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Bologna. Martedì 15 settembre concerto di Make Me a Pallet On Your Floor

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Enrico FarnediBologna. La nona edizione di (s)Nodi - festival di musiche inconsuete organizzata dal Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna giunge alla sua conclusione domani, martedì 15 settembre, alle ore 21.00 con il concerto dei Make Me a Pallet On Your Floor, con Enrico Farnedi e Francesca Pretolani, e la musica della Grande Depressione.

Gli anni successivi al crollo di Wall Street del 1929 furono durissimi per l'America e il mondo, ma videro una vitalissima esplosione di musica attraverso la radio, i 78 giri, il cinema, i juke-joint e i locali da ballo.

Attraverso l'uso di una strumentazione minimale (ukulele, chitarra cigar box, cornetta, percussioni e pianoforte), l'eclettico duo riesce a legare i diversissimi generi musicali che composero l'avvincente colonna sonora della Grande Depressione, in cui il blues più aspro trova posto accanto alla Stardust di Hoagy Carmichael, il country della Carter Family duetta con il jazz di Fats Waller, la solennità di Furore di John Steinbeck insieme alla leggerezza di Louis Armstrong.

Formazione

Enrico Farnedi, cornetta, ukulele, chitarra cigar box e voce
Francesca Pretolani, pianoforte e voce

Enrico Farnedi canta, suona la tromba, la cornetta, il flicorno, il trombone, l'ukulele, il basso elettrico e altri strumenti.

Compositore, arrangiatore, produttore e autore di canzoni, ha al suo attivo tre album di brani originali e uno incentrato sulla musica di Lucio Dalla. Diplomato in tromba e in musica jazz con una tesi sui jazzisti bianchi nella New York degli anni Trenta, Farnedi ha collaborato con moltissimi artisti, fra cui Carla Bley, Steve Swallow, Steve Coleman, Fabrizio Bosso, Ray Gelato, Ben E. King, Lloyd Price, Big Jay McNeely, Vinicio Capossela, Cesare Cremonini, James Burton, Françoise Hardy, Sam Paglia.
Con la swing band The Good Fellas, di cui fa parte dal 1997, ha partecipato a festival jazz in tutta Europa, fra cui 9 edizioni di Umbria Jazz, il Lugano Festival, Montreux Jazz Festival e altri. I suoi strumenti si possono ascoltare in centinaia di produzioni discografiche, che vanno dal pop al jazz, dalla musica d'autore al rock.

Francesca Pretolani studia danza classica e pianoforte fin dalla più tenera età. Dopo essersi diplomata presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, intraprende un percorso di esplorazioni musicali che la portano a militare nella band prog-metal Soul Doubt, con cui registra due concept album distribuiti e apprezzati in tutto il mondo.
In seguito la sua passione per la danza la porta ad approfondire vari balli folclorici europei, con particolare attenzione al repertorio Balfolk delle danze francesi (Guascogna, Poitou, Auvergne, Limousine) e a quello delle danze emiliano-romagnole, partecipando a seminari nei luoghi d'origine. La scoperta di questo repertorio musicale tradizionale la porta a sperimentare con gli strumenti a percussione e a diventare animatrice del laboratorio Folk.In.Fo., in cui insegna danza e in seno al quale nasce la formazione musicale Kissene Folk, in cui Francesca suona pianoforte, percussioni, ukulele. Il gruppo ha un'intensa attività dal vivo e sta registrando il primo album, con la produzione di Enrico Farnedi.

Dopo la lunga quarantena imposta dall'emergenza sanitaria, il Museo della Musica di Bologna ha riaperto al suo pubblico e può riproporre anche quest'anno, nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid-19, i suoi appuntamenti estivi con la musica DOC dedicati a tutti coloro che restano in città e vogliono vivere l'estate ascoltando musica dal vivo.
Dal 28 luglio al 15 settembre 2020, ogni martedì sera alle ore 21.00, (s)Nodi - festival di musiche inconsuete offre l'opportunità di compiere un giro musicale intorno al mondo compiendo otto viaggi sonori per esplorare le affascinanti contaminazioni tra culture lontane e per scoprire le tradizioni legate all'uso e al suono degli strumenti.
Il festival (s)Nodi - festival delle musiche inconsuete fa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.

