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A Bologna la Fiera del Cicloturismo, dal 5 al 7 aprile al DumBO

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Fiera del cicloturismo BolognaSette tour proposti insieme a eXtraBO e Komoot per scoprire la Bicipolitana

Venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 aprile 2024, a Bologna, nello spazio DumBO, torna la Fiera del Cicloturismo, organizzata da Bikenomist.

L'edizione 2024 arriva con molte novità e importanti conferme. Venerdì 5 aprile, torna il Forum del cicloturismo, la giornata dedicata agli operatori di settore e agli incontri B2B, con uno sguardo internazionale e un focus sullo sviluppo di nuovi modelli di business. Confermata la presentazione del 4° rapporto ISNART sul cicloturismo. L'evento, su prenotazione, anticipa le due giornate, sabato 6 e domenica 7 aprile, ad accesso gratuito, per il pubblico.

Venerdì 5 alle 10 apriranno il Forum del cicloturismo Davide Cassani, Presidente - Apt Servizi Emilia-Romagna, Patrik Romano, Direttore di Fondazione Bologna Welcome e Simona Larghetti, Consigliera delegata alla Mobilità ciclistica e alla Bicipolitana della Città metropolitana di Bologna.

L'assessora alla Nuova mobilità, Valentina Orioli e Simona Larghetti rappresenteranno il Comune di Bologna e la Città metropolitana all'apertura di questa terza edizione sabato 6 alle 10.

Quest'anno più spazio ai workshop e ai racconti di esperienze con i Bikeitalia Talks, accanto ad un'area espositiva ancora più ampia per accogliere le proposte di mete per le vacanze attive, italiane ed estere, le proposte di produttori di bici e accessori e offrire un'esperienza di visita a 360°.

Anche quest'anno ci sarà un parcheggio per accogliere oltre 500 bici in contemporanea all'interno di un ambiente custodito capace di offrire un servizio di prima assistenza.

Le famiglie troveranno all'interno della Fiera l'Area Kids, uno spazio dove bambine e bambini potranno divertirsi e sperimentare attività fisiche in totale sicurezza. Pedalare, arrampicare, correre, saltare, lanciarsi e socializzare: attraverso laboratori ludici, tenuti da istruttori qualificati, i più piccoli potranno trascorrere una giornata in compagnia, anche senza la presenza dei genitori che potranno così visitare l'area espositiva in tranquillità.

Grazie alla collaborazione con Bologna Welcome, sarà possibile partecipare a uno dei tour in bici guidati per scoprire il territorio bolognese.

Si potrà anche pedalare seguendo uno dei sette tour proposti insieme a eXtraBO e Komoot per scoprire Bicipolitana dai due lati di Bologna, quello che tende a sud, verso l'Appennino, e quello che tende a nord, verso la Pianura. Si tratta di itinerari ad anello di varia lunghezza che partono e terminano presso DumBO.

"ll nostro territorio è pronto ad accogliere i cicloturisti da tutta Italia e da tutto il mondo, perché crediamo fortemente nel turismo attivo come sviluppo sostenibile. Per noi è un orgoglio poter ospitare la Fiera del Cicloturismo per il secondo anno consecutivo nella suggestiva cornice di DumBO. La Città metropolitana di Bologna insieme al Territorio Turistico Bologna-Modena sta investendo fortemente sul cicloturismo con la realizzazione di 80 km di Ciclovia del Sole e la realizzazione della rete Bicipolitana, una rete di 1000 km, con altre importanti ciclovie come quella del Reno e di Idice-Zena. Vi aspettiamo per visitare la Fiera e pedalare sulla nostra Bicipolitana" commenta Matteo Lepore, Sindaco metropolitano di Bologna.

