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Grillini ( Italia Viva): Serve sostegno allo sport da parte delle istituzioni

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Grillini traguardoA pochi giorni dal fine lookdown l'esponente faentino di Italia Viva ha scritto al Presidente Bonaccini

Parte da Faenza, terra di sport, la proposta a sostenere anche istituzionalmente la ripresa dell'attività sportiva, così, Alessio Grillini (IV) oltre a scrivere al Presidente della Regione, CONI ed altre federazioni sportive ci ha inviato le proprie considerazioni a riguardo:

" In questi giorni di quarantena lo sport ha dovuto fermarsi. Giustamente. Purtroppo in questo momento così delicato si è deciso di limitare anche l'attività fisica individuale, escludendo dapprima il giro in bici, e vietando di fare jogging oltre i 200 metri da casa. In seconda battuta, in regioni come l'Emilia Romagna si è deciso di vietare anche la cosiddetta corsa in prossimità, venendo meno, di fatto, qualsiasi possibilità di svolgere attività motoria. La stessa attività motoria, che viene citata come fondamentale anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in questa epoca di pandemia, è stata così di fatto bandita e svilita nel suo senso più profondo. Il movimento fisico è benessere, stimola le difese immunitarie, mantiene sani corpo e spirito, fattore che al giorno d'oggi dovrebbe avere una evidenza ancora maggiormente rilevante.
Ma cosa significa muoversi? Per molti vuole dire sentirsi semplicemente bene, per molti altri significa provvedere a necessità di salute, per qualcuno significa essere felice, o comunque non depresso, per qualcuno sentirsi vivo, o per altri ancora, potersi muovere, ha significato e significa addirittura, restare vivo. Insomma, ci sono migliaia di persone che in questo periodo avrebbero tratto giovamento nel continuare a muoversi individualmente. La stessa Regione Emilia Romagna ha ammesso mezzo stampa in questi giorni che non vi fossero di fatto pericolosità, ma che il provvedimento fosse solo inteso a dare un senso di regime stringente.
Credo che ogni italiano amante dell'attività, dotato di amore per se stesso e per il prossimo, non guarderà comunque indietro criticando ciò che è stato deciso, concependo quanto avvenuto come tentativo di portare forza ad una lotta nuova e dalle mille incognite. Il problema vero di questi giorni viene dalla convinzione popolare. Nel limitare senza spiegare, nel vietare senza condividere, è emersa una realtà difficile da digerire. Lo sportivo untore, veicolo di virus, pericolo per la società. Un soggetto contro cui scatenare odio e diffidenza.
Dove sta l'errore? Chi ha preso provvedimenti non ha comunque speso parole benevole per il significato profondo del benessere psico-fisico, lasciando spazio all' immaginazione popolare. Non si è nemmeno pensato di concordare una modalità con le eventuali federazioni di riferimento, fermo restando le accettabili restrizioni applicate, affinché comunque l'idea dello sportivo nel collettivo degli italiani rimanesse invariata. Già paghiamo il prezzo di una società geneticamente antisportiva, dove chi passa ore a fumare e bere si rilassa, mentre chi invece occupa lo stesso tempo a correre, in bici, ecc, è un fannullone. E questo ci distanzia da sempre dal resto dell'Europa. Il gap su questo tema, a causa della situazione, oggi è ulteriormente aumentato. La delicatezza di questi giorni non mi porta a cercare colpevoli (avremmo fatto meglio noi se fossimo stati al posto di chi poteva decidere?), ma mi porta a chiedere al territorio, alla regione, alle federazioni di fare qualcosa di importante, da subito.
Dire agli italiani che lo sport è un valore, una risorsa, perché è qualcosa di fondamentale per un bambino come per un anziano, per un atleta come per un praticante qualsiasi.
Lo sport è qualcosa di pulito, che produce una ricchezza invisibile. E' un mondo fatto di persone e professionisti che silenziosamente vi lavorano, creandone il vero valore aggiunto. E' una realtà fatta di associazioni che il più delle volte fanno volontariato, e non profitto. Bisogna dirlo, ed attivare campagne di comunicazione adatte. Lo sport fa bene, e nessuno deve accanirsi ed imprecare contro di si immedesima ed abbraccia questi valori. Combattiamo il covid, ma combattiamo anche l'intolleranza che si è creata. Nel tempo la ferita sociale potrebbe diventare insanabile.  Tanti sportivi, tanti cittadini, attendono un segnale, e proprio per questo, in giornata, sono state inviate queste mie personali osservazioni al Presidente Bonaccini, al Coni e ad alcune federazioni che ritengo maggiormente interessate per un progetto di rilancio positivo e propositivo. Più tolleranza, più sport, più salute."

