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Sasso Marconi, 14-16 maggio: week-end di festa a Colle Ameno

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Colle Ameno - arco oratorioTre giorni di festa nella Città ideale con spettacoli, visite guidate, installazioni artistiche, botteghe aperte, food & drink

Sasso Marconi - Con il ritorno in zona gialla e la graduale ripresa delle attività culturali, si riaprono anche le porte di Colle Ameno, il Borgo settecentesco situato sulla Porrettana, a Pontecchio.

Venerdì 14 maggio ripartono le attività negli spazi del borgo, recentemente ristrutturati e restituiti al loro antico splendore. Il programma prevede un week-end di festa - nel rispetto delle misure antiCovid in vigore - con visite guidate, botteghe aperte, spettacoli, installazioni, mostre e attività a cura degli spazi d'arte e delle botteghe artigiane.
Si comincia venerdì 14 nel segno dell'arte: dal pomeriggio saranno visitabili l'installazione " La barba di Dio" di Iside Calcagnile (espressione della ricerca dell'artista, volta a superare il dualismo uomo/ambiente) e l'installazione artistico/sonora "Communicating vessels":
un'originale scultura con cui Emanuele Bellelli, sfruttando le onde radio (tecnologia sperimentata da Guglielmo Marconi proprio qui, a pochi passi da Colle Ameno), metterà in comunicazione sonora due aree del Borgo lontane tra loro nello spazio.

Sabato 15 e domenica 16 il programma prevede inoltre due visite guidate pomeridiane alla scoperta delle bellezze artistiche e architettoniche del Borgo (a cura di ANPI e Gruppo di Studi "Progetto 10 Righe") e due appuntamenti per tutta la famiglia: le "Rime insaponate", spettacolo a cura di Opificio di Arte Scenica, in cui le bolle di sapone diventano protagoniste di un racconto poetico dove si fondono sogno, magia e teatro di parole, e la "Casa più grande del mondo": un laboratorio creativo a cura della Bottega della Lumaca dell'associazione "Senza il banco", che punta a stimolare la condivisione e la riflessione sui concetti di "casa" e "abitare lo spazio" attraverso una lettura animata ispirata all'omonimo racconto di Leo Lionni e la realizzazione di una piccola casa/teatro di carta con il metodo giapponese "Kamishibai". Saranno poi visitabili per tutto il week-end la mostra "Apotrópaios", con opere dell'artista Silla Guerrini, a cura di Capital Project, e il "Temporary Shop Primavera" di Reuse with love con abbigliamento, scarpe e accessori uomo/donna/bambino, giochi e articoli per la casa.

Domenica 16, infine, l'Osteria di Colle Ameno propone dalle 12 alle 18 una Grigliata BBQ e Dj Set con musica anni '60 e funky (l'Osteria è aperta da venerdì sera a domenica).
Presenti anche l'infopoint a cura di infoSASSO e il banchetto informativo di ANPI Sasso Marconi all'interno dell'Aula della Memoria.
Programma completo e orari sul nuovo sito web www.borgodicolleameno.it al link: https://www.borgodicolleameno.it/events/ 

Con questo week-end di eventi si apre la ricca programmazione culturale e di intrattenimento che per tutta l'estate, fino ad ottobre, animerà gli spazi dello storico Borgo il 3° week-end del mese: una ricca proposta che comprende momenti di spettacolo, performance artistiche e appuntamenti per tutta la famiglia, a cura dell'Amministrazione comunale con il supporto tecnico/organizzativo degli artisti e delle botteghe artigiane di Colle Ameno. Tutti gli aggiornamenti sul programma saranno via via pubblicati sul sito www.borgodicolleameno.it 

Redazione

Istituzione Bologna Musei. Vimercati - Morandi, Ripetizioni differenti fino al 18 luglio 2021

