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Teatro Duse Bologna. Concerto, il 24 e 25 maggio "Vivaldi Piazzolla, le stagioni danzanti’

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FOTO - VIVALDI PIAZZOLLAReduce dal successo di 'Rigoletto', il 24 e 25 maggio alle ore 21 l'Orchestra Senzaspine torna al Teatro Duse di Bologna, nell'ambito del DUSEgiovani, con un nuovo concerto intitolato 'Vivaldi Piazzolla, le stagioni danzanti', in cui le celeberrime 'Quattro Stagioni' di Antonio Vivaldi (1725) incontrano "Las Cuatro Estaciones Porteñas" di Astor Piazzolla, incise tra il 1965 e il 1970. Dal Settecento al Novecento, da Venezia a Buenos Aires, dal Barocco al Tango, da Vivaldi a Piazzolla, appunto. Questo il viaggio in musica proposto dall'ensemble diretto da Tommaso Ussardi e Matteo Parmeggiani.

Sul palco dialogheranno, quindi, l'armonia classica europea e la forza drammatica sudamericana. Due mondi distanti circa duecento anni, il primo caratterizzato dal descrittivismo bucolico e dalla predominanza della natura nella sua fisicità, il secondo collegato alle passioni umane e radicate in un atteggiamento rivolto all'interiorità. Un concerto, quindi, in cui tradizione e modernità si incontrano nella magia di otto stagioni: stagioni naturali e stagioni dell'anima.

Stili, epoche, luoghi che si intrecciano restituendo immagini, emozioni ed interpretazioni diverse del rapporto tra uomo e natura nel tempo. Un viaggio sonoro e visivo dove la musica si fonde nei movimenti dei corpi danzanti, tra ritmi travolgenti, armonie persuasive e melodie evocative. Violino solista Pietro Fabris, violino di spalla dell'Orchestra Senzaspine. La drammaturgia, invece, è firmata da quattro coreografi dello Studio Danza Ensemble (Silvia Baioni, Caterina Campagna, Christian Fara e Marika Mazzetti) e mette in scena i due mondi musicali cui è dedicato il programma. Vivaldi, con la predominanza della natura che investe la fisicità della danza, a volte più espressiva e selvaggia, a volte più sinuosa e malinconica; Piazzolla, con atmosfere che esprimono le passioni umane attraverso movimenti astratti, rappresentazione del tormento dell'anima o esplosione di energia corale. Un concerto per tutti e tutte: appassionati, famiglie, giovani, bambini.

BIGLIETTI

Posto unico: Intero 25 euro | Ridotto* € 22,50 | Under35 15 euro | Under12 7 euro.  *Sconti tessere Soci Arci, Coop, Carta insieme Conad 10%

BIGLIETTERIA

Teatro Duse - Via Cartoleria, 42 Bologna - Tel. 051 231836 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.

On line: teatroduse.it | Vivaticket

Mercato Sonato - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. | www.senzaspine.com

Redazione

Pesaro. Il 21 e 22 maggio torna "Buongiorno Ceramica"

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Buongiorno Ceramica  1Apertura delle botteghe storiche, visite guidate a tema, laboratori per i più piccoli e dimostrazioni pratiche, ai Musei Civici, e apertura del museo CAME al Liceo Artistico Mengaroni

Il Comune di Pesaro - Assessorato alla Bellezza, in collaborazione con Sistema Museo e l'Associazione Amici della Ceramica di Pesaro, partecipa anche quest'anno a Buongiorno Ceramica, grande festa della ceramica italiana, giunta alla sua ottava edizione, promossa da AICC, Associazione Nazionale Città della Ceramica.

L'obiettivo è quello di portare gli appassionati e i curiosi dentro le botteghe, gli studi e gli atelier dove la maiolica artistica e artigianale viene pensata e creata tutti i giorni. Ma non solo, in programma anche visite guidate a tema, laboratori per i più piccoli e dimostrazioni pratiche ai Musei Civici, per riportare l'attenzione su questa secolare attività artistica in cui i ceramisti della città si sono cimentati e specializzati a partire dal Trecento.

