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Capodanno a Las Vegas per iniziare un 2018 sognando ad occhi aperti

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las vegasUn'oasi moderna nel deserto... un luogo definito "la Città del peccato" che unisce il sacro al profano in chiave moderna, un mondo che si colloca in una forma anche mistica e astratta, la mela di Adamo ed Eva che ha il sapore dell'illusione, della fiaba, ma anche delle belle ragazze e della massima espres¬sione del lusso; il punto d'incontro dei "vampiri" che vivono di notte e gustano la vita in modo assolutamente spregiudicato... Non siamo all'inferno, non siamo nella fredda Transilvania, siamo negli Stati Uniti d'America, nello stato del Nevada, siamo nella magica Las Vegas. Puoi arrivarci dall'alto, in volo, vedendo apparire luci soffuse sotto di te oppure vederla sor¬gere in auto all'improvviso dopo una curva a sinistra su una collina, lì bella e tentatrice come la prima volta... Ti fa batte¬re il cuore per lo stato di incoscienza che genera nell'uomo che vive nel reale quotidiano, le bollette, il mutuo, l'orario di lavoro... qui nulla ha tempo, l'orologio è solo un gioiello da esibire, come in un sogno si segue il richiamo istintivo della vita, si mangia quando si ha fame, si dorme quando si ha sonno, forse è vero che la vita dei dannati è eterna. Il gioco d'azzardo legalizzato, la disponibilità di alcolici ad ogni ora del giorno e della notte, spettacoli "per adulti", hanno procurato a Las Vegas il soprannome di "Sin City" ("Città del peccato"), ma l'amministrazione locale e l'ufficio del turismo preferiscono di gran lunga "The Entertainment Capital of the World". Las Vegas non è peccato ma business: l'economia legato al turismo, la crescita di investitori dei paesi dell'Est e degli Emirati Arabi, danno il senso reale della forte crescita promossa anche dall'immagine mondiale della città. A testimonianza di queste affermazioni il fatto che, negli ultimi anni, è stata frequentemente scelta come ambientazione per serie televisive e film di grande successo. Las Vegas, il vero peccato della vita è non visitarla!

Daniele Baldini

Al via a Bologna l’edizione 2017 di“Enologica”

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Enologica salone 1Il Salone del vino e del prodotto tipico dell'Emilia Romagna sarà a Palazzo Re Enzo dal 18 al 20 novembre

Tutto pronto per l'edizione 2017 "Enologica", il Salone del vino e del prodotto tipico dell'Emilia Romagna, l'evento annuale che unisce il vino e il cibo della regione con quelle che sono le tradizioni, la cultura, l'identità per un discorso corale, territoriale e popolare che identifica e rende unica l'Emilia Romagna.

Appuntamento quindi a Bologna, dal 18 al 20 novembre nel centralissimo Palazzo Re Enzo con ben 118 tra produttori, Consorzi e cantine; seminari e degustazioni tematiche per raccontare il vino dell'Emilia Romagna, dai principali vitigni ad alcuni autoctoni tutti da scoprire; il "Teatro dei Cuochi" con gli chef che si racconteranno, anche attraverso le proprie creazioni gastronomiche in abbinamento ai vini, proponendo la propria versione proiettata verso il futuro di alcuni piatti simbolo dell'Emilia Romagna, dai cappelletti ai pisarei e fasò, dai tortellini ai passatelli, dalla piadina alla torta fritta. E inoltre, la premiazione di "Carta Canta", il premio rivolto aristoranti, enoteche, bar, agriturismi e hotel situati in regione, in Italia o all'estero che propongono un assortimento qualificato di vini regionali, e il "Panino d'Autore" con lo chef Daniele Reponi, che realizzerà panini gourmet utilizzando esclusivamente prodotti Dop e Igp made in Emilia Romagna, grazie alla collaborazione con i Consorzi di Tutela.
Ad accogliere i visitatori di Enologica, sotto al loggiato d'ingresso, ci sarà un grande pannello (circa 6x4 metri) con delle originali "sculture di terra", realizzate da I.TER di Bologna.
Si tratta di rappresentazioni artistico-scientifiche dei principali suoli che ospitano la pianta della vite in Emilia Romagna e che si trovano percorrendo la via Emilia da Sud a Nord,
partendo quindi dalla provincia di Rimini per arrivare fino a quella di Piacenza (con una sola piccola deviazione nel territorio ferrarese). Diversi tipi di terreno che corrispondono
ai sette vitigni principali della regione, da dove nascono i nostri vini a denominazione: Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese,
Lambrusco per il modenese, il reggiano e il parmense, Malvasia per il parmense e il piacentino, Gutturnio per il piacentino.
Territori vocati alla viticoltura, che da alcuni mesi sono anche al centro di un percorso, partito da Modena e Reggio Emilia e che durerà alcuni anni, per verificare se in Emilia Romagna
ci sono le condizioni per ottenere una certificazione di sostenibilità territoriale nelle aree delimitate dalle Dop e limitatamente al settore vitivinicolo. Spiega il Presidente Sciolette:
«Sarebbe una delle prime, se non la prima, a livello nazionale che certifica non un singolo prodotto o una singola azienda, bensì un intero comparto regionale. Sarebbe uno strumento
molto importante e un riconoscimento a favore dei tantissimi produttori che da anni s'impegnano per migliorare le tecniche colturali e per proteggere l'ambiente. Oltretutto, potrebbe
rappresentare una forte leva di marketing sia verso il mercato nazionale sia verso quello internazionale».