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Vimercati 1980 81 BroccaBologna - Nella riscoperta critica che negli ultimi decenni ne ha consacrato il riconoscimento tra le più originali ricerche sulle potenzialità del medium fotografico in Italia, la vicenda creativa di Franco Vimercati (1940-2001) è stata ricorrentemente avvicinata all'opera pittorica e incisoria di Giorgio Morandi, pur nella differente elezione del linguaggio espressivo.
L'analogo procedimento di interrogazione seriale di oggetti comuni prelevati dal dato di realtà e una condizione di schiva solitudine, ancorata ai margini del sistema dell'arte, ha suggerito un parallelismo nella postura, estetica e di ethos, di due artisti diversamente inattuali per riluttanza di adesione alle convenzioni del proprio tempo storico, e per questo profondamente contemporanei.

Le poetiche dei due autori trovano un'occasione di accostamento, unica e speciale per capacità di risonanza interiore, nella mostra Vimercati - Morandi. Ripetizioni differenti allestita a Casa Morandi, la casa atelier di via Fondazza dove il maestro bolognese visse e lavorò dal 1910 al 1964.
Il progetto espositivo, a cura di Lorenzo Balbi e promosso da Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi con la preziosa collaborazione di Archivio Franco Vimercati e Galleria Raffaella Cortese, si apre sabato 8 maggio 2021 – nell'ambito della nona edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna nell'ambito di Bologna Estate - per rimanere visibile fino al 18 luglio 2021.
L'ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita sul sito https://www.midaticket.it/eventi/casa-morandi.

Le 23 fotografie di Franco Vimercati esposte - 3 dalla serie Senza titolo (Fiori), 6 dalla serie Senza titolo (Vaso) e la serie completa di 14 immagini del corpus Senza titolo (Brocca) – sono state selezionate per richiamare una diretta corrispondenza tematica con alcuni dei soggetti prediletti da Morandi nella sua indagine pittorica, di cui a Casa Morandi si conservano alcuni esemplari originali. Analoga è infatti la tensione nel continuo esercizio dello sguardo verso umili oggetti di uso domestico, estremamente limitati nella loro differente tipologia – appena una ventina per Vimercati - con cui i due artisti hanno instaurato un silenzioso colloquio interiore, ricomponendoli in un linguaggio del tutto personale di poetica complessità.

Entrambi assumono a pretesto questi modelli - sempre rappresentati in inquadrature frontali ravvicinate e isolati da ogni riferimento al contesto esterno - per restituirli nelle impercettibili variazioni prodotte da un gesto ininterrottamente reiterato, in una ricerca formale intransigente che si traduce in esaltazione dell'essenza e della purezza dell'immagine.
"Io sono la lastra, ho bisogno di poca luce, di un sospiro, un soffio di luce". Con queste poche, intense, parole Franco Vimercati inquadra il proprio codice visivo dove l'oggettualità narrativa degli anonimi soggetti fotografati si annulla - o per altri, al contrario, concentra tutto su di sé - per svelare l'invisibile quotidiano attraverso una percezione del tempo illimitata.

Se quello proposto in mostra è un dialogo fatto di punti di tangenza, ineludibili da cogliere appaiono le differenze e le distanze concettuali. La comune attitudine esplorativa determinata e seriale, quella disciplina costante e severa che per tutta la vita ha alimentato la loro indagine estetica, lo sguardo sempre rivolto verso oggetti di uso quotidiano colti nell'infinità variabilità dell'uguale e attraversati da un tempo che è quello del giorno per giorno fanno da contrappunto a un differente approccio compositivo oltre che all'uso di tecniche diverse. Mentre Vimercati, attraverso l'operazione fotografica, indaga il tema della luce e del movimento di uno stesso oggetto (sia esso fiore, bottiglia o vaso), ripreso centinaia di volte in bianco e nero mentre generalmente sembra "galleggiare" sospeso su un fondo prevalentemente scuro, Morandi, attraverso il suo pennello, si concentra maggiormente su composizioni di oggetti collocati sul tavolo e indagati nelle loro relazioni spaziali, tonali e luministiche.