A Palazzo Mosca - Musei Civici verranno ospitate una serie di iniziative coinvolgenti.

Sabato 21 maggio alle 16 e alle 17 in programma "A caccia di raffaellesche!" Famiglie e bambini sono invitati ai laboratori a cura dell'Associazione Amici della Ceramica di Pesaro; prendendo spunto dalla decorazione 'a raffaellesca' presente sulle maioliche rinascimentali dei Musei, ogni partecipante avrà modo di creare personali figure mostruose, grottesche e fantastiche. Gli oggetti realizzati verranno poi cotti e consegnati successivamente. Prenotazione consigliata (massimo 10 partecipanti per turno).

Domenica 22 maggio alle 10.30 e alle 16.30 partono le visite guidate tematiche, a cura di Sistema Museo, con focus sulle maioliche delle collezioni museali che hanno come fonte iconografica di riferimento le invenzioni artistiche derivate da Raffaello e dai suoi collaboratori; a seguire Raffaello in Sonosfera®, esperienza immersiva messa a punto per il quinto centenario della morte del Divin Pittore. L'arte del maestro urbinate viene raccontata attraverso il suono tridimensionale e la visione a 360° che permette di immergersi nella bellezza del capolavoro forse più significativo di Raffaello: il ciclo di affreschi nella Stanza della Segnatura dei Musei Vaticani. Prenotazione obbligatoria (massimo 25 partecipanti per turno, ingresso 10 euro).

Nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 18.30 la corte dei Musei Civici ospiterà come di consueto i maestri dell'Associazione Amici della Ceramica di Pesaro che saranno all'opera nelle dimostrazioni delle varie fasi di creazione di un oggetto ceramico, dalla modellazione alla decorazione finale.

Sabato 21 maggio verrà aperto anche il CAME, museo scolastico del Liceo Artistico Mengaroni, con possibilità di visita guidata alla scoperta della collezione permanente interamente dedicata alle ceramiche realizzate dagli allievi negli anni Cinquanta del secolo scorso (10 - 12.30 /15 - 17.30 visite ogni 30 minuti, ingresso libero).

Sia sabato che domenica le botteghe e i laboratori ceramici saranno a porte aperte e si potrà ammirare la loro produzione, dalla tradizione classica al contemporaneo, oltre che assistere alle fasi di lavorazione e decorazione: Molaroni in via Luca della Robbia 9/11, Studio d'Arte Tiziano Donzelli in via Toscanini 5, Atelier Desimoni, con possibilità di workshop su prenotazione, in via Monte Argentario 119, Ceramiche Bucci in Strada della Romagna 143 a Cattabrighe. Info: www.pesaromusei.it

Redazione

ARTE FIERA 2022 al via dopo due anni e mezzo

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Logo ARTEFIERABologna – Arte Fiera riapre le porte dal 13 al 15 maggio 2022, animata da uno spirito di ripresa e dal desiderio di poter ritrovare in presenza gli operatori e il pubblico dell'arte, dopo la decisione di rimandare la tradizionale edizione di fine gennaio a causa della pandemia.

Terza edizione fisica sotto la direzione artistica di Simone Menegoi - quella del 2021 è stata sostituita dal progetto culturale online Playlist. Arte Fiera 2022 ripropone i punti di forza della formula messa a punto nelle due edizioni precedenti, puntando con decisione alla qualità espositiva.

"Arte Fiera si ripresenta a testa alta: con una selezione di gallerie senza cedimenti qualitativi, e che si arricchisce anzi di alcune interessanti new entry; con allestimenti rinnovati; con un percorso di visita più razionale ed efficiente", dichiara Menegoi.