«Quello di Enologica è oramai un format consolidato, frutto della grande esperienza di Enoteca Regionale Emilia Romagna nell'organizzazione e gestione di eventi a livello internazionale - chiarisce il Direttore di Enoteca Regionale, Ambrogio Manzi -. Oltre alla parte espositiva, Enologica è anche un importante momento d'incontro fra i produttori e gli addetti al settore. Anche quest'anno, infatti, sono attesi molti ristoratori, enotecari, giornalisti italiani e stranieri e ovviamente tanti wine lovers, che sempre più hanno conoscenza approfondita dei nostri vini capaci di presentarsi al pubblico con una qualità crescente e una diversificazione di prodotti che in Italia non ha eguali».

Enologica, inoltre, ogni anno non manca di riservare anche una chiave di lettura del tutto originale del territorio e del mondo del vino. Quest'anno, infatti, a Enologica saranno protagoniste anche le creature fantastiche, ovvero la rappresentazione popolare della natura, delle paure, dei sogni, delle cose "inspiegabili" e familiari della storia dell'uomo, un patrimonio di storia e tradizioni tramandato oralmente fino a noi. Come si legge nell'introduzione del catalogo, scritta dal curatore di Enologica Giorgio Melandri: "[...]Noi siamo per un racconto "quotidiano", pieno di cose vere, di gente e storie. [...].. Il racconto del vino vive dentro alle giornate della gente e noi abbiamo il dovere di lasciarcelo. Siamo una regione dove è il quotidiano a essere straordinario, dove un fosso può nascondere una creatura fantastica, dove un albero può nascondere un segreto, dove un vino può raccontare tante storie".

Informazioni: www.enologica.org; Facebok: Enologica con #enologica2017.

Redazione

Sorbara un'annata di successi

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friedmannPioggia di riconoscimenti italiani e internazionali per i lambruschi della Cantina di Carpi e Sorbara

La riconferma dei 3 Bicchieri del Gambero Rosso, la selezione del Merano Wine Festival, una recensione sulla Guida L'Espresso e i riconoscimenti di Decanter, Wine Enthusiast e Wine Spectator: sia sul fronte nazionale che dall'estero, blasonate testate e selezionati eventi premiano quest'anno le produzioni della Cantina di Carpi e Sorbara. "Un successo che ci lusinga e stimola tutti i soci a fare ancora meglio - afferma Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina – Oltre ad Omaggio a Gino Friedmann, sono molti i nostri vini che sono stati premiati, a conferma della qualità di tutta la produzione della cantina".

Se da agosto in poi, come tutti gli anni, le forze e la concentrazione dei tanti soci conferitori della Cantina di Carpi e Sorbara è rivolta alla vigna e alle fondamentali operazioni di cantina, quest'anno il grande impegno è stato accompagnato anche dalle notizie che via via si susseguivano in merito ai riconoscimenti ottenuti da importanti e prestigiose pubblicazioni italiane, inglesi e americane.