E se, come scrive Elio Grazioli, da un lato Vimercati ha sempre poco apprezzato l'appellativo di "Morandi della fotografia", dall'altro non ha mai negato il suo tentativo di far somigliare le sue opere a "delle incisioni", per far emergere le loro caratteristiche grafiche.
"Del resto la fotografia è un po' il seguito dell'incisione, no?" dichiarava. "La fotografia ha preso il posto di tutto quello che nell'Ottocento era inciso, dai giornali ai libri, eccetera [...] con l'incisione la fotografia ha in effetti molte cose in comune: la lastra, il negativo, la stampa, e con essi il rapporto tra bianco e nero, la profondità del segno, il lavoro di precisione".

Redazione

Bologna Musei. Helen Dowling "Something for the Ivory", dal 7 maggio al 6 giugno

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Bologna – Museo d'Arte Moderna di Bologna è lieto di presentare la mostra Something for the Ivory di Helen Dowling (Guernsey, 1982), prodotta nell'ambito dell'edizione 2020/2021 del Programma di Residenze ROSE e prima personale dell'artista britannica in un'istituzione museale italiana. La mostra, visibile dal 7 maggio al 6 giugno 2021, costituisce l'esito finale di restituzione pubblica del percorso formativo e creativo che l'artista ha intrapreso durante il periodo di soggiorno a Bologna durato sette settimane, tra ottobre e novembre 2020, come ospite della Residenza per artisti Sandra Natali, nell'ambito dell'edizione 2020 / 2021 del Programma di Residenze ROSE promosso da MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna | Istituzione Bologna Musei.
La sua candidatura al bando è stata selezionata dalla commissione esaminatrice composta da: Lorenzo Balbi, direttore artistico di MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; Giulia Pezzoli, curatrice del Programma di Residenze ROSE; Javier Hontoria, direttore del Museo Patio Herreriano di Valladolid, Spagna; Chiara Pergola, artista; Andrea Viliani, responsabile e curatore del Centro di Ricerca Castello di Rivoli (CRRI).

La pratica multidisciplinare di Helen Dowling analizza le strutture del linguaggio digitale e video. Nei suoi lavori, materiali di repertorio e riprese realizzate personalmente vengono combinate per creare opere dall'effetto intimo e avvolgente, in cui il confine tra realtà e immaginazione si confonde. Nel processo di editing, colore, movimento, ritmo e suono interagiscono mescolando differenti livelli di significato e creando nuove associazioni di immagini e nuovi potenziali sviluppi narrativi.
Interessata all'opportunità offerta dal Programma di Residenza ROSE di realizzare un progetto inedito in stretta connessione con il patrimonio culturale della città di Bologna, l'artista si è proposta di sviluppare una riflessione che affonda le sue radici nell'analisi funzionale dei contenuti digitali e nell'osservazione e rappresentazione scientifica del corpo umano.

Apertura al pubblico venerdì 7 maggio 2021 h 11.00 nell'ambito di ART CITY Bologna 2021.
Orari di apertura ART CITY Bologna: Venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 maggio h 11-19
Orari di apertura ordinari: sabato e domenica su prenotazione obbligatoria effettuata entro le h 24 ore del giorno precedente la visita h 11-16
Ingresso: gratuito

Redazione

Bologna Festival. Giovedì 8 aprile: Carteggi Musicali in streaming

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Palazzo Gregorini Bingham salottoGiovedì 8 aprile Bologna Festival propone il primo appuntamento del ciclo di approfondimento culturale Carteggi musicali, che quest'anno si svolge in streaming nell'inedito scenario dei più bei salotti di Bologna, storiche dimore quali Palazzo Gregorini Bingham, Villa Belpoggio, Villa Contri, Casa Mentasti.

