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La dolce vita... quattro chiacchiere con lo scrittore Omar Di Maria

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VANDELLI - DI MARIALa dolce vita. In attesa dell'uscita del decimo romanzo, partorito dalla brillante penna di Omar Di Maria, ne approfitto per fare due chiacchiere con l'autore a Bologna, mia città natale, a due passi dalle due torri, in un noto ristorante, davanti a un piatto di penne all'arrabbiata e un calice di albana secco.

Dottor Di Maria ci parli un po' di lei. Sono nato a Mombaroccio (Pesaro) il 18 febbraio 1948, laureato in Sociologia all'università di Urbino. Ora vivo a Bologna dove, dal 2005, scrivo romanzi con discreto successo. Qualche titolo al quale è più legato? "La gatta" del 2008; "L'ultima stagione in paradiso" del 2017 e "La lunga notte dell'OVRA. Luglio 1943: delitto a Ostia" del 2020. Attraverso i suoi libri s'intrecciano racconti autobiografici? Ho sempre un rapporto molto fisico e intimo con i libri, anche se capita spesso di farmi "distrarre" da altro. Leggendo alcuni dei suoi romanzi ho notato che i racconti si svolgono spesso tra la riviera romagnola e la capitale; con storie di delitti, vitelloni, celebrità, prostitute e playboy nelle favolose notti della dolce vita. Esatto, la formula funziona sempre, perché tratto argomenti, personaggi e periodi indimenticabili della storia italiana. Periodi che hanno fatto parte "anche" della mia vita vissuta intensamente nel triangolo Roma - Rimini - Bologna. A oggi ho scritto nove romanzi, pubblicati dalla casa editrice bolognese "PENDRAGON" di Antonio Bagnoli. Il decimo, come le ho già detto, uscirà a maggio, sempre con la Pendragon. Ci può dare qualche anticipazione? Il titolo è ancora top secret, parlerà comunque della "dolce vita" verso la fine degli anni '60. Un periodo d'oro che ho trascorso a Roma: ci vivevo e lavoravo. A proposito di storia, ricorda, dove è cominciata la sua? Ero il secondo barman del famoso locale notturno "Il Carrousel" a due passi dalla movimentata via Veneto. All'epoca, la più celebre zona di Roma. Nel 1967 mi sono anche iscritto alla S.I.A.E. con la qualifica di AUTORE di VERSI per opere da assegnare alla sezione MUSICA. In pratica sono un paroliere. Ho scritto diverse canzoni, alcune pubblicate, altre di prossima pubblicazione. Qualche titolo? Ricordo il brano "Non tornerai" pubblicata nel 1979 in un 33 giri, cantata dal gruppo musicale "I Teppisti dei Sogni", edizione Mia Record. Ebbe un discreto successo. Immagino che vivere in questo mondo affascinante le abbia permesso di conoscere molti personaggi noti. Uso il passato per ovvi motivi: tra i tanti, ero intimo amico di Franco Califano, del visagista Gil Cagné e del proprietario del "Paradiso" di Rimini Gianni Fabbri. So che da ragazzo a Pesaro la chiamavano "El Matt", perché? "Ahah, il matto!" Matto per le canzoni e per i romanzi. Matto per la vita, per l'amicizia e per l'amore. Matto pure per il vino e per le belle donne. Oggi, invece, sono un uomo cui piace vivere in solitudine e malinconia. Mi ritengo un uomo perbene che ha sempre difeso le Istituzioni e non ha mai mancato al giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana. Presumo abbia guadagnato tanti soldi nei suoi vari ruoli. Non sono ricco, se allude a questo, e non sono legato ai soldi. Quelli che ho mi bastano per vivere dignitosamente, nel miglior modo possibile. Mi risulta che sia stato anche in polizia (per un attimo, nella nostra chiacchierata, evito di "rammentare" che nel 1975 abbiamo condiviso un anno di vita - a stretto contatto di gomito - durante la frequenza del corso sottufficiali di Pubblica Sicurezza alla scuola di Nettuno). Giustissimo, vecchia volpe... Come poliziotto ho prestato servizio in vari uffici della penisola. Il periodo più lungo, però, durato oltre vent'anni, è stato alle dipendenze della Presidenza del Consiglio. Ha un ricordo che porta nel cuore? La medaglia d'oro che mi è stata assegnata dal Ministero dell'Interno nel 1972, come primo classificato al trentesimo corso Allievi Guardie di Pubblica Sicurezza, presso la scuola di Trieste. Qualcosa che, invece, non rifarebbe? Ovviamente lasciare Roma, ma non è stata una scelta... Grazie Dottor Di Maria e auguri per il prossimo romanzo, che sicuramente sarà un successo. Ciao Ugo, è sempre un piacere rivederti e fare un salto nel passato, che, ahimè, non tornerà. Noi, però, come valorosi guerrieri, guardiamo sempre al futuro!

