Buitrago trionfa sulla Cima Coppi davanti all'instancabile Derek Gee. Lo sloveno si porta a 26" dalla Maglia Rosa alla vigilia della cronometro con arrivo sull'inedito Monte Lussari. Almeida è terzo a 59"
Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo) - Seconda vittoria colombiana al Giro d'Italia 106 grazie a Santiago Buitrago che bissa il successo conquistato nel 2022 a Lavarone imponendosi nella Longarone-Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo), vera e propria tappa regina di questa edizione. Buitrago ha vinto al termine di una fuga di 126 km, nata in una prima parte di corsa in cui si sono succeduti numerosi attacchi. Dai quindici corridori che facevano parte della testa della corsa è evaso all'imbocco dell'ascesa finale, valevole come Cima Coppi, Derek Gee. Il canadese, grande protagonista di questa edizione, nulla poteva al ritorno di Buitrago che lo sopravanzava ai 1500 metri dall'arrivo. Tardiva la reazione del gruppo dei big con il duello tra Primoz Roglic e Geraint Thomas che si è risolto a favore dello sloveno, che con un forcing nel finale ha rosicchiato 3" sulla Maglia Rosa e 23" su Joao Almeida. Damiano Caruso, arrivato nel drappello Almeida, risale in quarta posizione scavalcando Eddie Dunbar. Domani la sfida finale nell'inedito scenario del Monte Lussari, giudice finale di un Giro d'Italia ancora apertissimo che vede Thomas in testa con 26" su Roglic e 59" su Almeida. Il primo corridore a partire sarà Nicolas Dalla Valle alle 11:30. La Maglia Rosa di Geraint Thomas prenderà il via alle 17:14.
RISULTATO DI TAPPA
1 - Santiago Buitrago Sanchez (Bahrain - Victorious) - 183 km in 5h28'07''
2 - Derek Gee (Israel - PremierTech) a 51"
3 - Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost) a 1'46"
4 - Primož Roglič (Jumbo-Visma) s.t.
5 - Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) a 1'49"
CLASSIFICA GENERALE
1 - Geraint Thomas (Ineos Grenadiers)
2 - Primož Roglič (Jumbo-Visma) a 26"
3 - João Pedro Gonçalves Almeida (UAE Team Emirates) a 59"
4 - Damiano Caruso (Bahrain - Victorious) a 4'11"
5 - Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla) a 4'53"
( Photo Credits: LaPresse )
Redazione