«Solo io mi comprendo...». Giacomo Puccini fra musica e passioni è il titolo della prima conversazione-concerto disponibile online sul sito www.bolognafestival.it  e sul canale youtube a partire da giovedì 8 aprile. Il musicologo Fabio Sartorelli intreccia l'epistolario pucciniano con pagine musicali tratte da Tosca, La Bohème, Fanciulla del West, Turandot. La storica dell'arte Francesca Lui cura la presentazione storico-artistica della sala che ospita la conversazione-concerto.

CARTEGGI MUSICALI
conversazioni-concerto nei salotti di Bologna

Salotto di Palazzo Gregorini Bingham  (in foto)
«Solo io mi comprendo...»
Giacomo Puccini fra musica e passioni
conversazione, letture ed esecuzioni al pianoforte a cura di Fabio Sartorelli;
introduzione storico-artistica della sala a cura di Francesca Lui.

Fabio Sartorelli insegna Storia della musica al Conservatorio di Milano e Guida all'ascolto dell'opera lirica e del balletto all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Tiene regolarmente corsi e lezioni per l'Accademia del Teatro alla Scala in collaborazione con l'Università Bocconi di Milano e il Piccolo Teatro, e per l'Università Ca' Foscari di Venezia. Abile divulgatore, è invitato a parlare di opera e balletto dalle maggiori istituzioni italiane e straniere. Fabio Sartorelli ha studiato composizione e si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Milano. È laureato in musicologia all'Università degli studi di Bologna.

Redazione

Turismo, nella "Via Mater Dei" una nuova tappa tra le bellezze dei suoi santuari e dell'Appennino

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Santuario della Beata Vergine delle Grazie di BoccadirioIl cammino dei Santuari Mariani dell'Appennino Bolognese Mater Dei si rilancia ed è pronto ad accogliere turisti e pellegrini camminatori con alcune importanti novità: il tracciato, che pur mantiene in gran parte la percorrenza originale, è stato oggetto di un restyling che lo rende più agevole per i camminatori e propone maggiori servizi e punti di interesse.

Queste modifiche hanno coinvolto anche il Comune di Monterenzio, allargando il territorio delle municipalità attraversate e dunque arricchendolo di una tappa in più rispetto al passato (il percorso, di circa 160 Km in 7 tappe, congiunge Bologna-Chiesa di Santa Maria della Vita a Riola di Vergato, e viceversa).

Le migliorie alla Via Mater Dei, messe in campo dopo aver ascoltato i diversi suggerimenti pervenuti dai frequentatori, si devono al lavoro congiunto dell'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese, dell'Unione Savena Idice, dell'Associazione Via Mater Dei, della Destinazione turistica Bologna metropolitana e della Cooperativa di Comunità Foiatonda, con l'aiuto di tantissime realtà locali.

Mater Dei, così rinnovata, è pronta per essere presentata agli escursionisti che desiderano immergersi nella spiritualità e nella bellezza delle montagne bolognesi e dei suoi bellissimi borghi, attraverso una nuova cartoguida e diversi eventi promozionali annunciati per la prossima primavera, nel rispetto dei protocolli vigenti correlati alla situazione pandemica.

"Questo cammino, ora migliorato nel suo tracciato e con maggiore offerta in termini di servizi per i frequentatori grazie all'ampia compartecipazione di tante realtà, rientra pienamente nella nostra strategia turistica, sempre più mirata a coinvolgere l'intera area metropolitana - dichiara il presidente di Destinazione turistica Bologna metropolitana Matteo Lepore-. Percorrere Mater Dei è una ulteriore valorizzazione dei luoghi reconditi del nostro appennino, delle pratiche sportive outdoor, del turismo lento e responsabile. Ma credo che Mater Dei porti un ulteriore valore aggiunto a tutto ciò: lo stimolo a scoprire nuovi, piccoli, preziosi scrigni d'arte e di natura raggiungibili con un po' di volontà e impegno, ripagati da un benessere fisico e mentale".