Redazione

Coronavirus, il sindaco metropolitano Merola incontra i Parlamentari del territorio

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MerolaParlamentari"Fondamentale il coinvolgimento di tutte le forze politiche in questa difficile fase per il nostro Paese"

Bologna. Il sindaco metropolitano Virginio Merola ha incontrato questa mattina, in video conferenza, i Parlamentari del territorio.

"Ringrazio i deputati e senatori eletti – ha spiegato Virginio Merola - che hanno partecipato all'incontro. È emersa la volontà di affrontare in questo Tavolo, in stretto raccordo con il governo nazionale, i temi generali legati all'emergenza ma anche di fare sintesi delle esigenze specifiche del nostro territorio. Fra queste la sicurezza sui luoghi di lavoro relativa alla delicata fase di ripartenza del nostro tessuto produttivo, le misure a sostegno dei redditi delle famiglie e dei cittadini, le problematiche della mobilità e del trasporto pubblico e il tema delle mancate entrate degli enti locali, sui cui Anci ha avanzato delle richieste al Governo.

Il coinvolgimento dei Parlamentari di tutte le forze politiche – continua Merola - era necessario e doveroso perché tutti dobbiamo dare il nostro contributo in questa difficile fase per il nostro Paese.

Ci siamo accordati che questo Tavolo abbia cadenza periodica e il prossimo incontro sarà innanzitutto per dare un ritorno della prima istruttoria tecnica sulle diverse filiere produttive. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti e l'On. Benamati che mi supporta in questo lavoro di connessione con il livello nazionale.

All'incontro di questa mattina erano presenti i Parlamentari: On. Gianluca Benamati, Sen. Pier Ferdinando Casini, On. Francesco Critelli, On. Andrea De Maria, Sen. Daniele Manca, Sen. Michela Montevecchi, On. Luca Rizzo Nervo, On. Carlo Piastra, On. Serse Soverini e On. Gianni Tonelli. Erano inoltre presenti la Consigliera Regionale Valentina Castaldini (in rappresentanza della Senatrice Anna Maria Bernini) e la Consigliera metropolitana Marta Evangelisti (in rappresentanza dell'On. Galeazzo Bignami e del Sen. Alberto Balboni). Hanno partecipato anche Fausto Tinti, vicesindaco metropolitano con delega allo Sviluppo economico e Vincenzo Colla assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione.

Redazione

Coronavirus, Sicurezza l’On. Benamati a supporto del sindaco Merola

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VIRGINIO MEROLAl'On. Benamati supporterà il sindaco  Merola nel coordinamento del Tavolo metropolitano per la sicurezza sui luoghi di lavoro e nel raccordo con Parlamentari e Ministeri

Il sindaco metropolitano Virginio Merola (In foto) ha firmato l'atto con il quale assegna all'On. Gianluca Benamati il compito di supportarlo "nel presidio dell'indirizzo programmatico delle politiche metropolitane in materia di attività produttive e sicurezza sul lavoro e di curarne l'implementazione nella fase di riavvio e ripresa delle attività economiche, con particolare riferimento al coordinamento generale delle attività del Tavolo metropolitano per la sicurezza sui luoghi di lavoro istituito e promosso dalla Città metropolitana e dal Comune di Bologna". Benamati svolgerà in particolare un ruolo di raccordo con tutti i Parlamentari e con i Ministeri.

Benamati, che svolgerà l'incarico a titolo gratuito, sarà in diretto supporto al Sindaco metropolitano ed è stato individuato per le sue competenze professionali riconosciute nel campo delle attività produttive e della sicurezza nei luoghi di lavoro (è Vicepresidente della X Commissione parlamentare "Attività produttive, commercio e turismo") ed una conoscenza avanzata del contesto territoriale bolognese.

Redazione

Italia Viva: Lugo non può essere assente nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna

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territorio-unione romagnaFabrizio Lolli e gli altri esponenti di Italia Viva provincia di Ravenna chiedono di fare chiarezza sulle assenze del Sindaco

Dopo le sue dimissioni , rassegnate a novembre 2019 , l'ex presidente e sindaco di Lugo Davide Ranalli , non ha più partecipato alle riunioni di Giunta ed ai consigli dell'Unione . In giunta non si è presentato nemmeno un sostituto che rappresentasse il comune di Lugo e le delibere adottate in questo periodo portano la firma degli altri 8 sindaci, come si può verificare dall' albo pretorio (http://www.labassaromagna.it/Unione-dei-Comuni/Albo-pretorio-online).
Sono state prese decisioni molto importanti riguardanti i servizi educativi , la fiera biennale, la gestione dell'Azienda di Servizi alla Persona e la voce di Lugo non c'era. Chi ha vinto le elezioni comunali nel Maggio 2019 ha iI dovere di rappresentare i cittadini lughesi, tutti, all'interno dell'Unione.