Ugo Vandelli 

Rassegna musicale nei castagneti, mulini e casoni dal 22 aprile all'8 maggio

E-mail Stampa PDF

castagnetiCastagneti aperti: le azioni del GAL per valorizzare un'antica cultura montanara

Castagneti aperti è il progetto del GAL Appennino bolognese in collaborazione con altri Comuni che si propone di creare un prodotto turistico legato al mondo delle castagne e del marrone. Per valorizzare l'antica cultura montanara, entro giugno 2022 sono previste alcune azioni:

Mappatura dei castagneti del territorio coinvolto dal progetto GAL, con stampa di una guida cartacea e digitale, contenente tutte le emergenze legate al mondo della castagna e del marrone e un ricettario dedicato a questi frutti.
Progetto 'adotta un castagneto', attivato con i volontari in un castagneto di proprietà del Comune di Marzabotto in località Medelana.
Risistemazione e rigenerazione del Caniccio di Palazzo Comelli (Camugnano).
Predisposizione di un'offerta turistica permanente (con pacchetti turistici) e ideazione delle animazioni sui luoghi
Collocazione di cinque bacheche, con cartografia del territorio individuando i luoghi legati alla castagna e al marrone, alla stazione di Porretta Terme, in via Emanuele II a Monghidoro, in via Monte Severo a Monte San Pietro, a Palazzo Comelli (Camugnano), in viale 2 giugno a Castel del Rio.
Fra le diverse azioni previste c'è anche la rassegna musicale Castagneti aperti, produzioni commissionate ad artisti di valore nazionale e internazionale con la direzione artistica di Claudio Carboni e Carlo Maver: 12 eventi musicali dedicati e ispirati alla lavorazione del marrone e della castagna che andranno in scena dal 22 aprile all'8 maggionei castagneti, nei mulini, nei casoni più suggestivi del nostro territorio. Tutte le esibizioni saranno seguite dalle degustazioni di prodotti tipici derivati dalla castagna e dai marroni, a cura della cooperativa di comunità Foiatonda.

Castagneti aperti è un progetto finanziato dal GAL Appennino Bolognese, con il coordinamento dell'Unione Appennino Bolognese e la partecipazione, oltre che degli 11 Comuni dell'Unione Appennino Bolognese, del Comune di Alto Reno Terme, dell'Unione Savena Idice, con i Comuni di Monghidoro e Loiano, del Comune di Castel Del Rio.

"Il progetto "Castagneti Aperti" – ha dichiarato Barbara Panzacchi consigliera metropolitana delegata al Turismo - valorizza una produzione tipica come quella del castagno e delle relative produzioni di filiera, attraverso una serie di azioni e di eventi sviluppati nei Comuni appenninici, rivolti alla creazione di un vero e proprio prodotto turistico sostenibile ed esperienziale, legato alla promozione e al consolidamento del connubio originale tra cultura e coltura e della food experience. È, pertanto, pienamente in linea con gli indirizzi strategici del Territorio Turistico Bologna-Modena, sempre più rivolto alla riscoperta del territorio attraverso la valorizzazione di luoghi suggestivi, prodotti tipici, percorsi, itinerari ed eventi legati al turismo outdoor, in pieno equilibrio e sinergia con l'ambiente".