Biglietto
intero € 10 | ridotto € 8 (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)
L'ingresso è consentito fino ad esaurimento posti.
Si ricorda che a causa delle nuove disposizioni relative all'emergenza Covid-19 i posti disponibili sono 48.
È possibile acquistare i biglietti in prevendita:
- presso il bookshop del Museo della Musica in orario di apertura (da martedì a venerdì h 10.00 – 13.00 / 15.30 – 18.30 | sabato, domenica, festivi h 10.00 - 18.30)

Redazione

13 settembre - Festa dell'Oasi naturale S. Gherardo di Sasso Marconi

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oasi san gherardovisita guidata, birdwatching, giochi per bambini e concerto al tramonto

Dall'alba al tramonto, una giornata di festa per conoscere meglio l'Oasi San Gherardo, le sue specie animali e vegetali e i suoi elementi di interesse geologico, ma anche per giocare con la natura e ascoltare suoni e melodie al tramonto, immersi in un suggestivo contesto paesaggistico

Il programma eventi messo a punto da "Ecosistema" e Comune di Sasso Marconi prevede: birdwatching per riconoscere e osservare gli uccelli in natura, visita guidata all'Oasi, la "Ludoteca Biodiversa" per i più piccini (con giochi alla scoperta della natura) e il concerto "Sound-tracks" del Quartetto "Saxofollia" in cui Fabrizio Benevelli, Giovanni Contri, Marco Ferri e Alessandro Creola reinterpretano con i loro sax colonne sonori e brani di noti film (previsto anche un omaggio a Ennio Morricone) - il concerto si svolge nell'ambito della rassegna di escursionismo musicale "A passo di musica", a cura di Gruppo di Studi "Progetto 10 Righe" e Associazione "Le Rossignol".

All'interno della Casa della Natura, centro di documentazione e divulgazione scientifica attrezzato con spazi didattici e servizi di accoglienza per gruppi e scolaresche (aperto domenica per l'intera giornata), i volontari dell'Oasi illustreranno le attività previste nei prossimi mesi e forniranno informazioni su flora, fauna e geologia della zona di San Gherardo e della Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico.

Previsto infine durante la giornata il funzionamento di un punto ristoro con i "finger-food" della tradizione.

Tutte le attività sono gratuite. La visita guidata, le attività naturalistiche e della Ludoteca sono a numero chiuso (max. 20 partecipanti ciascuna), obbligatoria la prenotazione al n. 051-6758409 (infoSASSO).

L'Oasi San Gherardo si trova in Via Rio Conco, a Pontecchio Marconi.

Redazione

Breaking Bread - Condividiamo l'arte, dal MAMbo su NEU Radio

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NEU Radio Nuovo Forno PaneNuovo format per il Nuovo Forno del Pane, da giovedì 10 Settembre 2020 h 11.00 - 13.00

Bologna. Domani giovedì 10 settembre 2020, dalle h 11.00 alle 13.00, va in onda la prima puntata di Breaking Bread - Condividiamo l'arte, un format radiofonico settimanale dagli studi della Sala delle Ciminiere del MAMbo a cura di NEU Radio, per documentare e raccontare le attività del Nuovo Forno del Pane aprendo una finestra sul mondo dell'arte a partire dal distretto culturale bolognese fino a nuovi confini geografici.

Il primo ospite del ciclo di interviste sarà Lorenzo Balbi, direttore artistico del museo, che inquadrerà il progetto del Nuovo Forno del Pane, dal suo concepimento ai suoi più recenti sviluppi.
Interverranno inoltre: Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli, direttori artistici della nuova edizione di Gender Bender, per un racconto della diciottesima edizione del festival, quest'anno immersa nel verde urbano del Parco del Cavaticcio; Marcello Tedesco, creatore del Museo Temporaneo Navile per introdurre la mostra Project Room Neutral; forniranno poi un quadro di Manifesta 13, la Biennale Nomade Europea, giunta alla tredicesima edizione, che sbarca quest'anno a Marsiglia, Melania Rossi, critica d'arte e curatrice, co-curatrice insieme a Bianca Cerrina Feroni della mostra Real Utopiaspresentata nell'ambito di Manifesta 13 Marseille e Francesca Palmieri, project manager per la cultura, coordinamento e comunicazione della mostra Real Utopias.

A partire dal 17 settembre la parola passerà agli artisti del Nuovo Forno del Pane, con il seguente calendario:

17/9 Giuseppe De Mattia
24/9 Rachele Maistrello
1/10 Vincenzo Simone
8/10 Mattia Pajè
15/10 Allison Grimaldi Donahue
22/10 Letizia Calori
29/10 Paolo Bufalini
5/11 Eleonora Luccarini
12/11 Ruth Beraha
19/11 Massiel Leza
26/11 Francis Offman
3/12 Filippo Tappi
10/12 Bekhbaatar Enkhtur.

Per ascoltare le puntate: NEU Radio

Nuovo Forno del Pane è un centro di produzione interdisciplinare che modifica, fino a dicembre 2020, gli spazi e la funzione della Sala delle Ciminiere del MAMbo: non più spazio espositivo ma spazio di produzione, comunità creativa in cui l'arte diventa pane per la mente e il museo si trasforma in forno, incubatore della creatività, spazio che Bologna offre ai suoi artisti per ripartire, per rinascere dopo questa emergenza planetaria.
Con Nuovo Forno del Pane il Comune di Bologna, l'Istituzione Bologna Musei e il MAMbo si sono mobilitati assumendo un ruolo di maggiore responsabilità sociale a sostegno di categorie particolarmente colpite dalla crisi legata alla pandemia da Covid-19: artisti e creativi in genere, che nel museo hanno sempre visto un punto di riferimento con il quale confrontarsi nell'ambito delle loro pratiche, e oggi vi trovano uno spazio di lavoro formando una vera e propria comunità.
Nuovo Forno del Pane si realizza grazie al supporto del main partner UniCredit e ai partner Gruppo Hera, Gruppo Unipol, IMA.