Redazione

Mauro Malafronte alias “Malafro”, con la forza del gesto la materia diventa emozione

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Malafro - Mauro MalafronteSabbie segna una nuova rotta nel mare dell'arte contemporanea

La pittura contemporanea ha un nuovo protagonista, Mauro Malafronte romagnolo d'adozione ed Emiliano di origini. Nel panorama artistico di oggi, in cui dal figurativo del secolo scorso e oltre si è giunti all'esaltazione del colore in ogni sua tonalità e nuove tecniche, è sempre più raro trovare artisti che riescano a creare e suscitare emozioni non stereotipate. Praticamente se per essere grandi "chef" servono nuovi sapori per il mondo della pittura serve dare nuove emozioni, cosa possibile solamente oltrepassando le "Colonne d'Ercole" del grande mare dell'arte.
Malafro che agli inizi era trasportato dalla corrente americana degli anni 50 conosciuta come "Action Painting" che consiste in una pittura d'azione, senza l'utilizzo dei pennelli, oggi è oltre la pittura gestuale che si è affermata da alcuni decenni in Italia, o meglio, come ci spiega, le opere vengono eseguite con le mani e alcune spatole grazie ad una gestualità, rara se non unica, che nell'imprimere sulla tela la materia, contestualmente, libera anche se stesso dalla tensione e dallo stress facendolo sentire parte dell'opera stessa.
Con "Sabbie", dove gli elementi delle opere sono impliciti, Malafro ha intrapreso quell'ardito viaggio "artistico" dove la meta è ancora sconosciuta, ogni opera di certo ha solo la partenza non la destinazione, la bussola è l'istinto... in alcune opere si nota la non perfezione che – come sottolinea l'artista – ne determina la perfezione stessa.
Prima di porre alcune domande a Mauro la curiosità mi ha portato a chiedere come è nata l'idea di "Sabbie" e la narrazione potrei definirla nella sua semplicità "surreale".... Alcuni anni fa durante una performance artistica sulla spiaggia di Falconara Marittima per caso è andata della sabbia sul colore che stava utilizzando e l'effetto cromatico/materico ha come per incanto fatto iniziare lo studio e la ricerca della tecnica per l'utilizzo della materia stessa... ricerca che oggi ha portato Malfro ad un nuovo approdo artistico.

Il tuo percorso artistico quando nasce e cosa ti ha avvicinato alla pittura?
Il mio percorso artistico nasce nel 1998 dove decido di comprare una tela e dei colori per mettere giù dei segni che poi diventano a breve un figurativo informale. Mi ha avvicinato alla pittura la mia voglia di dire qualche cosa e di esprimere le mie emozioni...

Dal tuo primo concorso artistico ad oggi senti dei cambiamenti?
Dai primi passi ad oggi è cambiato tutto...prima era un gesto di scarico tensione ...oggi è tutto un caso ma calcolato...senza caso non c'è esistenza...poi l'esperienza insegna.

Dagli inizi, oggi ti riconosci ancora in quelle opere oppure ritieni che siano un capitolo artistico chiuso?
Le prime opere sono un capitolo chiuso si chiamavano tele in movimento...ogni periodo quando finisce è per me chiuso...da spazio sempre a qualche cosa di nuovo.

Negli ultimi tempi hai realizzato una serie di opere denominare "Sabbie", quale potere evocativo di trasmettere sentimenti ti aspetti?
Oggi con le Sabbie dove il caso è calcolato...ma nello stesso tempo casuale...ho trovato una forma di sperimentazione che mi soddisfa...un quadro prima mi deve dare qualchecosa a me stesso...poi viene fatto vedere...deve dire qualcosa....emozionare....

Quali sono i tuoi progetti futuri?
I miei progetti futuri sono andare sempre avanti...e dire qualcosa ...l'arte per me ormai è una form di vita...non posso farne a meno.

Daniele Baldini

Marconi Days 2024: un'edizione speciale per il 150° della nascita di Marconi

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Marconi-Days-150-locandinaMarconi Days, la rassegna con cui dal 2004 il Comune di Sasso Marconi celebra il genio e l'eredità scientifica di Guglielmo Marconi, tornano ad aprile con un'edizione speciale per festeggiare il 150° anniversario della nascita dello scienziato.