L'ossatura della fiera si consolida nell'edizione a venire, con tre sezioni curate e su invito che affiancano la Main Section per approfondire altrettanti ambiti importanti per l'identità della fiera: l'arte moderna e del dopoguerra storicizzato (Focus), la pittura del nuovo millennio (Pittura XXI), la fotografia e il video (Fotografia e immagini in movimento).

La selezione mirata di gallerie si unisce a un approccio che punta a dare spazio alle poetiche individuali, con l'esplicito invito rivolto agli espositori di presentare un numero limitato di artisti. Come in passato, inoltre, sono state incoraggiate le proposte monografiche, tanto per gli artisti storicizzati quanto per le ultime generazioni. Gli stand monografici - 35, circa un quarto del totale - costituiscono anche nel 2022 una presenza significativa.

Quanto agli obiettivi di fondo, la più longeva fiera d'arte italiana (è stata fondata nel 1974) rimane fedele alla propria vocazione: essere la manifestazione di riferimento per le gallerie italiane e per l'arte italiana del XX e XXI secolo.

Come nel 2020, la fiera avrà luogo nei padiglioni 15 e 18, dedicati rispettivamente al contemporaneo e all'arte del XX secolo, ma con un nuovo percorso di accesso che permetterà di scegliere liberamente quale padiglione visitare per primo.

Nuovo anche l'allestimento degli stand, più elegante e curato, che delinea la scelta di BolognaFiere di investire nella manifestazione per accrescerne la qualità, senza far ricadere il costo sulle gallerie.

In questa edizione sono 142 le gallerie che parteciperanno ad Arte Fiera 2022, la lista completa è disponibile al link: https://www.artefiera.it/artefiera/elenco-gallerie/9719.html

Redazione

" NO, NEON, NO CRY " dal 12 maggio al MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna

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NeonBologna– La Project Room del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano-romagnolo, dopo un breve periodo di chiusura per lavori.
Dal 12 maggio è infatti aperta e visibile al pubblico NO, NEON, NO CRY, a cura di Gino Gianuizzi, mostra che tenta una narrazione della complessa, sfaccettata, "disordinata" storia della galleria neon.

Nata nel 1981 senza un programma, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati, neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato. Dal suo archivio risultano oltre trecento mostre all'attivo, alle quali si sono aggiunte nel tempo numerosissime attività collaterali, collaborazioni e iniziative esterne.
Questa immensa mole di materiali ha posto una sfida al curatore, da sempre anima della galleria: come approcciarsi alla magmatica attività ultra quarantennale di neon per raccontarla attraverso una mostra, senza limitarsi al progetto strettamente documentale o, all'opposto, tentare un impossibile "best of" degli artisti e delle opere che vi hanno trovato accoglienza.
La risposta di Gino Gianuizzi è il ricorso alla formula della wunderkammer: lo spazio della Project Room del MAMbo verrà abitato da opere in proliferazione, da un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurli agli artisti.
Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione.