"Castagneti aperti, è un progetto – ha sottolineato Tiberio Rabboni presidente GAL Appennino bolognese - finanziato dal GAL con 73 mila euro per contribuire alla valorizzazione turistica di uno dei tratti peculiari della nostra montagna, ovvero la plurisecolare presenza del castagno, il cosiddetto "albero del pane" e del correlato antico mestiere del castanicoltore, dei suoi riti senza tempo, legati alle stagioni, alle leggende del bosco, ai segreti tramandati di padre in figlio. La realizzazione del progetto è affidata all'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese e coinvolge, oltre ai Comuni aderenti alla suddetta Unione, quelli afferenti all'Unione Savena Idice, Alto Reno Terme e il Comune di Castel Del Rio. Il progetto si propone di stimolare la realizzazione di un prodotto turistico permanente strutturato in visite ai castagneti, ai casoni e ai cannicci per l'essiccazione, in eventi artistici e musicali nei diversi contesti castanicoli, in degustazioni e promozione dei prodotti agroalimentari derivati dalla lavorazione delle castagne e dei marroni, cartellonistica, segnaletica e comunicazione diffusa: un altro tassello della vocazione appenninica al turismo sostenibile".

Scarica il programma dei concerti: https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Engine/RAServeFile.php/f/news/Pieghevole_Castagno.pdf

La partecipazione ai concerti, le relative passeggiate nei castagneti e le degustazioni sono tutte azioni gratuite.

La prenotazione è obbligatoria: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. 339.2393432

Redazione

I Carteggi Musicali di Bologna Festival, primo appuntamento il 30 marzo

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Sinopoli 1993 foto Archivio Bologna Festival Roberto SerraBologna. Mercoledì 30 marzo ore 18.30, Museo della Musica, primo appuntamento dei Carteggi Musicali, iniziativa di approfondimento culturale che Bologna Festival propone prima dell'inizio della sua stagione concertistica. Attraverso scritti autografi, epistolari e testimonianze, ad ogni incontro si fa luce sugli aspetti meno conosciuti dell'esistenza e del pensiero musicale di compositori o grandi interpreti di ieri e di oggi. Si inizia il 30 marzo con l'incontro dedicato a Giuseppe Sinopoli, direttore d'orchestra, compositore e instancabile studioso: Il canto dell'anima. Vita e passioni di Giuseppe Sinopoli, letture e conversazione a cura di Gastón Fournier Facio (curatore dell'omonimo volume edito da Il Saggiatore), con interventi musicali della pianista Silvia Cappellini Sinopoli, impegnata ad eseguire la Klaviersonate di Giuseppe Sinopoli.

Il volume Il canto dell'anima raccoglie saggi, testimoniane e interviste di amici, storici e musicologi che hanno conosciuto da vicino Sinopoli, personalità poliedrica, capace di assommare i saperi più diversi, dalla musica alla psicoanalisi all'archeologia. Fanno parte del volume alcuni scritti dello stesso Sinopoli, acutissime analisi di Schubert, Schumann, Wagner e Strauss che rivelano la profondità e la ricchezza del suo pensiero estetico.

Informazioni: Bologna Festival 051 6493397 www.bolognafestival.it

Foto: Sinopoli 1993 ( credit photo: foto Archivio Bologna Festival_Roberto Serra)

Redazione

Bologna Musei, da sabato 5 marzo la mostra "Marco Marchesini

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Museo del Risorgimento Marco MarchesiniBologna. Dal 5 marzo al 10 aprile 2022 il Museo civico del Risorgimento di Bologna presenta la rassegna espositiva La scultura, tante storie dedicata a Marco Marchesini, a cura dello stesso Marchesini e di Roberto Martorelli, promossa in collaborazione con Associazione Amici della Certosa di Bologna, Bologna Servizi Cimiteriali, Comitato per Bologna Storico e Artistica e con il patrocinio di Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza onlus - Museo Tattile Anteros.