"In questi mesi è stato fatto un grande e duro lavoro - ha commentato il sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni -. Mi complimento con Foiatonda per l'impegno messo nei tanti incontri con le comunità, allo scopo di migliorarsi sempre, con la Destinazione turistica per il sostegno anche economico, con l'Associazione Mater Dei e con Marco Tamarri. Ora ci aspettano gli ultimi dettagli, ma la prossima stagione ci troverà pronti ed accoglienti assieme alle nostre comunità, che ringrazio poiché il loro contributo al miglioramento del percorso è stato fondamentale".

La Via Mater Dei

La Via Mater Dei è il cammino che unisce alcuni fra i principali santuari mariani del Bolognese, attraverso molte aree di interesse storico, naturalistico e culturale dell'Appennino. Un percorso di circa 160 km divisi in 7 tappe, alternando crinali e vallate.
Dal cuore della città, un itinerario in cui si fondono spiritualità, cultura, tradizione e bellezza del territorio: un cammino di grande impatto emotivo per ritrovare serenità e armonia con la natura.

Le tappe

Bologna – Rastignano

L. 20,1 km

D: 5h

H: +751 , -623

Da Vedere: Chiesa di Santa Maria della Vita, Basilica di San Luca, Monte Paderno e Forte Bandiera

Rastignano - Zena

L. 21,2 km

D: 5,5h

H: +792 , -705

Da Vedere: Altare Mater Pacis, Via del Fantini, Gorgognano

Zena - Loiano

L. 23,6 km

D: 7h

H: +1318, -837

Da Vedere: Santuario del Monte delle Formiche, Area Archeologica di Monte Bibele

Loiano – Madonna dei Fornelli

L. 26,7 km

D: 7,5h

H: +1180 , -1011

Da Vedere: Osservatorio Astronomico di Loiano, Santuario di Campeggio, Santuario di Madonna dei Boschi, Santuario di Piamaggio e Lago di Castel dell'Alpi

Madonna dei Fornelli – Baragazza

L. 24,3 km

D: 7h

H: +1048 , -1343

Da Vedere: Santuario della Madonna della Neve, Borgo di Qualto, Bruscoli, Santuario di Boccadirio

Baragazza – Ripoli

L. 27,6 km

D: 7h

H: +1043 , -984

Da Vedere: Castiglione dei Pepoli, Monte Catarelto, Lagaro, Santuario Madonna della Serra

Ripoli – Riola

L. 22,2 km

D: 6h

H: +707 , -1179

Da Vedere: Santuario Beata Vergine di Montovolo, Borgo La Scola, Rocchetta Mattei, Chiesa Santa Maria Assunta di Riola.

Redazione

Premio Barresi 2020: mercoledì la cerimonia di premiazione

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Durante l'incontro (online) realtà vincitrici e giovani generazioni a confronto

Verranno premiate online mercoledì 16 dicembre alle ore 10 le realtà vincitrici dell'edizione 2020 del Premio Barresi, da quest'anno rivolto a imprese giovanili e sostenibili con sede sul territorio metropolitano.

L'evento, inserito all'interno del programma del Festival della Cultura Tecnica, non vedrà protagoniste solo le imprese vincitrici, ma anche gli studenti e le studentesse degli Istituti Superiori appartenenti alla Rete degli Istituti tecnici economici del territorio. Dopo i saluti istituzionali e il conferimento del Premio, saranno infatti alcuni giovani rappresentanti delle scuole a dialogare con le giovani imprenditrici e i giovani imprenditori, a porre domande sulle strategie più efficaci per portare al successo la propria impresa di impronta sostenibile e sull'importanza in questo momento storico di intraprendere queste scelte. Un'occasione di confronto tra giovani generazioni che rappresenta il primo tassello di un percorso formativo indirizzato a far conoscere agli studenti e alle studentesse realtà lavorative virtuose.

