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La Svizzera al voto

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Elezioni_in_Svizzera
In questi giorni si sono svolte le elezioni politiche generali nella confederazione Elvetica (CH). La lunga corsa elettorale si è conclusa con una sorpresa. I due nuovi partiti nazionali, Verdi liberali (VL) e Partito borghese democratico (PBD), non hanno strappato voti soltanto agli schieramenti storici del centro, il Partito liberale radicale (PLR) e il Partito popolare democratico (PPD). A perdere elettori sono state anche le principali forze di destra, l’Unione democratica di centro (UDC), e di sinistra, il Partito socialista (PS) e il Partito ecologista svizzero (PES). Sono quindi uscite sconfitte, in termini di quote percentuali, tutte e cinque le maggiori formazioni politiche nazionali. Il Miliardario nazionalista Blocher, questa volta, non è riuscito a sfondare.Il suo partito nazionalista e populista ha ceduto voti alla scissione di una sua ala moderata che, con il 5% circa è entrata in Parlamento. Il suo 25,6% è superiore di gran lunga al risultato ottenuto dai socialdemocratici (SP) che calano ma mantengono i loro seggi raggiungendo un 18% circa. Entrano quindi in Parlamento i Verdi Liberali e in Ticino aumenta, ottenendo il 17,5%, la Lega Ticinese, legata da sempre all’italianissimo “Senatur” della Lega Nord. Comunque il dato politico rilevante che si è delineato in questa piccola oasi fiscale è che, per la prima volta dal 1991, il partito Udc/Svp – la destra nazionalista nota per le sue campagne anti-immigrati ed anti-Europa, ha registrato un decisivo calo dei consensi. La politica che fa leva sui timori e sulle paure della gente, finalmente sembra essere sulla via dell’esilio.