Il progetto ripercorre l'intera carriera dell'artista bolognese dagli esordi nei primi anni Sessanta fino ad oggi, documentandone la cifra stilistica attraverso i diversi linguaggi esplorati: la scultura monumentale, le piccole opere in bronzo e terracotta, le acqueforti e le medaglie.
Sabato 5 marzo, giorno di apertura della mostra, alle ore 11 e 12 sono previste due visite guidate gratuite, con biglietto ingresso museo. La prenotazione è obbligatoria scrivendo a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

L'esposizione si inserisce in un ciclo di focus espositivi promossi dal Museo civico del Risorgimento per valorizzare e portare ad una più ampia conoscenza del pubblico la produzione di artisti contemporanei che hanno realizzato creazioni funerarie all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. In questo straordinario museo a cielo aperto costruito intorno alla Certosa di San Girolamo di epoca tardo-medioevale e dal 2021 divenuto parte del Patrimonio dell'Umanità UNESCO nell'ambito del progetto Portici del Comune di Bologna, si conserva un vastissimo patrimonio di pitture e sculture realizzate da quasi tutti i principali artisti bolognesi attivi nel XIX e XX secolo, cui si sono aggiunte in anni recenti alcuni interventi di artisti contemporanei dislocati sia all'interno del cimitero ottocentesco sia negli ampliamenti successivi effettuati fino oltre il Duemila.

Proprio in occasione di una passeggiata di Marco Marchesini con il curatore Roberto Martorelli nella 'città silente' della Certosa è scaturita l'idea di un'esposizione che delineasse una ricerca rigorosa, devota per particolare predilezione alla scultura, che l'artista descrive così: "Ad onta della sua fisicità la scultura parla una lingua sottile che può sfuggire per l'invadenza di quel suo esserci, che ingombra e proditoriamente sottrae spazio al mondo fisico che abitiamo. Materia in se stessa opaca e tuttavia vivente: nella luce (come in Medardo Rosso o in Fontana) o nella forma (come in Arp o in Viani), ma che, proprio per la non ovvietà del suo rivelarsi, può riuscire ostica e difficile. Il suo oltre, ad uno sguardo distratto, è meno accattivante e persuasivo di quello offerto dalla pittura, così come il suo configurarsi in luogo stante da sempre ne ha favorito un uso didascalico e strumentale. Ma la scultura, come una montagna incantata, non ha principio né fine".
Attirato e coinvolto dalle molteplicità espressive insite nella scultura, l'artista ne ha percorso sia le possibilità narrative e naturalistiche che quelle più concettuali di sintesi formale, affiancando la ricerca personale ad una ininterrotta attività professionale, iniziata nel 1962, quando, lavorando direttamente in cantiere, realizzò in corso d'opera le sculture della chiesa di San Severino, chiesa voluta e progettata dal parroco ingegnere Don Giancarlo Cevenini.

Osserva il curatore Martorelli, nell'introduzione al catalogo, come Marchesini sia esponente dell'ultima generazione di artisti che si è confrontata con l'elaborazione plastica di temi trascendenti operando in modo non marginale nei cimiteri, quando la sensibilità devozionale della committenza per il culto della memoria dei defunti era ancora incline a impegnare risorse rilevanti per finanziare opere plastiche di pregio elevato.
Tra le diverse opere realizzate dall'artista si segnalano: Cripta Schiavina - Porta di bronzo (Campo degli Ospedali n°XLVIII), 1972; Cappella Vacchi Verati - Porta di bronzo (Recinto 10, n° XX), 1978; Monumento in Memoria dei Caduti dell'Aeronautica - bronzo, 1983; Edicola Lazzari Scandellari - Porta di bronzo (Campo degli Ospedali, n°LVI), 1984; Tomba Setti - "San Francesco" bronzo (Campo ex Fanciulli, n° 8), 1990; Tomba Barelli - Angelo di bronzo (Campo ex Fanciulli n° 55), 1991.

"Ripensare ai lavori in Certosa fatti in così tanti anni - ricorda Marchesini - un baule dimenticato in soffitta: più vi si rovista dentro e più si trovano oggetti che si credevano perduti. Rileggendo quello che ho scritto mi sembra che molti degli episodi minuti siano stati tra i lavori più sentiti: anche per le opere modeste cercai di accontentare la committenza con impegno pari a quello per commesse più complesse e costose".