NEU Radio è il progetto dell'Associazione Humus, un gruppo di autori, giornalisti e conduttori radiofonici di Bologna provenienti dal mondo della radio in FM, uniti dal desiderio di promuovere la libera espressione in tutte le sue forme, grazie al mezzo radio. Ha debuttato sul web il 1 aprile 2018 (www.neuradio.it) come audio magazine e da giugno 2019 è in streaming 24 ore su 24.
Trasmettere da luoghi simbolo e aprirsi a collaborazioni locali ed internazionali, permette alla radio di essere testimone diretta, documentando da vicino il fermento culturale e musicale. Lo streaming web, inoltre, apre le porte a un racconto internazionale, portando la radio ovunque nel mondo.
Il progetto di partnership tra NEU Radio e il MAMbo per il Nuovo Forno del Pane si inserisce in un'ottica di collaborazione e scambio continuo tra realtà cittadine impegnate nella cultura e nei temi sociali che caratterizza l'emittente fin dall'esordio, con l'obiettivo di creare una forte rete di contatti con gli artisti, la società civile locale e di restituirne l'esperienza a un pubblico globale.

( Credit: foto Valentina Cafarotti e Federico Landi )

Redazione

Festival Ammutinamenti dal 12 al 20 settembre 2020 a Ravenna

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Dal 12 al 20 settembre 2020 Ravenna diventa la città della danza contemporanea accogliendo nei suoi spazi urbani e nei suoi teatri la XXII edizione di Ammutinamenti - Festival di danza urbana e d'autore curato dall'Associazione Cantieri Danza.

Dopo un tempo lento e spaesante, Cantieri Danza ha deciso di rilanciare e ripensare la progettualità del Festival attraverso un programma volto a tracciare nuove traiettorie per contribuire a restituire alla cittadinanza il valore dello spazio pubblico, pensando a nuovi riti del vivere la collettività e riconnettendo artisti, comunità locali, amministrazione pubblica e operatori del settore.
Una sfida quella della ripartenza, che coinvolge gli artisti della città, le comunità del territorio e che conduce alla scoperta di nuovi luoghi urbani da abitare, in un rinnovato desiderio di cura e sostegno della più giovane generazione di autori e autrici, vocazione del Festival sin dalla sua nascita.
RESET - L'impossibile è indispensabile, il titolo di questa edizione e ne racchiude tutto il significato: immaginare per ricominciare. Lasciare che il pensiero viaggi oltre i confini di quanto fino ad oggi ci sembrava possibile per percorrere sentieri alternativi e generare nuovi paradigmi che possano tornare a nutrirci e rivitalizzarci.

Per questo anno così particolare e complesso, inoltre, i tre festival regionali dedicati alla danza contemporanea d'autore, Danza Urbana (2 - 6 settembre), Gender Bender (7 - 18 settembre) e Ammutinamenti (12 - 20 settembre), hanno creato un coordinamento straordinario sul mese di settembre, mettendo in atto un'azione di concerto sulle date e sulle scelte artistiche, con l'obiettivo di offrire una proposta organica e articolata sulla danza contemporanea italiana in regione, lungo l'arco di tre settimane.