Il silenzio dei dirigenti del Partito Democratico e della coalizione che sostiene la giunta Ranalli, possono essere un sintomo di sudditanza o di complicità ma in ogni caso contribuisce a creare un alone di incertezza che mina la stabilità dell'ente che eroga la maggior parte dei servizi pubblici agli oltre 100 mila cittadini della Bassa Romagna.

Italia Viva chiede che sia fatta chiarezza, quali sono le motivazioni delle assenze del Sindaco Ranalli? Quanto dureranno?

E' apprezzabile il lavoro svolto della Presidente Proni e del Vice Bassi ma l'Unione dei Comuni può funzionare bene solo se c'è una volonta collegiale di proseguire il cammino e come partito politico sentiamo il dovere di portare all'attenzione di tutti questa situazione, non per demolire ma per trovare una soluzione, non per tornare indietro ma piuttosto per fare dei passi avanti.

Redazione

Italia Viva per crescere deve puntare sui moderati ed i liberali

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MATTEO RENZIIl futuro politico del paese può essere solo di espressione liberale, IV ancora troppo sbilanciata a sinistra
Roma. Si è appena conclusa la prima assemblea nazionale di Italia Viva dove il leader, Matteo Renzi, ha illustrato il percorso e le priorità del neonato partito. Una due giorni ricca di interventi da parte degli esponenti di spicco del movimento che punta a raggiungere una percentuale importante di consenso popolare. I temi toccati sono stati a 360 gradi, dalla prescrizione, tema caldo dell'agenda di Governo, all'organizzazione sul territorio.
Una crescita, quella di Italia Viva, possibile solo se la dirigenza non resta, ideologicamente, ancora nell'orbita del Partito Democratico ma trovi la forza di uscirne definitivamente con l'apertura ai vari livelli di responsabilità e coordinamento a persone provenienti dell'area liberale e del cdx moderato che oggi non si non si riconoscono più in una destra dallo spirito sovranista, intollerante e senza strategie programmatiche per il futuro del paese.

Daniele Baldini

La politica degli “slogan” non incanta l’Emilia Romagna

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Stefano BonacciniBonaccini vince, premiato con oltre il 51% del consenso, Salvini si consola con la Calabria per i 5S è "Game Over". Tanti i voti disgiunti a favore del vincitore
Il popolo Emiliano Romagnolo si mobilita con una affluenza alle urne che sfiora il 70% e premia Stefano Bonaccini , riconfermandolo alla guida di una regione che già è un'eccellenza per efficienza, sanità, lavoro e sviluppo. Un segnale quello dell'Emilia Romagna che, oltre alle percentuali, 51,4 % contro il 43,7 della leghista sua unica vera avversaria, segna la voglia di continuità nel segno della concretezza e non si fa abbagliare da "slogan" spesso sterili e non supportati da un programma chiaro e tangibile.
Una vittoria che comunque non farà vivere di rendita "elettorale" il riconfermato Governatore, ma sarà uno stimolo a proseguire sulla strada intrapresa cinque anni fa.

Redazione

 

Governo boccia esenzione fattura elettronica, intervengono Bignami-Evangelisti (FdI)

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FATTURA ELETTRONICA" Nessuna vicinanza alle attività e imprese montane"

La maggioranza al Governo ha appena bocciato l'emendamento al Bilancio a firma dell'On. Galeazzo Bignami di Fratelli d'Italia, con il quale si chiedeva l'esenzione, per il triennio 2020, 2021 e 2022, dagli obblighi di fatturazione elettronica per le micro, piccole e medie imprese e i titolari di partita Iva operanti nei comuni montani.