Spettacoli, concerti, mostre, talk e visite guidate caratterizzano l'edizione 2024, che si aprirà il 6 aprile con incontro sulla comunicazione nella società contemporanea, con il Cardinale Matteo Maria Zuppi intervistato da Luca Bottura.

Tutti i dettagli nel comunicato stampa allegato; programma completo sul sito www.marconidays.it

Redazione

Nuovi appuntamenti anche questa settimana allo SPIRIT DE MILAN!

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Spirit de Milan gennaio24Nuovi appuntamenti anche questa settimana allo SPIRIT DE MILAN (Via Bovisasca, 59), il locale meneghino dal gusto vintage che abbraccia il passato, celebra il presente e guarda con fiducia al futuro, una "cattedrale" in cui la musica, la tradizione e la vitalità della città si fondono in un connubio unico di musica, ballo, cucina e tanto divertimento.

Da mercoledì 27 marzo fino a giugno parte "Souvenirs de Django", la nuova rassegna di musica dal vivo dedicata al gipsy jazz, ispirato dal chitarrista manouche Django Reinhardt, in cui una resident band milanese (con il chitarrista Alessandro Centolanza) ospita di volta in volta musicisti di spicco della scena gipsy. Fabio Lossani, musicista e musicologo, condurrà il pubblico, attraverso chicche e aneddoti, alla scoperta del genere, cercando di capire come mai Django è così importante e popolare ancora oggi. Altra particolarità della serata sarà, prima e dopo lo spettacolo, una jam session interamente dedicata a Django, alla quale potrà partecipare chi si sarà portato il proprio strumento.

Questi i prossimi appuntamenti:

MARTEDÌ 26 MARZO

Alle 22.00 – CA.BAR.ET BOH VISA: torna il cabaret con Rafael Didoni, Folco Orselli, Germano Lanzoni e Flavio Pirini, che allo Spirit de Milan hanno trovato casa. Musica, risate ed emozioni assicurate con ospiti a sorpresa da non perdere.

Il cabaret va in onda anche sullo SpiritoPhono tutti i martedì alle 19:30

MERCOLEDÌ 27 MARZO

Alle 22.00 – SOUVENIRS DE DJANGO con HOT CLUB DE MILANO: collettivo di musicisti con base a Milano e la passione per il Gipsy Jazz che propone una cernita di brani scelti dal repertorio del mitico chitarrista Django Reinhardt, con un occhio di riguardo per le sue composizioni meno famose e più intriganti.

Prima (ore 21.00) e dopo il concerto (ore 23.00) c'è la possibilità di unirsi a una jam session musicale.

GIOVEDÌ 28 MARZO

Alle 22.00 – BARBERA & CHAMPAGNE con TRI URLUC: gruppo che ha un format tutto personale che comprende musica e parole, canzoni e cabaret, con la mission di portare tra il pubblico una grande dose di allegria.

VENERDÌ 29 MARZO

Alle 22.30 – BANDIERA GIALLA con BEAT BARONS: band che ripropone il merseybeat in termini di approccio tecnico, look e strumentazione adoperata. Il risultato è un'autentica macchina del tempo, dove ogni concerto vorrebbe ricreare le atmosfere respirate in locali storici dei primi anni '60. Nel repertorio Beatles, Chuck Berry, gli Shadows e gli Everly Brothers, ma anche brani di artisti "minori" come Eugene Church & The Fellows, gli Olympics, fino a qualche composizione originale.

A seguire Dj Set con i 45 giri in vinile di Mariano Rano.

Biglietto di ingresso 20€ con una consumazione per chi viene dopocena (15 euro per i soci Spirit de Milan Aps 2024), 15€ con consumazione per chi fa aperitivo (12 euro per i soci Spirit de Milan Aps 2024), 7€ per chi viene a cena.

