevante di veicoli in stato di abbandono. Sul posto gli agenti hanno trovato una trentina di veicoli fuori uso, tra motocicli, autovetture e autocarri, e una quantità ingente di rifiuti di vario genere, anche pericolosi, tra i quali una cinquantina di batterie al piombo, una trentina di bombole di GPL, un centinaio di pneumatici, diversi imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose, liquidi oleosi, oltre a parti di carrozzerie, componenti meccaniche e altre parti di veicoli in plastica, vetro e metallo. Il tutto depositato in modo disordinato nel cortile dell'edificio e in evidente stato di abbandono.

foto discarica Castel Maggiore 2

La signora denunciata è residente nel luogo del deposito e detentrice dell'area, mentre l'uomo sarebbe l'autore materiale dell'abbandono e del deposito dei rifiuti. Da quanto è emerso, quest'ultimo da alcuni anni recuperava veicoli di amici e conoscenti, per compiere su di essi piccoli lavori di riparazione, a titolo di passatempo. Con il passare degli anni però, il numero di veicoli è aumentato considerevolmente, così come i pezzi che l'improvvisato meccanico smontava e lasciava sul terreno, e la situazione è finita fuori controllo.

I responsabili dovranno ora provvedere alla rimozione e smaltimento dei rifiuti, e alla bonifica dell'area, che nel frattempo è stata sottoposta a sequestro giudiziario.

Redazione

Conferita a Baglioni dal Presidente Sergio Mattarella l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce

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Baglioni MattarellaCavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica – primo tra gli Ordini cavallereschi nazionali – è la più alta e importante onorificenza concessa e conferita dal Presidente della Repubblica a Claudio Baglioni, per benemerenze acquisite in campo artistico, professionale, sociale e umanitario

In ben sessant'anni di prestigiosa carriera, grazie a un linguaggio sempre ispirato, poetico, intenso – sia nella musica che nelle liriche – Baglioni è divenuto interprete e portavoce, tra i più raffinati e amati, di importanti valori morali, umani, civili e sociali, riuscendo a coinvolgere, far riflettere e appassionare generazioni, culture e visioni esistenziali talvolta profondamente diverse tra loro. Una testimonianza particolarmente significativa di valori fondamentali quali l'amore, la libertà, la dignità e l'inviolabilità della persona umana, i diritti civili, l'integrazione – unica risposta efficace alla ferale incultura della disintegrazione – lo spirito europeista – testimonianza culminata in un concerto esclusivo tenuto davanti al Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria – la solidarietà – attraverso la partecipazione a tutte le più importanti iniziative nazionali e internazionali – e la pace, più volte pubblicamente testimoniata e invocata in molti, appassionati, interventi autografi sulle pagine dei principali organi di informazione del nostro Paese.

Redazione

Lavoro. Pieri ( CISL E/R ): “Ecco perchè è fondamentale rinnovare subito i contratti”

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Filippo Pieri"Non possono e non devono pagare sempre e solo lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie. Recupero del potere d'acquisto di stipendi e pensioni, migliori condizioni di lavoro, contrattazione del welfare e introduzione della partecipazione sono alcune delle priorità che si possono perseguire attraverso il rinnovo immediato dei contratti, alcuni peraltro scaduti da anni. E questo si può fare utilizzando gli strumenti della contrattazione nazionale, di quella aziendale e territoriale e, anche, di quella sociale".
E' stato questo il commento di Filippo Pieri nel corso de "La finestra sui fatti", la consueta rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove ha parlato di economia, di lavoro e del ruolo giocato dal sindacato nell'affermazione dei diritti collettivi e individuali delle persone.
"Negli scorsi anni, soprattutto nel 2022 e nel 2023, l'impennata dei prezzi ha messo in difficoltà in particolar modo lavoratori dipendenti e pensionati, ora la stagione di rinnovi contrattuali in essere può e deve essere un'occasione per fa sì che stipendi e pensioni recuperino il potere d'acquisto perduto, così come per migliorare le condizioni e orari di lavoro, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la salute e le sicurezza sui luoghi di lavoro", ha rimarcato il segretario generale della Cisl Emilia Romagna.
"Nello stesso tempo – ha proseguito il leader di via Milazzo – un pezzo delle tutele e dei diritti legati al welfare può essere migliorato proprio agendo sui CCNL, pensiamo ad esempio a quanto si possa incidere con i fondi sanitari e quelli previdenziali". "Inoltre – ha proseguito Pieri – il rinnovo dei contratti può essere la via per l'introduzione sostanziale di un fattore prezioso come quello della partecipazione dei lavoratori alla vita dell'impresa. E' dimostrato che dove c'è stato un maggior protagonismo, un maggior coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori, ci sono state anche migliori condizioni di lavoro, retribuzioni più alte e più sicurezza".