Sebbene sia volutamente escluso l'approccio sistematico e ancor di più il percorso cronologico, in mostra sono rintracciabili testimonianze dei diversi momenti che neon ha vissuto nel tempo. La sua attività inizia nel clima della Bologna post '77: mentre l'arte contemporanea italiana celebra la Transavanguardia, nei primi anni '80 neon parte dall'Enfatismo e dal rapporto privilegiato con Francesca Alinovi per esplorare altre e diverse strade.
La fase successiva si colloca tra il 1987/88 e i primi anni '90. In questi anni neon si struttura maggiormente come spazio espositivo, rafforza la collaborazione con Roberto Daolio e con altri critici e curatori più giovani, diventando punto di riferimento per una generazione di artisti nati fra la fine degli anni '60 e la metà dei '70, non solo in area locale ma in ambito italiano. È un periodo in cui si tengono mostre importanti in cui neon e i suoi artisti trovano spazio: Ipotesi Arte Giovane (1990, Fabbrica del Vapore, Milano); Nuova Officina Bolognese (1991, Galleria d'Arte Moderna, Bologna); Soggetto/soggetto. Una nuova relazione nell'arte di oggi (1994, Castello di Rivoli, Torino).
Nel prosieguo degli anni '90 si colloca un terzo momento dell'evoluzione della galleria. Mentre il mercato dell'arte punta sempre più sulla figura del "Giovane Artista" come investimento, in un periodo di grande liquidità economica, neon si ritrova a rivestire il ruolo di fucina di talenti emergenti, grazie alla quale altri galleristi conosceranno e inizieranno a rappresentare artisti gravitanti intorno ad essa, inserendoli nei circuiti ufficiali. Solo sporadicamente l'attività di neon, comunque seguita con interesse, curiosità e attesa viene anche sostenuta da acquisizioni da parte di collezionisti.
La quarta fase inizia a metà degli anni '90. Neon prosegue con il suo ritmo asincrono, fatto di accelerazioni e pause, e porta avanti il suo percorso di ricerca e sperimentazione, un percorso laterale che la pone in una posizione difficile da sostenere: da un lato continua ad essere considerata fra le gallerie di riferimento in Italia e dunque viene inserita tra quelle che operano nel mercato dell'arte e dall'altro è uno spazio non profit, che cerca di entrare in relazione con gli altri spazi non profit che sono nati e che stanno nascendo in questi anni.
Sulla scorta di tali riflessioni inizia un periodo di pausa che prelude alla quinta ed ultima fase in cui neon diventa neon>campobase, con l'obiettivo di farsi laboratorio permanente di idee e di progetti che possono essere restituiti come mostre ma possono anche assumere forme diverse.
neon>campobase si propone come una piattaforma di discussione e di produzione, le collaborazioni si moltiplicano e si incrociano progetti curatoriali, incontri, una speciale attenzione alla ricerca sonora, rassegne video. Nascono inoltre, a Milano, prima neon>projectbox poi neon>fdv, spazi moltiplicatori di relazioni e di collaborazioni, con una nuova spinta alla ricerca in cui si affaccia l'ultima generazione di artisti e curatori. L'esperienza milanese di neon>fdv si conclude nel 2009, quella bolognese di neon>campobase nel 2011.

Dal 2011 al 2021, sebbene non vi sia più uno spazio neon, Gino Gianuizzi prosegue in maniera autonoma un'attività di ricerca in continuità con i percorsi tracciati nel tempo dalla galleria: attraverso la curatela di mostre tra cui Wolfgang Weileder. Meridiano e M+M. 7 giorni (al MAMbo rispettivamente nel 2014 e nel 2016) e due anni di programmazione alla galleria L'Entrepôt di Monaco, così come l'attività di docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Per il MAMbo ha inoltre curato, insieme a Claudio Marra, la giornata di studi Indagini di frontiera. Sulle tracce del percorso critico di Francesca Alinovi (26 ottobre 2013), nell'ambito della mostra omonima allestita al museo. Tra le altre curatele: la mostra Portrait of the artist as a young dog 1985/1995 presso FAR, Rimini, 2016, con Danilo Montanari; il progetto Osservatòri. Art Trail a Noto (Siracusa), 2018; la mostra Galleria Neon alla galleria La Veronica a Modica (Siracusa), 2018/2019.