Il primo grande premio arriva dall'Italia: la guida Vini d'Italia del Gambero Rosso, punto di riferimento per appassionati ed operatori di settore, ha assegnato il massimo riconoscimento dei Tre Bicchieri al Lambrusco di Sorbara Secco Omaggio a Gino Friedmann 2016. Non è la prima volta che questo vino, dedicato al padre della cooperazione emiliana, sale sul gradino più alto del podio del Gambero Rosso, a conferma del ruolo di primo piano che si è ormai conquistato all'interno del mondo del Lambrusco. Non a caso, l'etichetta si è aggiudicata anche una recensione sulla celebre Guida L'Espresso.

Rimanendo sempre in Italia, ma spostandoci questa volta a Merano, è una manifestazione storica del panorama italiano e internazionale, vale a dire il Merano Wine Festival, ad assegnare un prestigioso riconoscimento alla Cantina di Carpi e Sorbara. La commissione di degustazione che stabilisce i "The WineHunter Award" ha selezionato il P46 Lambrusco Mantovano DOP 2016 posizionandolo nella fascia di punteggio 88,00-89,99/100. Dal 10 al 14 ottobre nelle sale del Kurhaus di Merano ci sarà quindi anche la Cantina modenese, con un vino ottenuto dalla varietà Grappello Ruberti in purezza, vitigno autoctono dell'Oltrepò mantovano.

In quest'annata ricca di successi non mancano i riconoscimenti provenienti anche dalla stampa internazionale, in particolare da riviste di grande notorietà e che hanno dedicato spazio e considerazione durante le loro ultime degustazioni al vino Lambrusco. Sul numero di novembre di Wine Enthusiast spicca in copertina anche la bottiglia di Omaggio a Gino Friedmann. Tra i vini selezionati nella Top 100 Best Buys del 2017 della rivista, infatti, c'è anche il Sorbara della Cantina modenese, con il punteggio di 89/100: i degustatori della rivista americana ne hanno apprezzato il bouquet delicatamente fruttato e la bella acidità al palato.

Sempre nello stesso numero di Wine Enthusiast, nell'articolo dal titolo "Lovely Lambrusco", Kerin O'Keefe traccia un bell'affresco dedicato a questo vino emiliano. Tra quelli ottenuti dal Lambrusco Salamino, la giornalista dedica una scheda al "Dedicato ad Alfredo Molinari", vino della tradizione modenese, che ben interpreta l'anima più carnosa ed esuberante del Lambrusco, tanto da ottenere un punteggio di 86/100.

Per concludere la carrellata di ambiti riconoscimenti, Wine Spectator, rivista a Stelle e Strisce tra le più prestigiose al mondo, in un articolo di agosto dal titolo "15 Sparklers for Everyday Enjoyment" pubblicato sul proprio sito web, include anche il Lambrusco di Modena Il Duomo con il punteggio di 86/100. L'autore, Alison Napjus, ne ha apprezzato l'equilibrio e la bella sapidità al palato. In questo caso i riflettori sono puntati su un vino della tipologia Rosso Amabile Frizzante, ottenuto da un uvaggio di Lambrusco di Sorbara e Salamino di Santa Croce.

"Siamo estremamente orgogliosi dell'attenzione ricevuta quest'anno, a livello italiano e internazionale - afferma Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara - È un segnale del grande lavoro che i nostri soci svolgono quotidianamente in vigna e della giusta valorizzazione di un vino, il lambrusco, che sa essere grande pur nella quotidianità".

