Ultimo aggiornamento12:01:20 PM GMT

Sei qui: Cronaca Articoli Bologna, aggressione Pronto Soccorso Ospedale Maggiore, Cisl chiede atti concreti

Bologna, aggressione Pronto Soccorso Ospedale Maggiore, Cisl chiede atti concreti

E-mail Stampa PDF
Ospedale Maggiore Bologna

Cisl Fp: " E' il momento che gli impegni sulla carta diventino atti concreti"

Con una nota, che riportiamo a seguito, la CISL Fp è intervenuta a seguito dell'aggressione avvenuta all'Ospedale Maggiore di Baologna:

" L'ennesimo episodio di violenza avvenuto al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore è purtroppo una conferma della pericolosa escalation dei fenomeni di aggressione verso il personale sanitario che da tempo denunciamo e che non è più tollerabile. Solo il tempestivo intervento delle forze dell'ordine ha, infatti, evitato in questo caso conseguenze potenzialmente gravi per il personale coinvolto.

I Pronto Soccorso, così come altri servizi di primo accesso, sono ancora oggi una "frontiera" chiamata a farsi carico genericamente dei casi di disagio conclamato, lontano dalla mission a cui sono preposti. È un tema che va affrontato a tutti i livelli perché ne va della sicurezza dei lavoratori che è un valore primario.

Il Pronto Soccorso del Maggiore in particolare necessita di un intervento strutturale urgente, finalizzato a rendere più adeguata e spaziosa la sala d'attesa e a dividere la stessa dall'area di Triage dove opera il personale sanitario, in modo tale da non renderla accessibile a chiunque, anche da non pazienti, mettendo a rischio il lavoro degli operatori.

Si tratta di una problematica che come Cisl FP abbiamo già esposto in un recente incontro con la Direzione Ausl, conseguente ad altri episodi di aggressione verificati, e nel quale abbiamo sollecitato un intervento tempestivo in questa direzione. È il momento che gli impegni sulla carta diventino atti concreti.

Un fenomeno quello delle aggressioni che merita una seria riflessione e una presa di coscienza da parte di tutti in quanto gli operatori oltre al danno sono esposti anche alla beffa, infatti nei casi di paziente che "dà in escandescenza" anche il semplice invito ad abbassare i toni espone loro a segnalazioni da parte dell'utenza e a un conseguente iter burocratico per giustificarsi. "

Redazione