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La Perla, Lepore: il via libera alla cassa intergrazione è importante

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LeporeIn merito alla situazione dei dipendenti di La Perla è intervenuto il Sindaco Matteo Lepore con una nota che riportiamo a seguito:

"Il via libera alla cassa integrazione per le dipendenti bolognesi della Perla è una notizia buona e importante, che può dare respiro alle lavoratrici senza stipendio da ottobre. Lo scorso 8 marzo le avevo incontrate in piazza Maggiore, a margine della seduta solenne congiunta dei Consigli comunale e metropolitano in occasione della Giornata della donna, per dire loro che avevo scritto una lettera alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali chiedendo di sbloccare al più presto questa misura. Come Comune e Città metropolitana, insieme alla Regione, seguiamo da vicino e con molta attenzione la situazione dell'azienda che non solo è una tra le più importanti e storiche imprese bolognesi, ma è anche un marchio di enorme prestigio del made in Italy nel mondo.
Adesso servirà l'impegno di tutti, com'è stato per l'ex Saga Coffee e come sta avvenendo in queste ore per la Marelli, per trovare un investitore serio che rilanci l'attività del sito e garantisca continuità occupazionale. L'acquisizione del marchio La Perla da parte del Governo sarebbe un gesto importante per metterlo in sicurezza da speculazioni finanziarie e garantire che non venga sganciato dal destino del sito di Bologna e delle professionalità che ci lavorano".

Redazione

Ordine Pubblico, il SIULP a Palazzo Chigi

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FELICE ROMANORomano (SIULP): "Incontro con Meloni positivo e conferma di garanzia per manifestazione del libero pensiero ma anche costruttivo per nuove regole a tutela Forze di Polizia e collettività"

Si è svolto ieri a Palazzo Chigi l'incontro tra il Governo e i Sindacati di Polizia. Sul tavolo, un confronto per costruire nuove regole per la gestione dell'Ordine Pubblico. Soddisfazione nelle parole del Segretario Generale del SIULP, Felice Romano: "Essere convocati dal Premier a Palazzo Chigi – le parole di Romano - dopo che per decenni nessun governo lo aveva fatto, nonostante uno specifico obbligo di legge, è fatto da tenere in alta considerazione. Ho particolarmente apprezzato le parole della Meloni soprattutto quando ha mostrato di volere nuove regole per l'Ordine Pubblico partendo dall'ascoltare chi tale servizio lo garantisce ogni giorno in tutte le piazze del Paese. Ci si è confrontati sulla base delle esperienze maturate sul campo in tanti anni di lavoro, al fine di riconfermare e garantire il diritto a manifestare contemperandolo con quello degli altri cittadini, con la tutela della sicurezza pubblica e degli obiettivi sensibili. Maggiori garanzie anche per chi come le Forze di Polizia è chiamato a garantire tale diritto giacché, come sottolineato più volte dalla premier e dai Ministri Taiani e Piantedosi, la garanzia della democrazia e l'esigibilità dei pieni diritti della cittadinanza attiva, passa attraverso il rispetto verso chi oltre a servire lo Stato, lo rappresenta".

"Ci si renda conto che mai e poi mai la Polizia agisce sotto le direttive dei Governi di turno e si tolga ogni alibi a coloro che sostengono che la Polizia carica perché non ha il contratto rinnovato o perché non vengono pagati gli straordinari. Vergognose strumentalizzazioni. Si sappia invece che quando siamo costretti ad usare la forza per arrestare la violenza, tali cariche vengono effettuate quando la legge lo prevede o quando l'autorità di pubblica sicurezza ne ravvisa le condizioni d'esecuzione. E non è assolutamente normale che un poliziotto, per il solo fatto che si ritrovi in un servizio, possa ricevere addosso sputi e oggetti di ogni tipo, oltre ad essere offeso e vilipeso con il massimo della violenza e della volgarità, senza che chi manifesta rispetti quelle regole di democrazia che viene chiesto a noi di rispettare e far rispettare".

"Come SIULP – conclude Romano - vogliamo che vengano adottati sanzioni economiche consistenti per chi non da il preavviso di una manifestazione e per tutti coloro che vi partecipano travisasti con caschi, passamontagna o quant'altro. E poi delle white e black list con arresto differito come avviene per gli stadi calcio e bodycam per ogni operatore. Infine, non servono codici identificativi, basti pensare che i poliziotti a Pisa si sono autoidentificati in quanto consapevoli di aver agito nella legittimità, secondo legge e soprattutto con proporzionalità. Infine, abbiamo ricordato al Governo di reperire le risorse per compensare sia lo straordinario arretrato, sia per far fronte agli impegni legati al G7, il quale essendo un evento straordinario, non può gravare sui bilanci ordinari del Dipartimento della PS, perché vorrebbe dire meno personale nella gestione dei servizi ordinari, meno volanti per il controllo del territorio e dunque meno sicurezza per tutti i cittadini".

Redazione

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