Sagre e feste del territorio bolognese, è on line il programma di agosto

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ComuneSassoSagre e feste del territorio bolognese", il calendario delle sagre locali, grandi e piccole, offre l'opportunità di conoscere luoghi suggestivi e assaporare cibi tradizionali nei luoghi tipici di produzione.
Il programma di agosto contiene tutti i profumi e i sapori della montagna, a cominciare dal frutto di bosco in copertina, protagonista alla Festa del Mirtillo (19-20 agosto) di Lizzano in Belvedere. Sempre nel mese di agosto tante altre feste propongono gli ingredienti tipici montanari: la polenta, il cinghiale, i funghi porcini, i tortelloni montanari, il pane montanaro e anche i dolci zuccherini da assaggiare nella Sagra di Re Zuccherino (15 agosto) a Grizzana Morandi.
Nei giorni attorno a San Lorenzo sono numerosi gli appuntamenti sotto le stelle cadenti tra cui il 10 agosto Calici di Stelle a Fontanelice e Calici e stelle sulla Piccola Cassia a Castello di Serravalle (Valsamoggia). Per concludere con le eccellenze segnaliamo l'appuntamento con uno dei prodotti simbolo del territorio: la pasta fresca tradizionale rivisitata "in verde" alla Sagra dell'Ortica a Malalbergo (dal 24 agosto).
Il calendario completo è scaricabile all'indirizzo www.cittametropolitana.bo.it/sagrefeste
Il formato cartaceo è disponibile presso gli Uffici di informazione turistica, l'URP della Città metropolitana di Bologna, i Quartieri e gli URP dei Comuni del territorio bolognese.
Tutti gli appuntamenti sono inoltre inseriti in Agenda Bologna Metropolitana, consultabile dall'home page del portale.

Redazione

TARTUFESTA 2017 al via a Sasso Marconi e Camugnano le anteprime estive con il Tartufo nero

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Il pregiato tartufo dei colli bolognesi torna a deliziare gli appassionati a Sasso Marconi nella prima delle due anteprime estive di Tartufesta, dedicate al tartufo nero o scorzone.
Si comincia questa sera 9 giugno con una cena pro-terremotati e si finisce il 21 giugno con la Notte Blu... a tutto tartufo!

Sulla scia del successo ottenuto nell'ultimo decennio con la Tartufesta autunnale dedicata al tartufo bianco, Sasso Marconi aggiunge al ricco calendario di appuntamenti gourmet la Sagra del Tartufo Nero, rispettando la stagionalità di questo aromatico frutto della terra.
Questa prima edizione della sagra si tiene infatti in giugno e comprende spettacoli, stand gastronomici, mercatini ed altri eventi, che si concludono il 21 giugno con la tradizionale Notte Blu di Sasso Marconi.
Come per il più pregiato tartufo bianco anche la sagra del tartufo nero si inserisce nell'ambito delle Tartufeste sparse nei Comuni metropolitani, andando a valorizzare le produzioni tipiche e i luoghi più interessanti del territorio bolognese con un calendario di eventi e di iniziative locali coordinate.

Seconda anteprima estiva di Tartufesta 2017 è il consolidato evento di Camugnano in programma il 30 luglio.

Le Tartufeste in versione estiva sono un'occasione per scoprire e riscoprire uno dei sapori più caratteristici dell'Appennino bolognese sfruttando a pieno la stagione in cui la fresca aria di montagna è più piacevole.

Dopo una pausa a fine estate, la Tartufesta ritornerà a inizio ottobre nella più famosa veste autunnale, quella dedicata al tartufo bianco, a pieno titolo una delle manifestazioni di punta dell'Autunno dell'Appennino bolognese nel novero del turismo del Gusto.

Programma di Sasso Marconi

Tutti i giorni c/o Parco Marconi (viale Kennedy – capolinea bus)

Ristorante dei Tartufai con le sue specialità
Apertura a pranzo e cena (mercoledì 21 solo a cena in occasione della Notte Blu).
Disponibili anche piatti senza tartufo.

Bar dei Tartufai con vino e birre accompagnate da stuzzichini

Sabato 10
Concerto dei "Fools at the Wheel"
Ore 21.30 Serata a ritmo di blues, boogie-woogie & rock n'roll

Domenica 11
Sfilata "a 4 zampe"
Ore 15 Evento a cura de "L'isola degli animali" (4ª edizione)

Sabato 17
"Anna Camporeale Band" in concerto
Ore 22 La band di Annastella Camporeale presenta un medley di rock italiano e internazionale anni 70/80

Domenica 18
Ore 10 – 19 Collezionando: mercatino dei collezionisti e delle curiosità, vie del centro.
III Malanca Day: raduno nazionale di moto Malanca (per info su orari, itinerario e modalità di partecipazione cell. 3395464939 e 34803669988).

Mercoledì 21
Notte Blu – spettacoli, degustazioni e intrattenimento fino a tarda ora nelle vie del centro di Sasso Marconi, a cura dei negozianti e della Città di Sasso Marconi.