Da ricordare, per la rilevanza e l'impegno profuso nel corso della sua carriera artistica, è inoltre la collaborazione instaurata da Marchesini con l'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza onlus di Bologna - mediante le attività di ricerca condotte all'interno del Museo Tattile Anteros in ambito di progettazione e realizzazione di traduzioni tridimensionali della pittura – per il superamento della disabilità visiva nella fruizione e leggibilità del patrimonio artistico. Il metodo ideato per rispettare fedelmente i valori di forma e composizione del dipinto originale, restituendone concetti spaziali e relazioni interne, è stato accolto da prestigiose realtà museali nazionali e internazionali. Si ricordano, tra gli altri, il Refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie che ospita il capolavoro di Leonardo da Vinci L'Ultima Cena, i Musei Vaticani con il percorso plurisensoriale creato all'interno della Pinacoteca Vaticana di Roma e infine la Galleria degli Uffizi dove, a fianco dell'opera originale, è stata collocata la traduzione in bassorilievo della Nascita di Venere, capolavoro rinascimentale opera dell'artista fiorentino Sandro Botticelli.

La grande esperienza di Marchesini nella modellazione viene documentata in mostra dal rilievo per l'esplorazione tattile di Beltà allo specchio di Kitagawa Utamaro, capolavoro di stampa xilografica del genere Ukiyo-e nella rappresentazione della bellezza femminile, realizzato nel 2007 per l'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. In occasione della visita tattile per ipovedenti e non vedenti prevista per il 1 aprile viene esposto inoltre il rilievo riproducente uno degli affreschi di Giulio Romano per Palazzo Te a Mantova.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione disponibile in distribuzione gratuita per il pubblico, a cura di Marco Marchesini e Roberto Marchesini, contenente fotografie di Franco Labanti, Marco Marchesini, Roberto Martorelli, Giancarlo Ruggerini.

Biografia di Marco Marchesini

Marco Marchesini è nato a Bologna il 22 agosto 1942. Culturalmente si è formato presso il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Bologna, concludendo nel 1966 il corso di scultura con docente Umberto Mastroianni. Dal 1968 al 1989 ha insegnato Figura e Ornato Modellato presso il Liceo Artistico Statale di Bologna. È stato membro della Commissione Aggiunta Monumentale del Comune di Bologna dal 1984 al 1990. Dal 1994 al 1998 è stato docente di modellazione nei corsi di qualifica professionale dell'Associazione Scuola di Scultura Applicata di Bologna (ASSA) fondata dagli scultori Bruno Bandoli e Paolo Gualandi. Nell'ambito della stessa scuola di scultura ha partecipato al progetto promosso da Paolo Gualandi e Loretta Secchi per l'educazione artistica di non vedenti e ipovedenti, attivato, in collaborazione con la Clinica di Ottica Fisiopatologica dell'Università di Bologna, presso l'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Sviluppando la ricerca sulla restituzione in bassorilievo di opere pittoriche, il progetto ha portato alla costituzione presso l'Istituto Cavazza del Museo Tattile Anteros. Da ricordare inoltre, negli stessi anni, l'attività prestata nel Laboratorio di Modellazione Terapeutica e Riabilitativa attivato da ASSA nel Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), in collaborazione con la Cattedra di Pedagogia Speciale del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna. È apprezzato autore di medaglie e targhe commemorative che realizza a partire dagli anni '70 del XX secolo.

Redazione

Torna l'appuntamento con PIANO CITY MILANO!

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Archivio Piano City Milano 2021 Ph Federica Cicuttini 2 bDa lunedì 14 febbraio candidature aperte per pianisti e guest sul sito della manifestazione

Dopo l'edizione speciale dello scorso anno che ha segnato i primi dieci anni della manifestazione, PIANO CITY MILANO, riconosciuto tra i più prestigiosi festival della Penisola, torna a raccontare e valorizzare la città di Milano attraverso la musica dei pianoforti.

L'appuntamento è per il 20, 21 e 22 maggio, tre giorni di musica non stop in cui le note dei pianoforti invaderanno la città di Milano e non solo. L'edizione di quest'anno sarà ricca di sorprese e mostrerà ancora una volta secondo nuove prospettive l'anima del capoluogo lombardo, invitando il pubblico a rivivere tutta la città in musica.