SABATO 30 MARZO

Alle 22.30 – HOLY SWING NIGHT con JUMPING JIVE: band con un repertorio che è l'espressione più autentica della swing era degli anni '30 e '40, l'alto grado di improvvisazione, ritmo ed andamento sincopato sono l'espressione di balli quali Lindy Hop, Balboa, Shag sino al più frenetico Boogie Woogie.

Biglietto di ingresso 7€ per chi cena o fa aperitivo, 15€ con consumazione per chi viene dopocena (12€ per i soci Spirit de Milan Aps 2024).

DOMENICA 31 MARZO

Lo Spirit de Milan rimarrà chiuso e vi augura Buona Pasqua.

Informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Al Teatro Dehon di Bologna in scena "Favole da incubo - viaggio nella manipolazione affettiva"

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ROBERTA BRUZZONEBologna. Martedì 2 aprile ore 21 è già da mesi tutto esaurito per Roberta Bruzzone, in scena al Teatro Dehon di Bologna con 'Favole da incubo - viaggio nella manipolazione affettiva'. La criminologa da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne racconterà i casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni. Un'analisi lucida e necessaria degli stereotipi di genere che hanno provocato queste tragedie annunciate, per sconfiggerli una volta per tutte.

I maschi sono intelligenti, le femmine sono utili. I maschi sono "progettati" per comandare, le femmine per accudire. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura. Pensate che siano in gran parte retaggi di un passato ormai superato? No non è affatto così. Gli stereotipi di genere sono tra noi, ogni giorno. E no, non sono affatto "innocui", come molti sembrano considerarli. Attraverso la ricostruzione di alcuni casi di femminicidio tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, Roberta Bruzzone, la cui narrazione è accompagnata da musica dal vivo, analizza i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali.

Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno obbedito un po' tutti: le vittime, gli assassini, l'opinione pubblica e perfino i media che ne hanno parlato. Il quadro che ne emerge non è consolatorio: le idee sessiste sono ancora molto radicate, in ognuno di noi, senza distinzioni di condizione economica e culturale. Lungi dal voler giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, Favole da incubo intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, che ci spingono ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Perché la presa di coscienza è il primo, necessario passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere e riprodursi. Intervenire in tempo per fermare l'escalation è possibile, e soprattutto è possibile innescare quel profondo cambiamento culturale che può mettere fine una volta per tutte alla violenza sulle donne.

Roberta Bruzzone, laureata in Psicologia Clinica, è Psicologa Forense e Criminologa, esperta nelle tecniche di analisi, valutazione e diagnosi di abuso nei confronti di minori e nell'ambito della violenza sulle donne. Nominata ambasciatrice del Telefono Rosa Onlus nel mondo nel 2012. È autrice di numerosi libri in materia di Psicologia e Criminologia Investigativa, Criminal profiling, forme criminali emergenti, casi di omicidio e ha all'attivo innumerevoli pubblicazioni, sia scientifiche che divulgative, dedicate alla Psicologia e alla Criminologia Investigativa.

Redazione

Teatro Dehon Bologna: mercoledì 27 marzo Domenico Iannacone in "Che ci faccio qui - in scena"

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Domenico IannaconeDomenico Iannacone, giornalista e regista, volto noto della TV pubblica, da sempre impegnato con le sue trasmissioni nell'intercettare e raccontare esistenze spesso prive di diritti e voce, mercoledì 27 marzo ore 21 porterà sul palco del Teatro Dehon di Bologna "Che ci faccio qui – in scena", una narrazione spiazzante dell'umanità raccontata attraverso un connubio di immagini e parole.

Le storie precedentemente viste in televisione riacquistano luce e forza sul palcoscenico, consentendo di osservare il mondo da un'angolazione diversa e restituendo dignità a coloro che lottano quotidianamente nell'ombra e nell'indifferenza.