" Carta Canta " eletti i finalisti di Bologna

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CartaCantaQuindici i locali bolognesi in lizza per il concorso che premia l'Emilia Romagna nelle carte dei vini

(Bologna, 10 novembre 2016) Sono stati eletti i finalisti di Carta Canta, il marchio di qualità per le carte dei vini che premia la proposta di etichette del territorio. "L'Emilia-Romagna apre una stagione nuova per il suo vino dove ad una generale qualità delle produzioni si affianca l'orgoglio di proporle e la capacità di testimoniare il proprio territorio – afferma Giorgio Melandri, Presidente della giuria di Carta Canta – Un corso nuovo che Enoteca Regionale Emilia Romagna ed Enologica, insieme a FIPE, hanno saputo cogliere, e che ha oggi dei veri e propri ambasciatori: i finalisti del concorso Carta Canta". Nato per premiare la cultura enogastronomia e la tipicità regionale, il premio ha coinvolto 1.500 locali selezionati fra i quali la Giuria ha scelto i 47 finalisti che concorrono all'assegnazione dei premi, che avverrà il 21 novembre ad Enologica.
In provincia di Bologna i locali in finale sono ben 15: Amerigo1934 di Savigno, La Scuderia di Dozza, Antica Grotta di Bologna e Nuova Roma di Sasso Marconi per la sezione Miglior carta ristoranti; Enoteca Tumedei, Enoteca Storica Faccioli, Giro di Vite e La Cantina, tutte in città, e La Zaira di Valsamoggia per la sezione Miglior carta enoteca; la Vineria delle Erbe e il Bar Latteria 229 di Zola Predosa per la Miglior carta wine bar; il ristorante San Domenico di Imola come Premio assortimento annate storiche; Marco Nannetti – Enoteca Italiana come Miglior narratore; Trattoria Dai Mugnai di Monteveglio come Miglior focus sul territorio.
Accanto a queste sezioni, verrà assegnato il premio Miglior Ambasciatore dell'Emilia Romagna all'estero, per il quale sono in lizza locali di New York, Londra e Svizzera che propongono nella loro carta un qualificato assortimento di vini dell'Emilia Romagna. E' stata introdotta anche la sezione Miglior stabilimento balneare, a testimonianza di come anche le spiagge della Romagna si stiano muovendo nella direzione di una proposta di vini di qualità crescente.
Il Premio Carta Canta è promosso da Enoteca Regionale Emilia Romagna, da Enologica - Salone del vino e del prodotto tipico dell'Emilia Romagna e da Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi. L'obiettivo è quello di avvalorare e riconoscere l'impegno di chi crede nella tipicità del territorio e arricchisce la propria Carta dei Vini con proposte regionali.
"Siamo particolarmente colpiti dalla quantità ma soprattutto dalla qualità delle carte dei vini che abbiamo ricevuto - dichiara Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna - Non è stato facile selezionare i finalisti, perché molte carte erano meritevoli. Con Carta Canta vogliamo creare un legame forte e duraturo tra la regione e chi la promuove, un legame che si nutre di contenuti e di riconoscenza".
"Nelle nove province della nostra regione vogliamo creare la consapevolezza che la tipicità è un valore che va testimoniato con orgoglio e senso di appartenenza" afferma Ambrogio Manzi, Direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna. "Carta Canta mira ad avvalorare e riconoscere l'impegno di chi quotidianamente lavora per mettere un accento sulla qualità - dice Adua Villa, sommelier e volto televisivo scelta come testimonial del premio - le iniziative per funzionare devono avere un'anima ed essere sorrette da un progetto, al fine di aiutare un territorio al fine di divulgare il proprio Valore. E Carta Canta ce l'ha".
Ora non resta che attendere di sapere quali saranno i locali vincitori: la premiazione sarà ad Enologica lunedì 21 novembre 2016 alle ore 12 a Palazzo Re Enzo, Bologna.