Da lunedì 14 fino a domenica 27 febbraio sul sito ufficiale della manifestazione www.pianocitymilano.it sarà possibile candidarsi come pianisti o come guest con concerti autoprodotti (realtà a vocazione culturale e/o organizzazioni senza scopo di lucro).

Per richiedere maggiori informazioni in merito alle candidature è possibile scrivere una email al seguente indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

«Piano City Milano si è affermato negli anni come la festa che coinvolge l'intera città, a suon di pianoforte, portando la musica al grande pubblico con centinaia di concerti gratuiti diffusi sul territorio. Dopo due edizioni particolarmente sentite, ma necessariamente limitate, lanciamo ora alle istituzioni, alle associazioni, ai partner, alle scuole e naturalmente ai nostri cari pianisti l'invito a partecipare in prima persona a un'edizione straordinaria, nel segno di una ripresa condivisa: grazie alle vostre proposte torniamo in scena per rivivere insieme la musica dal vivo in scenari sorprendenti, con lo spirito inclusivo di sempre» dichiara Ricciarda Belgiojoso, Direzione Artistica di Piano City Milano.

Piano City Milano è una manifestazione unica nel suo genere che si è contraddistinta nel tempo per il forte impegno in ambito culturale e sociale. Un festival che, coinvolgendo istituzioni, associazioni, partner e cittadini investe per una città sempre più attiva, grazie alla musica e ad un programma diffuso sul territorio in maniera capillare.

Nel corso delle diverse edizioni il festival ha presentato più di 3.000 concerti in 350 luoghi della città di Milano e di altri comuni lombardi, con oltre 3.500 artisti e un pubblico sempre più numeroso ed eterogeneo. Con gli House Concert e i Concerti in Cortile ha trasformato spazi privati in luoghi d'incontro e di performance musicali, con le Piano Night ha animato la città anche dopo lo scoccare della mezzanotte con concerti fino all'alba e portato la musica nei parchi e nei musei più importanti.

Ha rialzato il sipario del Teatro Lirico Giorgio Gaber, rimasto chiuso per oltre 22 anni, si è impegnato nel sociale con eventi e iniziative speciali per vivere gli spazi urbani con esperienze di ascolto insolite e condivise, ha portato il grande pubblico in luoghi come ospedali cittadini, case circondariali, il Refettorio Ambrosiano in collaborazione con Caritas Ambrosiana, Casa Emergency, Fondazione InOltre e molti altri, e ha dato spazio a tematiche sensibili portando la musica in luoghi emblematici, come il Bosco di Rogoredo e il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Via Corelli.

Piano City Milano è un progetto di Associazione Piano City Milano con il Comune di Milano, a cura di Ponderosa Music&Art e Accapiù, che vanta la direzione artistica di Ricciarda Belgiojoso e Titti Santini.

Con il sostegno dei partner Volvo e Fondazione Cariplo, dei partner tecnici Steinway & Sons, Fazioli, Griffa & Figli, Passadori Pianoforti, Kawai Italia, Scorticati Pianoforti, Tagliabue, Tarantino Pianoforti e AIARP e dei media partner Corriere della Sera, Radio Monte Carlo, MiTomorrow, Club Milano, Zero e Pianosolo.

Con la collaborazione di YES MILANO.

Piano City Milano nasce nel 2011 come primo festival diffuso della città e contribuisce all'onda di vitalità e alle sperimentazioni urbane e culturali che portano Milano a diventare la vibrante metropoli europea che è oggi. Fondatori del festival e dell'Associazione Daniela Cattaneo Diaz e Titti Santini, che hanno sempre creduto nel progetto e costruito una rete di partner sostenitori che negli anni hanno investito in Piano City Milano – nell'immaginare una diversa visione di Milano.

( Credit photo: Federica Cicuttini )

Redazione

Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta al teatro Duse: "Scusa sono in riunione…ti posso richiamare?"