NO, NEON, NO CRY include lavori di 52 artiste e artisti, a testimoniare la ricchezza di relazioni costruite nel tempo da neon: Aurelio Andrighetto, Alessandra Andrini, Sergia Avveduti, Fabrizio Basso, Francesco Bernardi, Maurizio Bolognini, Ivo Bonacorsi, Anna Valeria Borsari, Domenica Bucalo, Angelo Candiano, Maurizio Cattelan, Silvia Cini, Gianluca Codeghini, Daniela Comani, Cuoghi Corsello, Maria Novella Del Signore, Nico Dockx, Drifters, Emilio Fantin, Francesco Gennari, Patrizia Giambi, Paolo Gonzato, Gian Paolo Guerini, Nazzareno Guglielmi, M+M, Mala Arti Visive, Eva Marisaldi, Maurizio Mercuri, Dörte Meyer, Giancarlo Norese, Giovanni Oberti, Marco Pace, Paolo Parisi, Chiara Pergola, Alessandro Pessoli, Gianni Pettena, Marta Pierobon, Leonardo Pivi, Premiata Ditta, Marco Samorè, Fabio Sandri, T-yong Chung, Alessandra Tesi, Diego Tonus, Tommaso Tozzi, Luca Trevisani, Massimo Uberti, Maurizio Vetrugno, Luca Vitone, Francesco Voltolina, Wolfgang Weileder, Alberto Zanazzo.

La mostra apre il 12 maggio nell'ambito di di ART CITY Bologna e in occasione di Arte Fiera e sarà visibile fino al 4 ottobre 2022.
Ad accompagnarla, sarà disponibile una pubblicazione coordinata da Gino Gianuizzi e da Eleonora Mariani, dal titolo NO, NEON, NO CRY con la cura grafica di Matteo Lisanti e realizzata grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Redazione

Bologna Festival. Sabato appuntamento del BABY BOFE’ con "Piano di volo"

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BABY PIANO DI VOLOLa grande classica per i piccoli

Bologna. Sabato 14 maggio ore 16.30, al Teatro Testoni Ragazzi, va in scena Piano di volo, secondo appuntamento del BABY BOFE'. Spettacolo musicale per bambini dai 4 agli 8 anni dedicato alla magia del volo, è una produzione di Bologna Festival e La Baracca-Testoni Ragazzi. Viaggio volante per pianoforte e due sognatori, Piano di volo si basa su brani pianistici di Brahms, Schumann, Bartók, Ginastera, Šostakovič per narrare la storia di due simpatici e strambi personaggi: Gustavo e Gioacchino. Gustavo costruisce macchine speciali e Gioacchino sogna di volare, ma senza motore... Volare! Tutto può volare: fogli di carta, piume, palline, suoni e parole. Può succedere che le musiche suonate al pianoforte risuonando nell'aria scatenino nuove emozioni e un irrefrenabile desiderio di volare... Così, Gustavo e Gioacchino, aiutati dalla forza della musica e dell'immaginazione, a ritmo di valzer, metteranno in atto un magnifico "piano di volo". Si replica domenica 15 maggio, ore 16.30.

Redazione

Giacobazzi&Pizzocchi un scena al Teatro Dehon

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Giacobazzi e Pizzocchi Dehon copiaAl Teatro Dehon, mercoledì 11 e giovedì 12 maggio alle ore 21, tornano dopo 2 anni di attesa Giuseppe Giacobazzi e Duilio Pizzocchi.

Giuseppe Giacobazzi è stato consacrato dalle ultime edizioni di Zelig, uno dei nuovi, veri talenti della comicità Italiana. Come lo definiscono Bisio e la Incontrada mentre lo presentano sul palco, un vero "figlio di Romagna". I suoi esilaranti monologhi ci regalano momenti sulla vita di coppia, sull'attualità o molto più semplicemente sulla vita quotidiana che così bene tutti conosciamo, momenti di puro divertimento, a volte incontrollabile.

Duilio Pizzocchi, cabarettista bolognese, propone monologhi basati su una comicità semplice e di sicuro effetto. Ha creato diversi personaggi: dalle storie di nebbia e anguille dell'imbianchino passa alle vicende metropolitane di Cactus, il tipico frickettone di piazza, alle lamentele della Novella, una vecchietta acida sempre attaccata al telefono, per concludere con Ermete Bottazzi, spietato camionista ad alta velocità. Non mancano momenti di improvvisazione e battute legate all'attualità.