Redazione

Enologica 2016: a Bologna il Salone del vino e del prodotto tipico dell’E.R. dal 19 al 21 novembre

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Enologica bottiglie«Quella dell'Emilia Romagna è ancora una filiera vitivinicola e agroalimentare inedita per quanto straordinaria, rispettosa dell'ambiente e attenta alla sostenibilità delle proprie pratiche. L'occasione annuale per approfondirne la conoscenza e apprezzarne il valore è "Enologica", il Salone del vino e del prodotto tipico dell'Emilia Romagna», spiega Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna che promuove e organizza l'evento. Appuntamento a Bologna, dal 19 al 21 novembre 2016 nel centralissimo Palazzo Re Enzo con oltre 100 tra produttori, consorzi e cantine, seminari e degustazioni tematiche, il "Teatro dei Cuochi" e la premiazione della prima edizione di "Carta Canta", il premio delle carte dei vini che propongono un assortimento qualificato di vini emiliano romagnoli. Attese anche molte presenze dall'estero fra buyer (provenienti da ben 12 nazioni: Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Giappone, Perù, Russia, Singapore, Regno Unito, Polonia, Usa e Germania) e giornalisti di settore (una decina provenienti da Usa, Canada, Cina, Corea, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca e Polonia).

Quello di Enologica è oramai un format consolidato che non manca, però, di riservare ogni anno delle novità. A partire dal tema portante che quest'anno vedrà protagoniste le maschere, con un originale connubio fra vino e cibo. Infatti, come si legge nell'introduzione del catalogo, scritta dal curatore Giorgio Melandri: "[...] Con Enologica 2016 parliamo dell'identità emiliano romagnola attraverso i personaggi dei burattini, quelli inventati dai burattinai più bravi e quelli che sono eredi della grande tradizione della Commedia dell'Arte. I loro caratteri diventano quelli della gente dell'Emilia Romagna e di conseguenza quelli dei vini e dei prodotti gastronomici. L'identità è ancora una volta la chiave della narrazione del cibo e del vino, l'unico elemento che rende i prodotti riconoscibili e unici. È questa la sfida che ci attende, farci conoscere e collegare il vino e il cibo ai territori e alle comunità che li producono. Ogni personaggio avrà un abbinamento preferito. Un gioco che ci permette di sottolineare come in Emilia Romagna il cibo e il vino siano legati in modo straordinario e indissolubile". «Vini, cibi e maschere che s'incontrano percorrendo la via Emilia, asse portante che unisce praticamente tutte le province della regione e con esse le diverse tipicità culturali ed enogastronomiche, a partire ovviamente dai vini simbolo di questa regione: Albana e Sangiovese, Pignoletto, Fortana, Lambrusco, Malvasia e Gutturnio, senza dimenticare i tanti autoctoni che ci caratterizzano», sottolinea il Presidente Sciolette.

Il tutto sarà raccontato: da oltre 100 tra produttori, consorzi e cantine che saranno presenti nel Salone Nobile del Palazzo; da giornalisti esperti che terranno i 10 seminari di "Genius Loci", aperti al pubblico, per raccontare il vino dell'Emilia Romagna - dai principali vitigni ad alcuni autoctoni tutti da scoprire - in dieci monografie; da 13 cuochi (per 11 incontri, sempre aperti al pubblico) che, dope le esperienze itineranti degli anni scorsi nei vari ristoranti del centro storico della città, in questo 2016 racconteranno le proprie storie sempre all'interno di Palazzo Re Enzo, nella Sala del Quadrante, e interpreteranno gli abbinamenti legati al "gioco" dei burattini per un viaggio lungo la via Emilia. Per citarne solo alcuni: Stefano e Andrea Bartolini, abbineranno la romagnola "Saraghina" con Sangiovese e pesce alla brace, Max Poggi abbinerà il bolognese "Dottor Balanzone" con Pignoletto e Mortadella, Giovanni Cuocci abbinerà la modenese "Pulonia" con Lambrusco di Sorbara e cotechino.