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INCONTRADA - PIGNOTTA FOTO - ph Renzo DaneluzziIn scena dal 7 al 9 gennaio 2022 

Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta sono i protagonisti della commedia 'Scusa sono in riunione...ti posso richiamare?', in scena al Teatro Duse di Bologna dal 7 al 9 gennaio 2022 (venerdì e sabato alle ore 21, domenica ore 16).
La pièce, scritta e diretta da Pignotta, è un ritratto della generazione dei quarantenni di oggi, abbastanza cresciuta da poter vivere inseguendo il successo e la carriera, ma non abbastanza adulta da smettere di ridere ed ironizzare su sé stessa.
Il titolo racconta, dunque, già molto di questa commedia: una frase che si trasforma in tormentone per una generazione di ex ragazze ed ex ragazzi che, senza accorgersene, sono diventati donne e uomini con l'animo diviso tra ambizione e bisogno di affetto. Persone che, in fondo, sono portatrici sane del fallimento sentimentale vissuto sui ritmi frenetici di un'esistenza ormai dipendente dalla tecnologia, che non lascia spazio ad un modo sano e normale di vivere i rapporti interpersonali.
Cosa succederebbe, allora, se queste stesse persone, per uno scherzo di uno di loro, si ritrovassero protagonisti di un reality show televisivo? Da qui prende il via la trama dello spettacolo che è un'attuale e acutissima commedia degli equivoci, capace di farci riflettere sull'ossessione della visibilità e sulla brama di successo tipiche dei nostri tempi.
La risposta rimane di proprietà di un pubblico che, dopo avere riso di sé stesso, si interrogherà a lungo sul senso di molti aspetti della sua vita.
La coppia Incontrada Pignotta torna in scena con questa geniale e travolgente commedia contemporanea, dopo il grande successo teatrale di 'Mi piaci perché sei così' e quello cinematografico di 'Ti sposo ma non troppo'.
Nel cast dello spettacolo prodotto da a.ArtistiAssociati anche Fabio Avaro, Siddharta Prestinari e Nick Nicolosi.

 

BIGLIETTERIA:

Teatro Duse - Via Cartoleria, 42 Bologna - Tel. 051 231836 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.

On line: teatroduse.it  - Vivaticket

( Credit photo: Renzo Daneluzzi )

Redazione

Musica, Alessio Creatura cosmonauta nello spazio del Rock

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COPERTINA ALESSIO CREATURA"Al mondo con un pugno di canzoni" un album di pregio in cui traspare il talento dell'artista, un cocktail perfetto di buona musica, temi sociali e attualità

Il cantautore Alessio Creatura, subito dopo il suo quarto singolo "Dentro il rock'n roll (si sceglie un perchè no)" il 10 dicembre ha presentato il suo terzo disco di nove tracce inedite dal titolo "Al mondo con un pugno di canzoni". Un lavoro di pregio ed interessante già dalla copertina che riporta un disco volante in bella vista che illumina il titolo dell'album. Un'immagine la dice lunga su quanto l'artista si senta alieno, scaraventato su questo pianeta con solo su un pugno di canzoni.
Si tratta un disco rock, prodotto in piena e totale libertà artistica. Il lavoro si apre con il brano "In tv il nuovo carcere", irriverente e provocatorio, incentrato sul tema della manipolazione delle menti generata dalla tv spazzatura, metafora del mondo contemporaneo, iperconnesso e malato di presenzialismo. Altro singolo è "François", il primo ad essere stato pubblicato nell'aprile 2020, in cui l'artista ha voluto dar voce alle donne, spesso discriminate e costrette a mostrare un'aggressiva mascolinità per competere in un mondo profondamente maschilista e prepotente. "Ho bisogno di un favore" (terzo singolo) invece, è di forte impatto emozionale, delicato e commovente. La pandemia ha portato con sé iso-lamento sociale e rabbia. In questo tsunami di sentimenti negativi, che si amplificano e si intensificano a vicenda, ha trovato il suo concepimento tale brano."Dentro il rock'n roll (si sceglie un perchè no)" è l'ultimo singolo del cantautore, un mix di potenza e melodia, di denuncia della politica corrotta che spesso "tradisce" le promesse fatte. Il video si apre con l'inquadratura di una cabina elettorale, all'interno della quale prende forma il personale modo di Alessio di reagi-re a qualsiasi forma di condizionamento nel vuoto dell'indifferenza delle masse.

