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Terrorismo: SIULP, plauso ai Colleghi ma anche appello al Governo

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FELICE ROMANO

Il SIULP si appella al Governo per azione mirata a tutela rapporto fiducia tra cittadini e Forze di polizia

Esprimo plauso e piena soddisfazione per la professionalità, l'equilibrio e lo spirito di abnegazione dimostrata dai Colleghi della Questura di Milano nella brillante operazione antiterrorismo islamico denominata "Martese", portata a termine questa mattina sotto la direzione attenta e costante della Procura della Repubblica di Milano, perché oltre ad essere il primo caso in Italia, e uno dei primi a livello europeo, di indagine che si conclude con arresti contro esponenti dell'organizzazione terroristica dello stato islamico, è anche la conferma che la Polizia di Stato e le Forze di polizia italiane, pur sottolineando che parliamo di un pericolo in cui l'imponderabilità è sempre in agguato per cui non esistono territori a rischio zero, sono preparate e all'altezza anche di questa ennesima sfida contro il terrorismo internazionale così come lo sono state per quello nazionale.
Lo afferma Felice Romano ( in foto ), Segretario Generale del SIULP, in una nota in cui esprime totale soddisfazione e plauso per il risultato dei colleghi milanesi, ma anche condanna contro quanti, in modo improvvido e senza alcun rispetto per le migliaia e migliaia di donne e uomini della Polizia di Stato che quotidianamente si sacrificano per garantire la sicurezza, avevano dichiarato che i poliziotti non erano preparati ad affrontare l'emergenza terrorismo. Contro tutti i disfattisti professionisti, e anche ai loro fiancheggiatori che tentano di strumentalizzare tutto per allontanare i cittadini dalle Forze di polizia, sottolinea il leader del SIULP, questa è l'ennesima conferma dell'alta professionalità e delle grandi capacità investigative dei nostri poliziotti, oltre che di un sistema sinergico ed efficace di totale e concreta collaborazione con l'A.G. che segue e sostiene ogni attività di indagine, che conferma e rinsalda il rapporto fiduciario tra Forze di polizia e cittadini.
Proprio su questo terreno, conclude Romano, voglio cogliere l'occasione anche per lanciare un appello al Governo: la triste e inammissibile vicenda che ha visto la quindicenne romana vittima di uno stupro ad opera di un balordo che si è spacciato per poliziotto, in uno stato democratico che basa la tutela della democrazia e della libertà individuale proprio sul rapporto fiduciario che necessariamente deve intercorrere tra ogni cittadino e le Forze di polizia richiede un intervento legislativo urgente affinché sia prevista una pena detentiva di almeno 30 anni, in aggiunta a quella prevista per il reato che commette, per chiunque si spacci per un pubblico ufficiale o l'esercente un pubblico servizio atteso che verso questi operatori i cittadini abbassano le difese e si fidano e devono continuare a fidarsi ciecamente.
Ecco perché chi viola questo patto che è alla base della nostra democrazia va punito, immediatamente e severamente atteso che mina i presupposti basilari della civile convivenza di ogni comunità democratica e civile.