Il Festival Ammutinamenti è in collaborazione con il Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Dipartimento dello Spettacolo dal Vivo.
Tra gli spazi protagonisti di Ammutinamenti, la Darsena di città luogo di archeologia industriale e quartiere residenziale che inaugura questa nuova edizione: sabato 12 settembre (ore 16.30), il festival prende vita con la passeggiata danzata dedicata a Pina Bausch The Nelken Line, che parte da Piazza San Francesco per arrivare alla banchina della Darsena. L'iniziativa si sviluppa nell'ambito di Invito alla danza, storico progetto che vede coinvolta la comunità locale di scuole di danza e gruppi artistici informali e che quest'anno accoglie anche appassionati e spettatori del festival. L'evento è inserito anche nel programma di Viva Dante - Ravenna 2020/21. Si prosegue poi al Parco Deserto Rosso, sempre in Darsena, dove il talentuoso Nicolas Grimaldi Capitello presenta (alle ore 18) Kurup, vincitore del bando Danza Urbana XL. In scena con Valeria Nappi in uno spazio indefinito e in un tempo indeterminato, i due performer agiscono e reagiscono animati da sentimenti reali e da stimoli esterni. A seguire, sempre al Parco Deserto Rosso, (ore 18.30) va in scena Golden Variations la danza delicata della coreografa Camilla Monga unita alla musica di Filippo Vignato, tra i giovani jazzisti italiani più interessanti del momento, trasportano lo spettatore in una memoria musicale collettiva fatta di atmosfere che rievocano canti ancestrali sardi, retaggi futuristi e sonorità blues. La musica diviene una scienza emozionale ed evocativa attraverso un unico strumento e un unico corpo che cambia percezione visiva del pubblico grazie ad un susseguirsi di immagini e sonorità diverse e sorprendenti. Dalle 17 alle 23 la Darsena di Città diviene anche lo spazio ideale per Garage Sale, mercatino vintage e second hand, live music, attraversato anche da incursioni di danza urbana. Il festival si sposta poi in uno dei suoi luoghi storici le Artificerie Almagià dove (dalle ore 18.30) si svolge Giunco: installazione e pratiche open air di Paola Ponti (coreografa e danzatrice), Giorgia Severi (artista visiva), Giacomo Gaudenzi (musicista) nell'ambito del progetto Appunti per un Terzo Paesaggio per Viva Dante - Ravenna 2020/21 curato da Sabina Ghinassi e Selina Bassini (lunedì 14 settembre alle ore 21 è inoltre possibile seguire la prova aperta di Giunco al termine dalla residenza multidisciplinare di Paola Ponti, Giorgia Severi e Giacomo Gaudenzi). Appunti per un Terzo paesaggio è il progetto di Almagià-rete di Associazioni ispirato al pensiero del paesaggista francese Gilles Clément, sostenuto da Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna (Assessorato alle Politiche Giovanili e Cultura). Dalle 19.30 alle 20.30 il palco dell'Almagià accoglie la compagnia ravennate gruppo nanou che presenta Alphabet: conversazione, prototipo per installazione coreografica, un percorso di prove ed errori, confronti, che culmina con la messa in scena di un prototipo. Un taccuino che annota le strategie creative per approdare a una composizione rivelata con il calar del sole. Conclude l'intensa giornata (ore 22.00 - Artificerie Almagià), l'estro creativo del coreografo e danzatore Nicola Galli che presenta Il mondo altrove: una storia notturna, nuovo progetto coreografico che si ispira alla nozione di giardino di Gilles Clément e agli studi etnografici di Claude Lévi-Strauss, alimentato dal rinnovato interesse del coreografo per il paesaggio e il rapporto tra uomo e natura, dove lo spettatore diviene un osservatore meticoloso di un universo straniero, selvatico e capovolto.
Dal 17 al 19 settembre l'attenzione si catalizza sulla Vetrina della giovane danza d'autore. La Vetrina ha permesso di far emergere la vitalità della danza italiana e dei nuovi autori che negli anni si sono via via affermati sulla scena. I protagonisti sono selezionati attraverso un bando dagli operatori del Network Anticorpi XL, la rete che dal 2007 ha come focus principale la promozione della giovane danza d'autore italiana e che attualmente coinvolge 37 operatori di 15 regioni.
La Vetrina della giovane danza d'autore trova dimora straordinaria quest'anno nel maestoso e storico Teatro Alighieri che apre le sue porte alla giovane danza autoriale, mentre la banchina della Darsena di città ospita i lavori creati per un luogo all'aperto. Gli artisti di questa edizione, provenienti da tutta Italia, sono: Jari Boldrini & Giulio Petrucci, Nicola Simone Cisternino, Collettivo Munerude, Lucrezia Gabrieli, Martina Gambardella, Pablo Girolami, Nicolas Grimaldi Capitello, Claudia Lia Latini, Gennaro Andrea Lauro, Nyko Piscopo, Paolo Rosini, Stefania Tansini, Matteo Vignali & Noemi Dalla Vecchia.
Accanto ai coreografi selezionati per la Vetrina, il giovane autore Matteo Marchesi presenta BOB (venerdì 18 settembre, ore 18, Artificerie Almagià), lavoro selezionato grazie al monitoraggio avviato quest'anno in via sperimentale attraverso la sezione KIDS del bando Vetrina, dedicato alla ricognizione dei lavori rivolti alle nuove generazioni. I partner di Anticorpi XL hanno infatti individuato il lavoro del giovane Marchesi come progetto da sostenere attraverso l'azione della rete CollaborAction Kids. La performance è il risultato di due anni di ricerca con gruppi di bambini sull'esplorazione dei mostri, delle loro apparenze, dei bisogni e dei luoghi a cui possono o non possono appartenere. Per questo BOB è un viaggio attraverso la soglia di un luogo oscuro, che inghiotte chi vi guarda e vi si specchia attraverso. È un viaggio in un luogo di creature informi e mutevoli che si avvicinano. È una sfida a condividere un luogo con una figura distorta, fluida, che possiamo desiderare o respingere, qualcuno da abbracciare o temere.

