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Cinesi contro arabi, "la Carta contro la Pergamena" la battaglia del Fiume Talas

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Tranquilli ! non sto parlando di una guerra in corso o recentemente combattuta...di certo la Repubblica Popolare Cinese non vede di buon occhio il fondamentalismo religioso islamico, ed è difficile darle torto, almeno in questo, ma i fatti di cui brevemente leggerete risalgono a molti anni orsono essendo accaduti intorno al 751 d.C. . In Cina era al potere l' Imperatore Xuanzong della dinastia Tang mentre nel mondo arabo si era da poco affermato il Califfato Abbaside con la vittoria di Abul l- Abbas al-Saffah su Marwan II degli Omayyadi.
I due imperi entrarono in conflitto per il dominio delle ricche regioni dell'Asia centrale e , in particolare, per il controllo della parte della "Via della Seta" che da lì passa. Si trattava (e in parte lo è ancora) di una fondamentale via di comunicazione e di scambi commerciali tra est ed ovest. In passato, inoltre, l'Impero Tang si era trovato in guerra con il regno ( anche detto "Impero") del Tibet e, anche se al momento la situazione su quel fronte era apparentemente tranquilla, era chiaro a tutti che la pace non sarebbe durata per sempre. Il controllo del centro del continente asiatico era pertanto di rilevante importanza per l'Impero cinese come per gli arabi.


Nel luglio del 751 d.C. , nei pressi del fiume Talas, probabilmente nel tratto che corre nei pressi della frontiera tra Kazakhstan e Kyrgyzstan (ora ambedue repubbliche indipendenti, ma un tempo facenti parte dell'URSS) si fronteggiarono l'esercito cinese guidato dal generale Gao Xianzhi , di origini coreane, e quello arabo al comando di Ziyad ibn Salih al-Khuza'i , governatore di Samarcanda.
C'erano già stati, nel 715 e nel 717 d.C. , un paio di scontri di minore importanza tra arabi e cinesi nel centro Asia e si erano risolti, in ambedue i casi, in altrettante vittorie cinesi.
L'esercito cinese era forse composto da circa 30.000 uomini, ma solo 10.000 di essi erano truppe regolari, per il resto si trattava di uomini inviati da alleati e da mercenari. Questi ultimi erano particolarmente numerosi, rappresentando più della metà delle forze schierate dall'Impero Tang. L'esercito arabo sembra potesse contare su circa 50.000 uomini, molti però non pienamente affidabili .
Durante la battaglia, che durò forse più giorni, i mercenari che combattevano a fianco dei cinesi cambiarono improvvisamente fronte e si lanciarono sui loro oramai "ex" commilitoni. La sconfitta del generale Gao, che pur era un valente militare, fu totale, ma riuscì comunque a riportare indietro 2.000 soldati.
Era la terza sconfitta per l'Impero Tang in poco tempo (le altre erano state riportate ai confini nord e sud dell'Impero), ma il generale Gao, che già stava pensando a riorganizzare le forze (l'Impero cinese poteva contare su circa 500.000 effettivi all'epoca) non poté prendersi la sua rivincita in quanto da lì a poco scoppiò una grave rivolta (la "Ribellione di An Shi" 755 d.C.) che avrebbe costretto l'Imperatore Xuanzong a richiamare tutte le forze rimaste a lui fedeli.
Gli effetti della sconfitta subita sul fiume Talas furono lo stop alla penetrazione cinese nel centro asia a favore dell'espansione della cultura e della religione araba e, grazie alle conoscenze tecniche di alcuni cinesi fatti prigionieri, l'apprendimento da parte degli arabi del metodo di produzione della carta, fino ad allora gelosamente custodito dai cinesi che la usavano almeno dal I secolo d.C. (ma secondo taluni tale data andrebbe spostata indietro di cento o duecento anni) .
Le prime fabbriche arabe di carta furono impiantate a Samarcanda, ma per quanto a loro volta cercassero di tenere segrete le tecniche impiegate (avevano forse anche perfezionato quelle cinesi), con il passare del tempo queste si diffusero a Bagdad, poi a Damasco, quindi in Egitto, in Spagna e in Sicilia (tutte regioni in tutto o in gran parte sotto dominio arabo), per arrivare finalmente anche nella nostra Penisola intorno al 1200 . Grazie all'esito di questa semi-sconosciuta battaglia gli arabi prima, gli europei dopo, ne appresero l'arte e poterono così (lentamente) sostituire i fogli ricavati dalle pergamene con enormi vantaggi per la diffusione della cultura.

Pa.Ri.