Inoltre, lunedì 21, si svolgerà anche la premiazione della prima edizione di "Carta Canta". Spiega Ambrogio Manzi, Direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna: «L'iniziativa promossa a Enologica 2016, in collaborazione con Federazione Italiana Pubblici Esercenti Emilia-Romagna (FIPE), mira ad avvalorare e riconoscere l'impegno di chi crede nella tipicità del territorio e arricchisce la propria Carta dei Vini con specialità della nostra regione. "Carta Canta", infatti, premia le Carte dei Vini di ristoranti, enoteche, bar, agriturismi e hotel situati in regione, in Italia o all'estero che propongono un assortimento qualificato di vini dell'Emilia Romagna. Enologica sarà solo l'inizio: per consolidare la preziosa collaborazione e il rapporto con i produttori, il progetto proseguirà in modo continuativo durante l'anno anche in occasione delle principali fiere a cui Enoteca parteciperà, come ad esempio Vinitaly 2017». #premiocartacanta

Per l'Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli: «Questa diciannovesima edizione di Enologica, la quarta bolognese dopo le quindici edizioni faentine, afferma ancor di più l'importanza di promuovere i vini di qualità regionali in abbinamento con le ricette preparate con i nostri prodotti a qualità regolamentata dai nostri migliori chef. Il nostro Assessorato ha fin dalla prima edizione espresso apprezzamento e sostenuto questa manifestazione poliedrica unica nel suo genere, anche perché si apre alla città e, al contempo, è una vera borsa del vino per gli operatori italiani e stranieri. Anche in questo contesto verrà promossa la APP "Via Emilia Wine and Food" realizzata in sinergia con APT Servizi e in stretta collaborazione con Enoteca Regionale».

Redazione

A Vinitaly lambruschi a confronto

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CDCS VinitalyIl Sorbara in purezza Omaggio a Gino Friedmann, elegante e austero, in degustazione accanto al Salamino Santa Croce Novecento03, morbido e fruttato.  Ospite dello stand Daniele Reponi, che realizza espresso i suo celebri panini gourmet

Un vino secco, tagliente, pieno di sfumature e carattere, profondamente rispettoso dell'identità territoriale del Sorbara. Omaggio a Gino Friedmann è l'ambizioso progetto della Cantina di Carpi e Sorbara nato con l'obiettivo di recuperare l'essenza più autentica del Sorbara, della sua storia e del suo territorio, reinterpretandola in chiave evoluta. L'etichetta, che ha conquistato anche nell'edizione 2016 i 3 bicchieri assegnati dalla guida del Gambero Rosso, questa volta nella versione rifermentata in bottiglia, è uno dei protagonisti indiscussi dello stand Vinitaly della Cantina.
Con la sua eleganza e austerità, Omaggio a Gino Friedmann è proposto in degustazione accanto ad un altro Lambrusco premiato, il Salamino di Santa Croce Novecento03, 2 bicchieri Gambero nell'edizione 2015. Morbido e fruttato, questo Salamino pensato specificatamente per il mondo della ristorazione è la naturale contrapposizione al Sorbara.
Sullo stand non mancano poi i Lambruschi amabili - destinati soprattutto all'estero, dove sono in assoluto i più venduti e apprezzati – e i Pignoletti DOC e DOGC prodotti dalla Cantina di Carpi e Sorbara, una delle più antiche cantine cooperative italiane, con 1.100 soci produttori ed una capacità produttiva di circa 450.000 ettolitri di vino all'anno.
"Passione, tradizione e autenticità, ma anche lungimiranza e innovazione sono i valori sui quali vogliamo lavorare - spiega Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara - i prodotti in degustazione a Vinitaly sono espressione del nostro profondo impegno nel fare vino di qualità"
A Vinitaly le etichette di punta sono proposte in un inedito abbinamento food che ne esalta le caratteristiche: i panini gourmet cucinati espresso da Daniele Reponi, giovane chef modenese famoso anche per la sua partecipazione alla trasmissione di Rai1 La Prova del cuoco. Ogni giorno dalle 11 alle 16 Daniele propone ai visitatori dello stand le sue specialità con ingredienti tipici di qualità. Eccone alcuni esempi:

Sorbara in purezza Omaggio a Gino Friedmann: Panino cotechino, scarola, marmellata di arance e peperoncino, nocciole tritate
Salamino di Santa Croce Novecento03: Panino crudo di parma, mostarda di ciliegie e zenzero
Lambrusco amabile il Duomo: Panino coppa piacentina, quartirolo e mostarda di fichi e senape
Pignoletto Colli Bolognesi Docg: Panino mortadella, caciocavallo podolico e mostarda di pere

"Abbiamo fortemente voluto la presenza di Daniele, volto giovane e autentico, perché sa esprimere al meglio i valori edonistici legati al vino al cibo di qualità – conclude Piccinini - Colgo l'occasione per ringraziare i partner che hanno permesso il successo di queste giornate: il Salumificio Pedrazzoli, leader nella produzione di salumi, il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia, specializzato nella produzione di Parmigiano Reggiano, e Lazzaris, produttore di eccellenti mostarde dal 1901. Ringraziamo anche Toma &Tomi di Carpi e il forno Mario di Correggio".