"certo lo possiamo dire..che politica è tradire, certo lo possiamo urlare..per chi ha voglia di "cambiare"...dentro il rock'n roll... si sceglie un perché no!!!"

Queste sono solo alcune delle tematiche trattate. Ma tutto è liquido e soggettivo. Per tale ragione è un album in cui chiunque può rispecchiarsi, vedendo qualcosa di diverso dagli altri, cogliendo sfumature variegate ed inedite.
L'album prodotto artisticamente ed arrangiato da Max Corona e Cristian Bona-to, contiene inoltre altre cinque tracce in bilico tra leggerezza ed impegno; sonorità rock travolgenti e ballate con atmosfere eteree e commoventi. Degna di nota è la collaborazione con il batterista Tommy Graziani, figlio del grande Ivan, nei brani: In tv il nuovo carcere; Dentro il rock'n'roll (si sceglie un perchè no); Troppa fiducia; A quanto ci stai?; L'ipocrita.

Album "Al mondo con un pugno di canzoni" di Alessio Creatura
01. In tv il nuovo carcere
02. François
03. Dentro il rock'n'roll (si sceglie un perchè no)
04. Non ha importanza
05. Troppa fiducia
06. Al terzo cognac ho tolto il frac
07. A quanto ci stai?
08. L'ipocrita
09. Ho bisogno di un favore

Redazione

Baby BoFe', domenica 12 dicembre in scena: "Il lago dei cigni"

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Lago dei Cigni foto Paola LucianiSulle punte al tempo di valzer con Baby BoFe'

Bologna. Domenica 12 dicembre ore 16 BABY BOFE', la rassegna di musica classica per bambini di Bologna Festival, porta in scena al Teatro Celebrazioni il celebre balletto Il lago dei cigni di Čajkovskij. Un appuntamento con il balletto classico pensato per i più piccoli, a partire dai 3 anni. Incantesimi, magie, bianchi tutù e tulle colorati: sul palcoscenico del Teatro Celebrazioni vedremo il Corpo di Ballo della Scuola Studio Danza Ensemble, gli attori della Compagnia Fantateatro che porteranno i bambini nel cuore della vicenda con una narrazione leggera e coinvolgente. L'Orchestra Collegium Musicum Almae Matris diretta da Roberto Pischedda eseguirà i brani più celebri del balletto di Čajkovskij: dalla danza dei piccoli cigni alla sontuosa danza della regina Odette, al pas de deux dei due protagonisti, legati da eterno amore.

IL LAGO DEI CIGNI

È uno dei grandi balletti classici, molto amato per le sue musiche di aerea eleganza, brillanti e sentimentali. Il valzer della festa al castello, la saltellante danza dei piccoli cigni, la sontuosa danza della regina dei cigni, Odette, costretta a separarsi dal suo amato Sigfrido sul far del giorno per ritornare al lago e riprendere le sembianze di cigno. Lieto fine, al di là di ogni incantesimo, con i due giovani protagonisti che si dichiarano eterno amore.

Info e Biglietti: www.bolognafestival.it

( Credit photo: Paola Luciani )

Redazione

Bologna Festival: "Pierino e il Lupo" con Baby BoFe’, in scena domenica 7 novembre

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baby bofe pierino lupoBologna. Domenica 7 novembre ore 16 al Teatro dell'Antoniano BABY BOFE', il festival di musica classica per bambini, torna in scena con una nuova produzione: Pierino e il lupo, la celebre fiaba musicale di Prokof'ev che porta i bambini a diretto contatto con gli strumenti dell'orchestra. Le delicate illustrazioni di Giovanni Manna, in video animazione, illustrano il racconto musicale, le avventure di Pierino e dei suoi simpatici amici animali alle prese con il Lupo "cattivo". In scena l'orchestra "La Nuova Musica" diretta da Angelo Baselli e la voce narrante di Gabriele Ferrara, pronto a coinvolgere i più piccoli nel vivo dello spettacolo.

La produzione si realizza con il sostegno di Marino e Paola Golinelli e in collaborazione con Fondazione La Nuova Musica- Ricordi Music School di Bologna.

Informazioni: Bologna Festival www.bolognafestival.it 

Redazione

 

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