RECUPERO SPETTACOLO DELL'8 MAGGIO E DEL 9 MAGGIO 2020
I possessori del biglietti acquistati per la data dell'8 maggio 2020 parteciperanno allo spettacolo di mercoledì 11 maggio 2022.
I possessori dei biglietti acquistati per la data dell'9 maggio 2020 parteciperanno allo spettacolo di giovedì 12 maggio 2022.

Per accedere al Teatro è necessario presentare il titolo d'ingresso precedentemente acquistato. Sarà mantenuto lo stesso posto riportato sul biglietto dell'anno 2020.
Nel rispetto delle normative vigenti, si ricorda che per accedere alla sala sarà necessario indossare la mascherina FFP2 per tutta la durata dello spettacolo.

GIACOBAZZI&PIZZOCCHI: https://www.teatrodehon.it/index.php/newsletter/935

Redazione

Sasso Marconi: chiusura stagione teatrale di prosa giovedì 5 maggio con "Alla meta"

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alla metaTeatro di prosa: "Alla meta", spettacolo di Teatrino Giullare che affronta il tema dei conflitti familiari

Sasso Marconi - Ultimo appuntamento stagionale per la rassegna teatrale di prosa "Minoranze silenziose": il cartellone 2022, curato da Assessorato alla Cultura del Comune e associazione Ca' Rossa, si chiude giovedì 5 maggio con "Alla meta", spettacolo ideato, prodotto e interpretato da Teatrino Giullare*.

Tratto da un testo di Thomas Bernhard, lo spettacolo affronta il tema dei conflitti familiari. Protagoniste della vicenda sono una madre perfida e una figlia inerte, che preparano la loro consueta partenza per il mare: tra vecchi vestiti, vecchi ricordi e guizzi divertenti, aleggia l'agitazione per l'imminente arrivo di uno sconosciuto compagno di viaggio.

Con soluzioni sceniche sorprendenti, la messa in scena esalta il ritmo e la natura ambigua di una pièce in cui l'umanità alterata dei personaggi di Bernhard si incontra con la poetica di Teatrino Giullare, che ha fatto del rapporto tra umano ed artificio il proprio terreno di ricerca.

Giovedì 5 Maggio, ore 21
Teatro comunale di Sasso Marconi (Piazza dei Martiri 5)

Biglietto d'ingresso: 10 Euro - ridotto 5 Euro per gli under 25.

Prenotazione obbligatoria, anche via SMS o WhatsApp, al n. 342 7163977 (indicando nome, cognome e numero di partecipanti), oppure presso l'ufficio turistico infoSASSO, tel. 051 6758409

Redazione

SPIRIT DE MILAN: gli appuntamenti dal 3 all'8 maggio

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Spirit De Milan marzo 2022 2 bContinuano gli appuntamenti allo SPIRIT DE MILAN (via Bovisasca, 59, Milano), la cattedrale in cui si incontrano la cultura swing e la passione per la bellezza e la tradizione, alla riscoperta del fascino di Milano e della "milanesità.

Stasera, martedì 3 maggio, l'appuntamento fisso con "CA.BAR.ET BOH.VISA. MILANO 5.0 – Musica e cabaret fuori dagli schermi". Protagonisti come sempre i Milano 5.0 Rafael Didoni, Folco Orselli, Germano Lanzoni, Walter Leonardi e Flavio Pirini, che allo Spirit de Milan hanno trovato casa e voglia di fare squadra mescolando risate e malinconie, nonsense e profondità. Il cabaret va in onda anche sullo SpiritoPhono tutti i martedì alle 19:30.

Mercoledì 4 maggio torna "Cristal, Milonga" (ingresso a pagamento). Dalle 21:30 si balla la Milonga con un dj set (selezione musicale di Carlo Feller), per poi dar spazio alla musica dal vivo del Quartetto Marcucci, attivo dal 2006, con un repertorio
estremamente vario che comprende tanghi, vals e milongas tra i più suggestivi e conosciuti della tradizione argentina.