Il programma della cerimonia di premiazione

Saluti istituzionali

Virginio Merola, Sindaco della Città metropolitana di Bologna
Premiazione e presentazione dei vincitori del Premio Barresi 2020

Le imprese vincitrici del Premio Barresi 2020 si raccontano
Creazione di valore, sostenibilità e innovazione come parte del curricula degli studenti della Rete ITE

Francesca Baroni, Area Sviluppo sociale, Città metropolitana di Bologna

Carla Conti, USR-ER, Ufficio V, Ambito Territoriale di Bologna
Giovani Generazioni a confronto

Protagoniste le imprese vincitrici del Premio Barresi 2020, le studentesse e gli studenti degli Istituti tecnico economici dell'area metropolitana

Conclusioni

La partecipazione è gratuita previa registrazione su > https://cerimoniapremiobarresi2020.eventbrite.it

Gli iscritti riceveranno il link e le istruzioni per seguire l'evento.

“Surprize 2” Opere dall'Accademia di Belle Arti di Urbino

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SURPRIZEDopo il successo dell'edizione 2019, la Fondazione Pescheria di Pesaro e l'Accademia di Belle Arti di Urbino annunciano "Surprize 2", seconda edizione della collettiva di studenti provenienti dall'Accademia urbinate che, per l'occasione, ospita quest'anno i giovani allievi di fotografia della prestigiosa University of West Attica di Atene. Altra novità di particolare rilievo è la presentazione ufficiale in mostra dei vincitori della prima edizione del Premio Federico Alessandri, istituito dall'Accademia di Belle Arti e dall'ISIA di Urbino, per ricordare il meritevole allievo prematuramente scomparso, che aveva frequentato le due scuole lasciando un ricordo indelebile.
Organizzata in collaborazione con il MIUR - Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e il Comune di Pesaro, l'esposizione è ospitata al Centro Arti Visive Pescheria, nel Loggiato e nella chiesa del Suffragio, dal 28 ottobre fino al 6 dicembre 2020.
Il titolo gioca sulla modifica del termine inglese surprise in surprize che evoca il tema della sorpresa ma anche, per assonanza, quello del premio. Nato come appuntamento annuale dedicato alla promozione dei giovani artisti che si formano nelle Marche, il premio è un'importante occasione di collaborazione e condivisione tra soggetti e istituzioni attive nel territorio e non solo, in ambito artistico e culturale.
Per la seconda edizione la giuria - composta dai curatori Cecilia Canziani, Marcello Smarrelli e Saverio Verini, dalla gallerista Tiziana Di Caro e dall'artista Ettore Favini - ha selezionato un'opera tra quelle presentate al cui autore la Fondazione Pescheria assegnerà un riconoscimento in denaro di mille euro, a sostegno della sua formazione.
Il giovane artista che ha maggiormente sorpreso la giuria è Daniele Imani, vincitore di Surprize 2020 con l'opera video Nothing to tell che rivela uno spirito inusuale, partendo dal capolavoro di Alexander Sokurov, L'arca russa, formalizzato attraverso una scelta estetica non convenzione e di particolare attualità. Interessante l'uso che l'autore fa di una piattaforma molto popolare e discussa come Tik Tok impiegato come medium di fruizione dell'opera.
Sono state inoltre assegnate due Menzioni Speciali: a Giuditta Branconi per aver realizzato Il compleanno del Principe Miskin, un'opera pittorica fortemente espressiva, realizzata con una tecnica molto personale, che costruisce un'immagine vibrante, visionaria e misteriosa, restituendo un'atmosfera chiara e al contempo spregiudicata; e ad Alberto Rota per l'opera Ribaltamento da rigori (falli) che ha una presenza visiva molto accattivante, un'installazione nata dal suggestivo dialogo tra oggetti trovati e prodotti seriali, carica di efficace sfrontatezza pop e di ironia.
Il Premio Federico Alessandri è stato assegnato ad Anthropocene.otf realizzato da Michelangelo Alesi, Elia Chiarucci, Gianluca Ciancaglini e Amedeo Mencarini; un progetto composto da differenti artefatti che condividono come base di partenza un carattere tipografico parametrico, il cui aspetto cambia in tempo reale in base ai valori di inquinamento dell'atmosfera in cui si trova. Insieme al carattere sono stati realizzati altri output tra cui un sito web dedicato (www.anthropocene-otf.github.io) e un libro di poesie.
Tutti i lavori in mostra si caratterizzano per la varietà dei linguaggi espressivi adottati, a testimonianza della forte aderenza dell'Accademia di Belle Arti a un modello formativo ancorato alla ricerca artistica contemporanea. Gli indirizzi di Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica d'Arte, Scenografia, Nuove Tecnologie dell'Arte riescono sempre a mettere in campo un fertile crossover linguistico attraverso il quale si rinnovano gli statuti formali tradizionali, sconfinando nell'installazione, nel video, nella ricerca fotografica di matrice documentaristica o estetico-concettuale. I risultati attestano il valore di questa ricerca che pone l'Accademia di Urbino tra i poli d'eccellenza più significativi dell'Alta Formazione italiana.
La mostra è l'esempio emblematico della qualità formativa nelle Marche, ricca di tesori, che trova in Pesaro e Urbino due poli di eccellenza, due città in sintonia progettuale, due destinazioni culturali di un territorio 'fertile' dove chi fa arte trova solide opportunità di formazione, valorizzazione e visibilità grazie alla presenza di istituzioni pubbliche e private, scuola e gallerie pronte a lavorare insieme.
Surprize non è solo un premio dove tanti giovani artisti si cimentano con il proprio lavoro e forse per la prima volta con una giuria di esperti, non è solo una mostra, ma è soprattutto un'agorà, un luogo di incontro e di scambio fondamentale per una vera e duratura ripresa che parta dall'arte, dalla cultura e dalla creatività.
"L'emergenza Covid, il lockdown, la conseguente sospensione delle attività didattiche in scuole, università e accademie, la chiusura degli spazi culturali - sottolinea Daniele Vimini Assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro - hanno fortemente condizionato i modi di produrre e fruire l'arte in tutte le sue forme. Nonostante le tante possibilità alternative individuate, che sicuramente porteranno grandi novità in futuro, l'impossibilità di entrare fisicamente in un museo, in un cinema o in un teatro ci ha fatto sentire come queste attività siano tutt'altro che secondarie nelle nostre vite, riti indispensabili a creare quel senso di condivisione e d'appartenenza che sono il cuore pulsante delle comunità".
La mostra è accompagnata da un catalogo di particolare pregio grafico realizzato da Muschi & Licheni, edito da Arti Grafiche della Torre, a cura di Umberto Palestini.