Povertà, periferie, emarginazione, ma anche rinascita, trasformazione, rigenerazione: questo è il percorso in cui le storie si intrecciano e prendono vita. Iannacone libera in scena la sua parte interiore, offrendo al pubblico elementi inediti delle esperienze umane vissute e creando un dialogo autentico, senza filtri o manipolazioni. Il teatro rompe le distanze, la quarta parete si frantuma, ciò che un tempo era virtuale diventa reale e fisico, tanto che la forza della narrazione prorompe in un flusso ininterrotto di ricordi e suggestioni. "Il mio interesse è sempre stato rivolto verso frammenti di umanità trascurati o nascosti dall'informazione. In teatro sono libero di spaziare ovunque e con maggiore forza. Qui ho anche la possibilità di modificare all'istante ciò che penso e voglio trasmettere".

Iannacone prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, spingendolo a condividere emozioni, ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per ciò che viene negato. Il teatro di narrazione diventa così anche teatro civile, capace di ricucire la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste. Mentre le immagini aprono squarci visivi, facendoci intravedere volti, case, periferie urbane ed esistenziali, le parole dilatano la nostra percezione emotiva e ci consentono di entrare, come una voce sotterranea, nelle viscere del Paese. Una rappresentazione teatrale che va al di là dell'agenda politica e delle mode del momento, diventando proprio per questo atemporale, universale e necessaria.

Domenico Iannacone/Bio

Nato nel 1962 a Torella del Sannio (CB), ha iniziato giovanissimo la carriera giornalistica sulle testate regionali. È stato inviato di punta di Ballarò e Presa diretta (Rai3). Ha ideato e condotto, per sette edizioni, il programma d'inchiesta I dieci comandamenti e dal 2019 è in onda con Che ci faccio qui, uno tra i programmi di approfondimento più seguiti di RaiTre.

Per cinque volte gli è stato attribuito il Premio Ilaria Alpi. Nel 2015 ha vinto il Premio Paolo Borsellino e nel 2017 il Premio Goffredo Parise. Con il film documentario "Lontano dagli occhi" ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, aggiudicandosi nell'ordine: il Civis Media Prize di Berlino, il Real Screen Awards di Los Angeles e il Peace Jam Jury Awards di Montecarlo.

Nel 2018 con "Siamo tutti matti", un racconto spiazzante della follia, vince il Festival del Cinema di Spello. Nel 2019 il Centro Sperimentale di Cinema-Scuola di Cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage Audiovisivo. Nel 2021 gli viene assegnato il Premio Kapuściński e sempre nello stesso anno il film documentario L'odissea, è stato premiato alla XIV edizione del Premio Moige.

Nel 2022 è tra i vincitori de Il Premiolino, uno tra i più antichi e autorevoli premi dedicati al giornalismo. Il suo modo di raccontare trae ispirazione dalla migliore tradizione documentaristica italiana e si pone a metà strada tra cinema neorealista e racconto giornalistico del reale.

Redazione

La pittura a Bologna nel lungo Ottocento

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DIPINTOInaugurazione martedì 19 marzo 2024 ore 20.30 Museo civico del Risorgimento

Bologna - Anticipata da un ricco palinsesto di attività che ha preso avvio nel dicembre scorso, la primavera della stagione espositiva a Bologna apre al pubblico dal 21 marzo al 30 giugno 2024 con l'ampia rassegna espositiva diffusa La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 - 1915 dedicata alla pittura felsinea dall'età napoleonica all'inizio della Grande Guerra, ideata e coordinata dal Settore Musei Civici Bologna attraverso il Museo civico del Risorgimento, a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari.