Giovedì 5 maggio "Barbera & Champagne" con i The Cadregas, il cui repertorio sconfina dai più antichi stornelli milanesi di fine '800 e le goliardiche canzoni da osteria dei primi del '900 fino ad arrivare a Cochi e Renato, Strehler, Enzo Jannacci e Dario Fo, con alcuni sconfinamenti regionali.

Venerdì 6 maggio serata "Bandiera Gialla" (ingresso a pagamento) con le Dance Angels, trio al femminile con un repertorio interamente improntato sulla Dance che ha contaminato il mondo musicale degli anni '70 e '80, il tutto accompagnato dalle bellissime coreografie di 3 fantastiche front women. A seguire, dj set con Alex Biasco!

Sabato 7 maggio appuntamento con "Holy Swing Night", direzione artistica di Mauro Porro (ingresso a pagamento). Sarà proprio il direttore artistico a capitanare la resident band "Hot Crystal Rhythmakers". Una formazione di giovani all stars suonerà brani dei Rhythmakers, la cui formazione degli anni '30 vide artisti come Henry Red Allena, Eddie Condon, Gene Krupa, Fats Waller, Tommy Dorsey, Pee Wee Russell e Zutty Singleton. A seguire Dj Set con Ale G.

Domenica 8 maggio aprile lo Spirit de Milan sarà aperto anche a pranzo e verrà seguito alle 15.30, come di consueto, dall'Hot Jazz Club.

Alle 22 inizia il concerto delle The Jolly Shoes Sisters, duo composto da Laura Fedele e Veronica Sbergia, due anime jazz & blues dalla strepitosa vocalità, veterane dei palchi nazionali e internazionali.

L'atmosfera vintage tipica dello Spirit De Milan è custodita nei suoi 1500 mq: lo Spirit de Milan non è solo musica dal vivo, risate e divertimento, ma anche buona cucina (tutto, ovviamente, nel rispetto delle norme di sicurezza)!

Lo Spirit de Milan è aperto dal martedì alla domenica dalle 19:30 alle 01:00 (il venerdì e il sabato fino alle 02:30). Per cenare alla "Fabbrica de la Sgagnosa", è fortemente consigliata la prenotazione utilizzando il form online.  ( Informazioni: www.spiritdemilan.it ) 

Redazione

Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l'automobile

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Museo del Patrimonio Industriale Moto bolognesi anni 1950-1960Fino al 15 maggio al Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 12

Bologna. Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna presenta all'interno del proprio percorso espositivo la mostra "Moto bolognesi degli anni 1950-1960. La motocicletta incontra l'automobile", realizzata grazie al contributo dell'Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e della Fondazione Aldini Valeriani.Dai primi anni Duemila il progetto 'Moto bolognesi' costituisce uno dei principali ambiti verso cui si è indirizzata l'attività di ricerca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, istituzione culturale votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico industriale della città e del suo territorio, attraverso la ricostruzione delle vicende succedutesi dall'affermarsi dell'industria serica nel XV secolo fino all'odierno distretto meccanico della motoristica e dell'automazione protagonista su scala mondiale.
A partire dalle collezioni permanenti del museo, dove sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di alcune aziende locali che ebbero un ruolo di primo piano nel settore motoristico, il progetto è nato con l'obiettivo di realizzare una puntuale e completa ricognizione dell'industria motociclistica in area bolognese - terra di motori per eccellenza - dalla nascita negli anni Venti del Novecento fino allo sviluppo raggiunto intorno alla metà del secolo, stualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale.
Il nuovo, settimo, capitolo, che costituisce idealmente anche la conclusione di questo lungo percorso di approfondimento, propone, accanto a una selezione di 32 motociclette realizzate dai più importanti marchi del decennio, filmati provenienti dall'Istituto Luce e immagini d'epoca.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

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