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L’Italia in pochi anni sarà una colonia della Cina

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Il finiano Daniele Baldini ( Responsabile Compartimento Sviluppo Economico Regionale di FLI), oltre a ribadire che le manovre economiche in atto dal nuovo Governo Monti porteranno per il 2012 ad una ulteriore compressione dei consumi e mancata crescita economica-occupazionale profila uno scenario che va oltre l'ipotizzata recessione con un'Italia Cina dipendente i dieci anni ed i primi segnali ci sono già sulle regioni i come Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, dove oggi le comunità Cinesi operano con imprese a sistemi chiusi, ma economicamente integrati sul territoio, e producono reddito non riinvestito nel nostro paese. Con queste politiche economiche nazionali che incentivano inevitabilmente gli imprenditori alla delocalizzazione delle attività produttive si alimenta lìavanzata del dragone che oggi si pone al secondo posto per PIL a livello mondiale. Sottolinea il finiano - la Cina ha in portafoglio il 4% bel nostro debito pubblico ed è pronta ad acquistare Titoli di Stato fino ad una soglia ipotizzabile del 10%, oltre a ciò ha espresso interesse per entrare in società quotate quali ENI ed ENEL. La crescita della Cina è stata determinata dalle scelte delle politiche fiscali più morbide che hanno portato investimenti esteri mentre nel sistema Italia oggi si propone l'introduzione di tasse come ICI e aumento di imposte come IVA e sui redditi, l'esatto contrario di quanto serve per incentivare i consumi delle fasce medie ed attirare investimenti esteri per poter creare occupaione. Ora l'ultimo atto del disastro sarebbe fare entrare investitori stranieri e/o fondi esteri in aziende tipo ENI ed ENEL senza creare occupazione ... E' come il gioco del monopoli, - conclude Baldini - quando hai venduto tutto e fatto cassa per pagare i debiti alla fine devi pagare anche l'aria che respiri e resti senza nulla rigenerando immediatemente il debito e senza più pssibilità di sanarlo.

Redazione