Attesa e interesse per il coinvolgente Prove d'Autore XL, sabato 19 settembre (ore 18.00) sul palcoscenico del Teatro Rasi. Prove d'Autore, azione del Network Anticorpi XL, offre a giovani coreografi e coreografe emergenti della danza contemporanea italiana la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l'ideazione e la scrittura coreografica per ensemble di danzatori di formazione accademica al fine di mettere in connessione linguaggi coreutici diversi. Protagonisti di questa settima edizione dell'azione sono il duo artistico Ginevra Panzetti-Enrico Ticconi in scena con MMContemporary Dance Company e Giselda Ranieri con il Balletto Roma.
Juliet Juliet Juliet è il titolo del lavoro di Ginevra Panzetti & Enrico Ticconi con i danzatori della MMContemporary Dance Company. Ispirato alla coppia di amanti Romeo e Giulietta, lo spettacolo mantiene e moltiplica solo una delle due figure desideranti. Lo scambio è sospeso, l'amante è immateriale, metafisico e il desiderio non prendendo luogo nell'altro, si cristallizza in pura rappresentazione. La direzione del pathos diventa astratta traiettoria unidirezionale, una linea di percorrenza in cui le figure coesistono in un individuale isolamento. La mancanza diventa vezzo espressivo che orna e abita le dimore del narciso. Giulietta collassa in sé stessa, unica e clone. Il gesto lirico ispirato alla tensione plastica dei cantanti d'opera necessaria a lasciare spazio e intensità alla voce, ha guidato la ricerca coreografica e la composizione musicale. L'ironica danza di Giselda Ranieri si confronta invece con i danzatori del Balletto di Roma nello spettacolo GLITCH: HERE WE GO AGAIN, una coreografia per quartetto che si interrompe, si congela ogniqualvolta un interprete esce dal coro per narrare la sua storia. Il ritorno del singolo al gruppo sarà portatore di modifiche o tutto procederà come se niente fosse? Un carillon di stati d'animo e narrazioni su questo nuovo strano inizio che abbiamo vissuto e che ci ha toccati più o meno consciamente. Un dispositivo coreografico aperto all'incontro con quattro interpreti e al dialogo creato con loro durante il processo creativo.

Dal 1 settembre e per tutte le giornate di Ammutinamenti, si attiva anche il percorso di formazione Training Days rivolto a ragazzi e ragazze dai 18 ai 25 anni che desiderano avvicinarsi al mondo dello spettacolo dal vivo e vivere da protagonisti il clima di un festival per conoscere da vicino le varie figure che lavorano nello spettacolo dal vivo, sperimentare le attività di organizzazione, promozione e comunicazione di un evento culturale, partecipare a laboratori tematici e assistere agli spettacoli in programma.
Come da tradizione, attraversa il festival il progetto formativo del Network Anticorpi XL Nuove Traiettorie (dal 17 al 20 settembre), grazie al quale una comunità di giovani coreografi selezionati attraverso il bando Vetrina per il loro potenziale creativo, seguirà un ricco programma di lezioni, incontri, confronti e visioni di spettacoli durante le quattro giornate in cui saranno ospiti a Ravenna. Prima della tappa ravennate in via eccezionale quest'anno, gli autori hanno seguito un fitto calendario di lezioni online con docenti esperti del settore.

Scuola in Fiera, sopralluogo di Città metropolitana e Presidi

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Scuola in FieraUna delle vie del Padiglione 34 sarà intitolata a George Floyd

Bologna. Il Consigliere metropolitano con delega alla Scuola Daniele Ruscigno, accompagnato dai dirigenti scolastici di Pacinotti-Sirani, Minghetti e Sabin e dall'architetto Mario Cucinella, ha effettuato questa mattina un sopralluogo al Padiglione 34 della Fiera dove sono in corso i lavori per l'allestimento di 70 aule che dal 14 settembre ospiteranno 1.600 studenti delle 3 scuole superiori (circa 4mila i pannelli utilizzati per le aule e 500 i corpi illuminanti a led).

"I cantieri - commenta Ruscigno - proseguono come da programma e porteremo a termine in tempi record un'operazione che non ha pari in Italia. Ringrazio le dirigenti e tutti i collaboratori delle scuole, i tecnici della Città metropolitana e di Fiera e lo studio Cucinella".

Tra le 11 "vie" all'interno del Padiglione, i cui nomi sono stati scelti dai ragazzi, una sarà intitolata a George Floyd e una dedicata a medici e infermieri. Questo l'elenco completo delle vie: via George Floyd, via Gennaro Arma, via dei Medici e degli Infermieri, via della Speranza, via Migranti del Mediterraneo, via Yuri Gagarin, via Altiero Spinelli, via Brennona Taylor, via 2 Agosto 1980, via Li Wenliang, via Martin Luther King.

