L'espressione "fiamme eterne" , ai credenti in particolare, richiamerà alla mente un imprecisato luogo di sofferenza dove taluni pensano che dovranno essere espiati i peccati commessi in vita. Potrà anche far pensare alle fiamme sempre accese nei monumenti che rappresentano l'imperituro, grato ricordo dei vivi nei confronti di coloro i quali hanno compiuto l'estremo sacrificio di sé per la Patria. Ma non è di questi tipi di fiamme che desidero accennare, ma a fuochi, talvolta spettacolari, che non ne vogliono sapere di spegnersi. Talvolta si tratta di enormi incendi sotterranei che si verificano all'interno di miniere di carbone. Sia in Cina che in India, paesi con vasti giacimenti di tale minerale, eventi del genere sono tutt'altro che rari e il danno economico ed ambientale dovuto a questi disastri sotterranei è notevole; si parla di milioni di tonnellate di carbone che ogni anno vanno, letteralmente, in fumo, ma c'è un caso in particolare che ritengo emblematico.
E' quanto sta accadendo negli USA, nella cittadina di Centralia, Contea di Columbia, in Pennsylvania. La città sorge su di un vasto giacimento di carbone, di ottima qualità, sfruttato almeno dal 1865, ma nel 1962, per cause mai del tutto chiarite, qualcuno pensa ad un errore umano, la vena carbonifera prese fuoco. I tentativi posti in essere per spegnere l'incendio sotterraneo fallirono e la città dovette essere abbandonata, tutti gli abitanti furono evacuati e solo pochi irriducibili tutt'ora continuano a viverci. Una curiosità...la Contea di Columbia è una di quelle che, nel XIX secolo, videro minatori e proprietari delle miniere confrontarsi duramente, con ogni mezzo, anche illegale e violento, a causa del brutale sfruttamento degli operai, costretti a sopravvivere con paghe da fame e a lavorare in condizioni insalubri e pericolose. I tragici fatti che vi accaddero ispirarono, nel 1970, un famoso film "Molly Maguires" (dal nome di una società segreta costituita prevalentemente da minatori di origini irlandesi). Se ne trova eco anche in uno dei romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, avente come protagonista Sherlock Holmes, "The Valley of Fear". Tornando ai nostri "fuochi eterni" vanno senz'altro citati la "Porta dell'Inferno" nel deserto del Karakum in Turkmenistan, le fiamme del Monte Chimera in Licia (Turchia) vicino all'antica città di Olympos, i fuochi di Baba Gurgur, nei pressi di Kirkuk in Iraq e la montagna di fuoco di Yanar Dag vicino a Bakù, capitale dell'Arzebaigian. Sono tutti fuochi alimentati da gas combustibili naturali presenti nel sottosuolo che riescono a filtrare attraverso il terreno e giungere in superficie. Per correttezza si deve dire che il "fuoco eterno" nel deserto del Karakum fu provocato, nel 1971 (all'epoca il Turkmenistan faceva parte dell'Unione Sovietica), da un incidente. Durante delle trivellazioni petrolifere, sotto ai piedi dei geologi intenti a sondare il terreno, si aprì una voragine larga circa 70 metri e profonda 20 . Decisero di dare fuoco ai gas che avevano riempito il cratere per evitare che si diffondessero nell'aria e pensavano che da lì a poco le fiamme si sarebbero spente, ma invece bruciano tutt'ora. L'inconsueto e affascinante spettacolo è oramai divenuto una meta turistica e qualche abitante del posto racconta, magari in buona fede, che è di origine soprannaturale!
Pa.Ri