Per ampiezza del percorso delineato, numero delle opere esposte e varietà di soggetti e luoghi coinvolti, si tratta della più ampia ricognizione monografica mai organizzata per presentare le origini e le evoluzioni della modernità artistica in ambito bolognese, e in particolare della produzione pittorica la cui presenza è dominante nella cultura figurativa del "lungo Ottocento".
Sono oltre 500 le opere, di cui circa un centinaio mai esposto prima proveniente dai depositi di istituzioni museali pubbliche e da collezioni private, di 80 artisti appartenenti a generazioni differenti, a essere visibili in 18 sedi (5 musei, 5 gallerie antiquarie, 3 fondazioni, 2 edifici di culto, un palazzo comunale, un teatro storico e un'associazione culturale) situati tra Bologna, Crespellano e San Giovanni in Persiceto, che spaziano tra tecniche (dal disegno al dipinto su tela e tavola, all'acquerello su carta), contesti di realizzazione (dalle grandi decorazioni pubbliche alle opere da salotto, alle riviste) e generi rappresentati (paesaggi, ritratti, soggetti storici, pale d'altare, vedute urbane).

La prima inaugurazione si svolge martedì 19 marzo 2024 alle ore 20.30 al Museo civico del Risorgimento, con la partecipazione di rievocatori in costume storico di 8cento APS che animano quadri viventi ispirati alle opere esposte nella sezione che dà il titolo all'intera rassegna, La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 - 1915. Per offrire un'immersione ancora più suggestiva nelle atmosfere della vita ottocentesca sono aperti in via straordinaria, dalle ore 20.00 alle 23.00 con ingresso gratuito, sia il museo sia, grazie alla collaborazione di Biblioteche di Bologna, Casa Carducci, la residenza con gli arredi e le suppellettili originali dove il poeta Giosue Carducci ha abitato dal 1890 fino alla morte nel 1907, situata al secondo piano dello stesso edificio storico situato nella piazza a lui intitolata.

Il calendario completo degli appuntamenti è disponibile sui siti web www.museibologna.it/risorgimento  e www.storiaememoriadibologna.it/ottocento .

( Foto: Alfredo Savini (Bologna, 1868 - Verona 1924), Auxilium ex alto, 1896, olio su tela.

 Bologna, Collezioni Comunali d'Arte (deposito MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna)

Redazione

 

Dalle aule alle Dolomiti: Fondazione Cortina promuove lo sport tra gli studenti del Veneto

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Studenti Dolomiti MattiaRizzi HighResGrazie al supporto della Regione Veneto, due giornate nella Regina delle Dolomiti per avvicinare i giovani all'attività sportiva. Coinvolti oltre 100 studenti delle scuole di Rovigo e Verona

Cortina d'Ampezzo. Nell'ambito delle "Giornate dello Sport" promosse da Regione Veneto per consentire alle scuole di organizzare eventi sportivi che promuovano l'importanza dell'attività fisica e delle discipline sportive, la Regina delle Dolomiti ospiterà due appuntamenti interamente organizzati da Fondazione Cortina dedicati ad oltre 100 studenti di alcune scuole secondarie di secondo grado del territorio veneto. Si tratta di un'opportunità unica di vivere in prima persona un'esperienza indimenticabile nel cuore delle Dolomiti. Questi eventi, organizzati grazie al supporto della Regione Veneto, fanno parte del più ampio "Progetto scuole" della Fondazione, iniziativa nata per instillare nei giovani i principi fondamentali dello sport, incoraggiandoli a prendere parte attivamente alla vita della comunità locale e offrendo loro l'opportunità di esplorare la montagna e partecipare ai suoi eventi.

Il primo appuntamento sarà lunedì 18 marzo, quando Fondazione Cortina accoglierà gli studenti delle classi terze dell'Istituto di Istruzione Superiore "E. De Amicis" di Rovigo. Le attività inizieranno alle 10 presso lo Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina con una lezione di pattinaggio, tenuta da alcuni istruttori professionisti. Nel pomeriggio, invece, gli studenti si trasferiranno a Rio Gere (zona Faloria-Cristallo) per una ciaspolata condotta dalle Guide Alpine. Il rientro a Rovigo è previsto verso le 16, dopo una giornata all'insegna dello sport e del divertimento.