Redazione

Da novembre 2020, a Rimini il primo master di cicloturismo in Italia

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Master CicloturismoUn corso per formare figure specializzate, grazie al quale ex ciclisti professionisti diventeranno bike expert in grado di lavorare nel e per il turismo bike italiano.
Una vera e propria scuola, con materie di studio in aula ed a distanza, ore di pratica sul campo e test finali di rendimento.
Il progetto, realizzato da Hospitality Marketing e Area 38, agenzie specializzate in marketing turistico, sarà supportato da Italy Bike Hotels, da APT Servizi Emilia-Romagna, dalla Federazione Ciclistica Italiana e dalle principali associazioni di categoria, sponsor "tecnico" Limar.

Rimini. Hospitality Marketing, agenzia di marketing dedicata al turismo con oltre 20 anni di esperienza, fra i tanti progetti di successo sicuramente il Consorzio Italy Bike Hotels rappresenta uno dei fiori all'occhiello.
Area 38, agenzia con focus digitale, specializzata per bike hotel e family hotel, hanno messo in cantiere un progetto dedicato a ciclisti ex professionisti, con l'obiettivo di certificare e rendere qualificata una figura indispensabile per gli albergatori che vogliono lavorare con i cicloturisti, il BIKE EXPERT.
Da queste due realtà nascerà così il primo master di cicloturismo italiano.
Alberto Gnoli, amministratore di Hospitality Marketing ha voluto sin da subito condividere il progetto con l'amico Piero Bionda di Limar, nota azienda produttrice di caschi, che da anni è al fianco di Italy Bike Hotels.
Il progetto è talmente piaciuto a Bionda che, da subito ha coinvolto Gianni Bugno quale Presidente dell'Associazione Internazionale dei Ciclisti Professionisti (CPA) ed a seguire Davide Cassani C.T. della Nazionale di Ciclismo e, naturalmente, Renato Di Rocco Presidente della Federazione Ciclistica Italiana (FCI) nonché VicePresidente dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI).
Sono stati altresì coinvolti Alessandra Cappellotto e Cristian Salvato, rispettivamente VicePresidente e Presidente dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI).
S'è pertanto organizzato un incontro a Rimini presso la sede di Hospitality Marketing il 16 luglio, dove Gnoli con la partecipazione dei suoi collaboratori ed il sostegno di Stefano Giuliodori Presidente e fondatore di Italy Bike Hotels, anch'esso presente all'incontro, ha esposto il progetto.

Una vera e propria scuola, con materie di studio in aula ed a distanza, ore di pratica sul campo e test finali di rendimento.
Un programma formativo, dal quale usciranno dei preparati "Bike Expert" provenienti dal mondo del ciclismo professionistico, in grado di affiancare gli albergatori italiani che vorranno specializzarsi su questo segmento di mercato sempre più competitivo e specializzato.
Dall'alto della sua ventennale esperienza Stefano Giuliodori ha così sintetizzato la sua ricetta del perfetto "bike expert": "Tanta passione e competenza per il ciclismo, conoscenza dei mercati, competenze di marketing applicato".
"Il progetto è senza dubbio interessante" spiega Di Rocco, "la Federazione si rende disponibile sin da subito per sostenerlo, condividerlo con i propri organi e affiancarlo nell'effettiva fattibilità". La Federazione Ciclistica da qualche anno sta fornendo una formazione dedicata per guide cicloturistiche/accompagnatori in bicicletta e questa iniziativa si sposa perfettamente con le attività in essere.
Gianni Bugno: "Credo che sia indispensabile dare opportunità e sbocchi professionali agli ex professionisti per il futuro. Troppo spesso i nostri ciclisti a fine carriera si trovano soli e con poche soluzioni per poter continuare a dare un contributo nel mondo del ciclismo. Con questa scuola possiamo concretamente aiutare i nostri ragazzi ad individuare una professione che oltre a generare reddito li manterrà vicini alla bicicletta" prosegue Bugno "sono certo che le donne troveranno facilmente un loro spazio nel progetto; molte di loro hanno fatto esperienze all'estero e conoscono le lingue straniere".
Conclude Cassani: "Il progetto è molto bello, credo che non ci siano tempi più giusti per mettersi al lavoro, senza dubbio le opportunità per gli ex prof sono interessanti, ma credo che sia opportuno mettere a disposizione questo ciclo di studi anche per i ragazzi/ragazze della categoria élite poiché è vero che adesso si stanno allenando per diventare professionisti, ma come sappiamo non tutti raggiungeranno l'obiettivo e questa attività formativa li potrà preparare per una nuova professione".
Risposte positive e grande entusiasmo da parte di tutti i presenti, hanno subito decretato "l'inizio lavori" e contando che, durante le Assemblee annuali di CPA, ACCPI e FCI, i "principali destinatari" - ovvero i ciclisti - vengano adeguatamente ragguagliati su questa opportunità professionale, già da Novembre 2020 si prevede di poter iniziare l'anno accademico.