Redazione

Museo Civico Medievale, Bologna: Piergiorgio Colombara "Le stanze le opere" dal 24 ottobre

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Colombara Exbronzo 2007Bologna. Il dialogo tra le opere della collezione permanente del Museo Civico Medievale di Bologna e i lavori di uno scultore contemporaneo, già felicemente proposto negli anni scorsi attraverso le mostre dedicate a Carlo Zauli, Bruno Raspanti e Martino Genchi, prosegue nel 2020 con l'esposizione di Piergiorgio Colombara dal titolo Le stanze le opere, a cura di Sandro Parmiggiani, visibile dal 24 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021.
Attraverso una selezione di 17 opere la mostra presenta un esauriente panorama della produzione artistica di Colombara dalla metà degli anni Novanta fino a oggi, caratterizzata dall'uso combinato di molteplici materiali (bronzo, ottone, rame, ferro, ceramica, vetro soffiato, corda, cera e inserimenti di antichi manufatti) e da una perenne ricchezza simbolica (compresa la frequente allusione a strumenti musicali), conseguita attraverso una costante reinterpretazione dell'antico e di alcune esperienze del surrealismo, una tensione all'assoluto e a quella levità cara a Italo Calvino e a Fausto Melotti.
In alcune delle sale del museo, nel loggiato e nel cortile interno il dialogo che si instaura tra le opere di Colombara e gli esiti della creatività di secoli fa si dispiega in una ricchezza di rimandi che intrigano e affascinano il visitatore, confermando l'intuizione di Francesco Arcangeli nella prima lezione del suo corso di Storia dell'arte medievale e moderna, intitolato "Dal Romanticismo all'Informale", tenuto all'Università di Bologna nel 1970 : "[...] per me non esiste una differenza sostanziale nel metodo di approccio all'arte antica e all'arte moderna. [...] è l'occhio che resta arbitro e dell'opera antica e di quella moderna".