Il 9 aprile, invece, sarà la volta degli studenti del Liceo Statale "Galileo Galilei" di Verona, che avranno l'opportunità unica di assistere alle finali della Coppa del mondo 2023-2024 di sci alpinismo, nella spettacolare zona di Col Gallina. Nel pomeriggio, i ragazzi saranno coinvolti in una ciaspolata sempre insieme alle Guide Alpine, prima di fare ritorno a Verona.

"Lo sport è essenziale per il benessere fisico e mentale dei giovani", afferma Michele di Gallo, Direttore Generale della Fondazione Cortina. "Queste iniziative offrono ai ragazzi non solo l'opportunità di immergersi nella pratica sportiva, scoprendo i benefici di uno stile di vita attivo e sano, ma anche di scoprire la meravigliosa natura che ci circonda. Siamo grati alla Regione Veneto per il suo sostegno nell'organizzazione di queste iniziative, che contribuiscono a promuovere la passione per lo sport tra le nuove generazioni".

"Lo sport è condivisione, rispetto delle regole, gioco di squadra, strumento di crescita e benessere, per il fisico e la mente" sottolinea l'assessore regionale all'Istruzione Elena Donazzan. "Per tutti questi motivi dal 2016 la Regione del Veneto sostiene e promuove le Giornate dello Sport, che negli anni hanno coinvolto 6 mila docenti, oltre 2300 esperti delle diverse discipline, quasi 700 società sportive. Occasioni, tra l'altro, per favorire la conoscenza del territorio regionale e delle sue bellezze paesaggistiche e naturali come nel caso dei due appuntamenti organizzati con la collaborazione di Fondazione Cortina".

( Credit photo: Mattia Rizzi )

 Redazione

Al Teatro Dehon di Bologna in scena: "Il Vizietto"

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Il ViziettoAl Teatro Dehon di Bologna il 16 e 17 Marzo, sabato ore 21 e domenica ore 16, Aldo Sassi e Alessandro Fornari interpreteranno i protagonisti di una delle commedie più rappresentate, deliziose e divertenti degli ultimi 50 anni: "Il Vizietto", la traduzione italiana di Lorenzo Vitali de "La Cage aux Folles" di Jean Poiret. Regia di Carlo Picchi.

In scena per la prima volta nel 1973, lo spettacolo racconta di Renato e il suo compagno Albin, i quali vivono assieme da vent'anni e gestiscono un locale a Saint-Tropez, comunicante col loro appartamento, dal nome "La Cage aux Folles" dove si esibiscono principalmente artisti travestiti; Albin, con il nome d'arte "Zaza", ne è la stella di punta. Una sera irrompe nella loro casa Laurent, figlio di Renato e frutto di una occasionale avventura eterosessuale, ad informare il genitore che a breve si sposerà con Adrienne, figlia del deputato conservatore e moralista Charrier. Lei, per ottenere l'approvazione del padre, mente sulla natura dei suoi futuri suoceri... raccontando che Renato è un diplomatico presso l'ambasciata italiana.

Un grave scandalo che colpisce il partito spinge il padre di Adrienne ad un incontro con i futuri consuoceri, perché il matrimonio possa salvare il prestigio politico. L'incontro tra le due famiglie avverrà in casa di Renato e Albin, con quest'ultimo che si fingerà come madre naturale di Laurent. Il gioco degli equivoci si fa difficile quando il deputato Simon Charrier e sua moglie Louise scoprono la particolare natura della famiglia di Laurent, mentre sopraggiunge Claire, la vera madre del giovane. Per sfuggire a giornalisti e paparazzi, accorsi per demolire la figura del politico, tutti saranno costretti a travestirsi.

( Credit photo: Diego Rosa )

Redazione

 

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