Redazione

"Quando Bologna viveva sull'acqua" visita guidata giovedì 3 settembre

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Canale Navile BolognaBologna.  Nell'ambito del ciclo di percorsi guidati Riscoprire l'antica Bologna, giovedì 3 settembre 2020 alle h 19.00 il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna (via della Beverara 123) propone la visita tematica Quando Bologna viveva sull'acqua.

Lo studio dei documenti d'archivio e delle fonti iconografiche ha consentito di ricostruire e visualizzare con filmati, postazioni interattive, plastici e modelli funzionanti la storia, ancora per alcuni aspetti sconosciuta, di quando Bologna viveva sull'acqua. Risale, infatti, alla fine del XII secolo la realizzazione di un complesso sistema idraulico artificiale, oggi in gran parte nascosto, composto da chiuse, canali e chiaviche che distribuivano a rete l'acqua in città, consentendo l'uso della risorsa idrica come fonte di energia per il funzionamento di numerosi opifici.
Tra questi spicca il mulino da seta "alla bolognese", espressione tra le più alte di tecnologia preindustriale, utilizzato per la torcitura del filo di seta col quale si poteva ottenere il velo.
Tale prodotto, ampiamente commercializzato attraverso il canale Navile e spesso riprodotto nell'iconografia occidentale, rese celebre Bologna in tutta Europa sino alla fine del XVIII secolo.

Prenotazioni: è possibile inviare la richiesta di prenotazione fino alle h 13.00 del giorno precedente l'attività, scrivendo a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e indicando nome e cognome, numero di partecipanti e un recapito telefonico di riferimento. Verrà data conferma di prenotazione via email.
I percorsi saranno attivati solo al raggiungimento di 10 partecipanti.

Info sulle misure di sicurezza per l'accesso al museo: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Redazione

Istituzione Bologna Musei a Cortile in comune : "Quando Bologna viveva sull'acqua"

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Mulino seta Museo Patrimonio IndustrialeMercoledì 2 settembre h 20.30, presso il Cortile Guido Fanti, Miriam Masini (Museo del Patrimonio Industriale) racconta "Quando Bologna viveva sull'acqua"

Bologna. L'Istituzione Bologna Musei è partner culturale di Cortile in comune, la rassegna corale e multidisciplinare curata dalla Fondazione per l'Innovazione Urbanaper proporre - attraverso reading, talk e incontri, eventi musicali e performativi nel Cortile Guido Fanti di Palazzo d'Accursio a Bologna - una riflessione sul futuro delle città, sul come ricominciare a vivere insieme lo spazio urbano e rapportarsi con l'altro e le comunità.
L'IstituzioneBologna Musei partecipa al programma con una serie di appuntamenti che saranno occasione non solo per raccontare al pubblico il ricchissimo patrimonio storico-artistico conservato nei musei civici della città ma anche per immaginare nuove possibilità di fruizione dei beni artistici dopo il cambiamento radicale imposto dall'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Nel primo di questi incontri domani, mercoledì 2 settembre alle h 20.30, Miriam Masini del Museo del Patrimonio Industriale illustrerà "Quando Bologna viveva sull'acqua" per approfondire un capitolo importante della storia economica-produttiva della nostra città.
TraXII e XVI secolo Bologna realizzò infatti una operazione di respiro plurisecolare: la costruzione di un complesso sistema idraulico artificiale, oggi in gran parte nascosto, composto da chiuse, canali e chiaviche che distribuivano a rete l'acqua, consentendone l'uso principalmente come fonte di energia e trasporto. Numerosi erano gli opifici che operavano in città, più di 350 nel XVII secolo.
Tra questi spicca il mulino da seta "alla bolognese", che rappresenta la più alta tecnologia conosciuta in Europa prima dellaRivoluzione Industriale. La sua funzione consisteva nel torcere il filodi seta per renderlo più robusto e resistente e poterlo quindi lavorareal telaio. Tra i prodotti del setificio bolognese il più famoso era il velo di seta commercializzato in tutta Europa, che costituiva un elemento distintivo degli abiti dell'aristocrazia, spesso riprodotto nella ritrattistica occidentale. Attraverso il canale Navile il velo e in generale i prodotti del setificio raggiungevano per via acqua Veneziae da qui i principali mercati europei. L'abbondanza della risorsa acqua, unita all'alta tecnologia raggiunta dai mulini da seta, permise così ad una città, non dotata di significativi corsi d'acqua naturali nédi uno sbocco sul mare, di recitare un ruolo da protagonista nel panorama della proto-industria europea e del grande commercio internazionale fino alla fine del XVIII secolo, affermandosi in Europa come una delle capitali dell'industria serica.

L'evento è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento dei posti. Il sistema di prenotazioni dei posti è disponibile su boxerticket.it con emissione di biglietto elettronico. Tutti gli eventi si svolgono nel rispetto del distanziamento e delle normative anti-Covid.
L'ingresso al Cortile Guido Fanti sarà solo da via Ugo Bassi 2, Bologna. Il Cortile Guido Fanti è accessibile in carrozzina.