In occasione della mostra, per la casa editrice De Ferrari viene pubblicato un catalogo contenente numerose illustrazioni delle opere allestite nelle sale del Museo e testi di Giacomo Rossignotti, Sandro Parmiggiani, Flavia Motolese.

Il progetto espositivo è promosso da Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d'Arte Antica e Associazione Archivio Piergiorgio Colombara.

Durante il periodo di apertura è previsto un calendario di visite guidate a cura di RTI Senza titolo s.r.l., ASTER s.r.l. e Tecnoscienza:
sabato 24 ottobre 2020 h 10.30
giovedì 5 novembre 2020 h 17.00
domenica 13 dicembre 2020 h 16.30martedì 5 gennaio 2021 h 10.30
Max 10 partecipanti
Prenotazione obbligatoria: entro il giorno precedente l'attività tel. +39 051 2193916 | +39 051
2193930 (martedì e giovedì h 10.00 – 18.00) - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Costo di partecipazione: € 4 + biglietto museo (€ 6 intero | € 3 ridotto | € 2 giovani 18 - 25 anni) | € 3

Per i possessori Card Cultura (ingresso museo gratuito)

( Photo Credit: Franco Merlo)

Redazione

Bologna Teatro Dehon: “The RockyHorror Show " in concerto

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The RockyHorror ShowDa venerdì 23 a domenica 25 ottobre 2020,feriali ore 21.00 e domenica ore 16.00,andrà in scena al Teatro Dehon la compagnia teatrale La Ragnatela

TheRocky Horror Show,il musical capolavoro di Richard O'Brien,torna al Teatro Dehon nella suaversione concerto a opera dellaCompagnia Teatrale La Ragnatela, inreplica dopo essere andati in scenaquest'estate nell'ambito della rassegna (p)Rosed'Estate.

Definitocome "la madre di tutti i musical", apoteosidella cultura pop, The Rocky Horror Show èdiventato una leggenda, un simbolointernazionale che da oltre 40 anni attirafolle di spettatori nei teatri di tutto ilMondo per assistere alle curiosedisavventure di Brad e Janet cheinaspettatamente si ritrovano al castellodel Dott. Frank-N-Furter, finendo coinvoltinell'annuale "Festival Trans-ilvano" chesconvolgerà per sempre le loro vite.

AlTeatro Dehon, torna il fenomeno The RockyHorror Show nella versione concerto dellacompagnia bolognese La Ragnatela, per laregia di Carlo Picchi, che sapràtrasportarvi in una galassia fatta di guantidi pizzo, giarrettiere, boa di piume, calzea rete e corpetti luccicanti.

Viaspetta uno spettacolo trasgressivo che dasempre ha saputo sdoganare e giocare con itemi di sesso, alieni, gender-bender,apparenza, non-sense, promiscuità, divismo efollia riuscendo a fare il tutto esauritoogni volta che viene presentato.

L'irriverenzache caratterizza il Rocky Horror Show hasaputo farlo amare da milioni di fans.

Proprioper questo, la particolarità unica di TheRocky Horror Show è che lo spettacolo nonavviene solo sul palco ma anche tra ilpubblico che non riesce a restare fermopoiché inevitabilmente travolto a ballare,inevitabilmente sul posto, ma comunque adivertirsi e a scatenarsi libero di fare(quasi) qualsiasi cosa e soprattutto liberodi essere qualsiasi cosa, perché:  "DON'TDREAM IT, BE IT"

Redazione

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