CANTINA DI CARPI E SORBARA
Le cantine cooperative della provincia di Modena sono le più antiche d'Italia (escludendo l'Alto Adige che all'inizio del novecento era però ancora austriaco) e la loro fondazione avvenne a partire dai primi anni del '900. La cantina di Carpi, che è la più antica del territorio, fu fondata infatti nel 1903 e la cantina di Sorbara nel 1923.
La storia delle due cantine ha viaggiato in parallelo per tutto il novecento fino a quando, nel 2012, si è realizzata una fusione che ha regalato al territorio una delle realtà più importanti e radicate del mondo cooperativo: 1.100 soci conferitori, 7 stabilimenti di produzione (tra i quali 5 di pigiatura) e una capacità di lettura territoriale che spazia su ben 2.300 ettari di vigneti.

Pignoletto, un vino sempre più apprezzato sia in Italia che all'estero

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PIGNOLETTOQuasi raddoppiate le vendite negli ultimi dieci anni. A poco più di un anno dalla nascita della nuova denominazione, il Consorzio Pignoletto Emilia-Romagna si presenta alla 50esima edizione del Vinitaly forte di un'immagine rinnovata e di una qualità sempre più riconosciuta da appassionati e operatori del settore

Un vino in salute, sempre più apprezzato in Italia ma anche sui mercati internazionali. È quanto emerge dai dati relativi alle vendite del Pignoletto dell'Emilia-Romagna, che sarà presente quest'anno alla 50esima edizione del Vinitaly (10-13 aprile) presso il Padiglione 1, Stand B10-C10.

Già negli ultimi anni la crescita era stata esplosiva, con un aumento delle vendite nel canale della distribuzione moderna – secondo i dati IRI InfoScan – del 19% nel 2013, dell'8% nel 2014 e del 9% nel 2015. E anche quest'anno l'incremento non sembra arrestarsi, anzi: si stima che il Pignoletto dell'Emilia-Romagna DOC nel 2016 crescerà globalmente del 14% in vendite, così come la DOCG Colli Bolognesi Pignoletto, con un aumento dell'8%, portando così a 12 milioni il numero complessivo di bottiglie.

Un trend in crescita del mercato interno che viene riconfermato dai dati di quest'anno, quindi, ai quali si affiancano risultati positivi in Stati Uniti, Canada, Sud Est Asiatico e nel resto d'Europa: le esportazioni, infatti, sono cresciute del 15% per il Pignoletto dell'Emilia-Romagna DOC e del 4% per la DOCG Colli Bolognesi Pignoletto.

Due anni fa è stata presa la decisione di razionalizzare l'area di produzione unendo quella dell'Emilia a quella della Romagna, creando un'unica zona che ora tocca le province di Bologna, Modena e Ravenna. Una scelta che si è rivelata vincente, che ha giovato all'immagine di un vino tipico e dalla grande storia alle spalle, rendendolo più identificabile da parte dei consumatori.
Oggi, Il giovane Consorzio Pignoletto Emilia-Romagna è fra i più grandi d'Italia, attraverso l'impegno di 8000 viticoltori. L'ente lavora al fianco della DOCG Colli Bolognesi Pignoletto, che si posiziona all'apice della piramide produttiva. Nell'ultima annata 2015 sono stati vendemmiati più di mille ettari di vigneto, di cui quasi un terzo nell'area tutelata dalla DOCG.

" Il Pignoletto -  conclude Francesco Cavazza Isolani, presidente del Consorzio Pignoletto Emilia Romagna - non solo è un vino di compagnia per aperitivi e pietanze tipiche della tradizione locale, ma si è affermato ormai tra i vini bianchi più apprezzati a livello nazionale ed internazionale ". 

( Foto di  Francesco Mattucci )

Redazione

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