"Ancora una volta questa maggioranza giallo-rossa si dimostra lontana dalle esigenze della montagna e dei piccoli imprenditori, senza capire quante e quali difficoltà esistono per chi decide di investire in queste aree – attaccano l'On. Galeazzo Bignami e il consigliere metropolitano Marta Evangelisti -. Moltissimi comuni montani hanno seri problemi di connessione internet e sono caratterizzati da un grande divario digitale. Imporre la fatturazione elettronica è stato un ulteriore aggravio e dispendio di energie e risorse per chi, con gran coraggio, ha deciso di offrire servizi, di aprire attività in montagna. L'emendamento era pensato soprattutto per le imprese più piccole, artigiani e titolari di partita Iva. Sarebbe stato un segnale importante. Ma la montagna, ancora una volta, non esiste, viene completamente dimenticata. Un'occasione persa per fare davvero qualcosa di concreto per i nostri territori. Ma la nostra battaglia a tutela delle aree montane non si fermerà fin tanto che dal Governo non arriverà chiaro il messaggio che, per il nostro Appennino e per le aree più marginali, si vuole davvero investire".

Redazione

Dimissioni Presidente Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Italia Viva lancia 5 proposte

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Confalone Bassa RomagnaLe dimissioni del presidente dell'Unione Davide Ranalli confermano il momento delicato che sta attraversando l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ma anche la debolezza del partito di maggioranza, che esprime 7 dei 9 sindaci, a gestire questa fase delicata avvenuta in piena campagna elettorale. La mancanza di una visione coesa indebolisce la Bassa Romagna nel dialogo e nella competitività con gli altri territori della provincia. Inoltre, queste dimissioni arrivano prima della presentazione, discussione ed approvazione del DUP 2020-2022 e del bilancio di previsione 2020.
Mentre altri sono già pronti a gettare fango sull'operato delle nuove amministrazioni insediatesi col voto di maggio, Italia Viva, invece, sente il dovere di lanciare nuove proposte, come sta facendo nel governo nazionale, per il bene dell'Unione e dei suoi cittadini.
1) Arrivare in tempi brevissimi alla nomina di un nuovo Presidente dell'Unione che attraverso doti di competenza, coraggio, lungimiranza e dedizione sappia fare squadra tra i 9 Comuni dell'Unione con la consapevolezza che si cresce tutti assieme.
2) Impegnare il consiglio dell'Unione in un lavoro di raccordo con i consigli dei vari comuni attraverso una agenda programmata per ricercare le priorità condivise e portare alla Giunta delle proposte concrete da realizzare nel breve e medio termine.
3) Lanciare una promozione identitaria dell'Unione verso i cittadini e verso i territori vicini: molte persone non hanno ancora ben capito quali siano i compiti dell'Unione o, ancora peggio, non si rendono conto di farne parte; non esistono nemmeno le indicazioni nei cartelli stradali per segnalare che ogni comune fa parte di una istituzione che lavora in sinergia. Allo stesso tempo migliorare il funzionamento degli uffici per garantire risposte in tempi più brevi.
4) Alleggerire il sovraccarico dei sindaci aumentando la collaborazione tra gli assessori omologhi dei vari comuni con riunioni quindicinali per sbrigare le questioni minori e/o contribuire all'orientamento delle decisioni della giunta .
5) creare dei canali di dialogo permanenti e condivisi con le associazioni di categoria , i territori vicini e le istituzioni di livello superiore. Italia Viva crede nel progetto dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ed auspica che questo momento di difficoltà possa servire per consolidare il percorso fatto, ma soprattutto per individuare con chiarezza gli obiettivi per uno sviluppo strategico e un forte rilancio dell'Unione.

ITALIA VIVA BASSAROMAGNA

Lolli (IV): Il Consiglio dell' Unione deve aiutare i Sindaci nelle scelte

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Confalone Bassa RomagnaDimissioni del Presidente dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna

Lugo: Serata nel Consiglio dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna con emozioni contrastanti, cosi la definizionie di Fabrizio Lolli ( Italia Viva) che prosegue: " Soddisfazione perché finalmente nell'aula è stato installato il gonfalone con tutti gli stemmi dei 9 comuni, delusione perché l'Unione perde il Presidente in seguito alle sue dimissioni.
Non entro nel merito delle cause che possano avere generato questa scelta ma sento la necessità di invitare me stesso ed i miei colleghi consiglieri a non lasciare soli i 9 sindaci nelle scelte delicate e nella progettazione del futuro. Noi consiglieri non dobbiamo essere chiamati solamente a votare e discutere o a ratificare decisioni che ha già preso la giunta , dobbiamo anche fare sentire il peso delle nostre idee ed essere propositivi perché non rappresentiamo solo il nostro singolo territorio o una singola forza politica ma dobbiamo essere per le cose giuste e le cose giuste che fa l'Unione sono buone per tutti i comuni e non solo per uno.
Mi auguro che questo gonfalone rimanga sempre la dov'è ed ogni volta ci ricordi questa serata agrodolce con lo spirito proteso a cercare sempre la concretezza ed il miglioramento."

Redazione

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