Cortile in comuneè una delle azioni promosse dal Comune di Bologna e coordinate dalla Fondazione per l'Innovazione Urbana verso la costruzione del Quadrilatero della Cultura, il nuovo polo della cultura e della partecipazione che sta nascendo nell'ambito del progetto Laboratorio Aperto (programma di finanziamento Asse 6 "Città attrattive e partecipate" dei fondi del Programma Operativo Regionale FESR Fondo europeo sviluppo regionale 2014-2020).
La rassegna Cortile in comunefa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.

In foto l'immagine dell'esemplare del mulino da seta conservato nel Museo del Patrimonio Industriale di Bologna (Credit foto: Roberto Serra).

Redazione

Bologna. Martedì 1 settembre h 21.00 concerto di BagaMojo

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BagaMojoLa nona edizione di (s)Nodi - festival di musiche inconsuete organizzata dal Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna prosegue con il sesto appuntamento, martedì 1 settembre alle ore 21.00, con il blues afro-americano del trio BagaMojo. Il loro progetto artistico è definito dal nome stesso formato dall'unione tra Baga, città della Tanzania da cui partivano gli schiavi per il Nord Africa e mojo, la magica pozione che i vecchi bluesman afroamericani ereditavano dalla medicina tradizionale yoruba. Allostesso modo, dall'incontro tra i due talentuosi bluesmen italiani Paul Venturi e Max Sbaragli con lo straordinario percussionista senegalese Mohamadou "Doudou" Kouate nasce questo concerto che aggancia la tradizione blues/downhome USA a sonorità africane e l'onda trance degli strumenti arcaici a quella dei loop delle pedaliere elettroniche.

Formazione
Paul Venturi, chitarra e voce
Max Sbaragli basso
Mohamadou "Doudou" Kouate, percussioni, xalam e voce.

Paul Venturiè considerato un talento del blues made in Italy. Nel corso della sua carriera ha collaborato con diversi artisti d'oltreoceano portando la sua arte sui palchi dei maggiori festival di settore, come il New Orleans Jazz Festival, ed ha rappresentato l'Italia sia all'European Blues Challenge 2015 che all'International Blues Challenge 2017 di Memphis.

Max Sbaragli vienedefinito la figura più rigorosa del blues italiano, sia per la tecnica musicale, sia per lo stile di vita veramente bluesy, al limite della filosofia cajun. I più prestigiosi festival internazionali sono le sue tappe professionali a fianco di nomi incredibili: suona con Carey Bell (che iniziò la sua carriera come bassista di Muddy Waters), in tour con Luther Allison e si incontra sul palco in Jam a Dresda con il figlio Bernard Allison. Prosegue con Sugar Blue (armonicista dei Rolling Stonese di Frank Zappa) per un tour in Italia, che tocca anche Sanremo Festival, e poi ancora con Jin Carrol (ha cantato nella Big Band di DukeEllington) in Germania, Karen Carrol, Lovie Lee (Muddy Waters), SherleyKing in Italia e Francia, Zora Yang, Steve Clayton, Bernard Gray, Andy Forest (con il quale registra un album nel 1989), Cheryl Porter, James Thompson.

Mohamadou "Doudou" Kouateè un griot e figlio di griot, custode ed erede di una tradizione millenaria che ha portato in Italia, musicista dalle doti eccezionali, membro stabile dal 2017 dello storico Art Ensemble of Chicago, con cui ha inciso un disco e suonato in tutto il mondo. Dudu racconta, soffia, canta, percuote e suona i suoi mille strumenti con i quali ci conduce inun viaggio alla radice dei suoni degli elementi della terra. Ha suonatoa Santiago a Praia per Atlantic Music Expo di Capo Verde e quasi in ogni angolo del pianeta: dal prestigioso Kennedy Center di Washington (USA) al Festival di Assilah in Marocco, passando per Australia, Sud America, Giappone e Russia.

Dopola lunga quarantena imposta dall'emergenza sanitaria, il Museo della Musica di Bologna ha riaperto al suo pubblico e può riproporre anche quest'anno, nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid-19, i suoiappuntamenti estivi con la musica DOC dedicati a tutti coloro che restano in città e vogliono vivere l'estate ascoltando musica dal vivo.
Dal 28 luglio al 15 settembre 2020, ogni martedì sera alle ore 21.00, (s)Nodi - festival di musiche inconsuete offrel'opportunità di compiere un giro musicale intorno al mondo compiendo otto viaggi sonori per esplorare le affascinanti contaminazioni tra culture lontane e per scoprire le tradizioni legate all'uso e al suono degli strumenti.
Il festival (s)Nodi - festival delle musiche inconsuete fa parte di Bologna Estate 2020,il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna edalla Città metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.

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