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Anniversario strage del Cermis.

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Cermis
Il 3 febbraio 1998, un Grumman EA-6B Prowler "Predatore", con equipaggio di 4 persone, in volo di addestramento nella Val di Fiemme, tranciò i cavi della funivia del Cermis facendo precipitare al suolo la cabina causando venti vittime. Dopo quattordici anni e due processi, mi sembra coerente ricordare che, a differenza di tante altre stragi di cui ancora oggi non sappiamo nulla, anche se con grande e inspiegabile ritardo, durato circa tredici anni, nel 2011 è stato reso noto un rapporto redatto dalle forze armate USA che indica una chiara ammissione di responsabilità. “La causa dell’incidente è da addebitare totalmente ad un errore del nostro pilota. Ha manovrato aggressivamente l’aereo, superando la velocità massima di 100 miglia all’ora e scendendo molto più in basso dei 1000 piedi di altezza. Lo schianto non è frutto del caso, perché l’equipaggio ha volato più basso e più veloce di quanto consentito”. Un’ammissione totale di responsabilità quella contenuta nel rapporto investigativo redatto dal generale dei Marines Peter Pace che imputa all’aviazione americana tutta la colpa della tragedia del Cermis. Il Generale termina il suo rapporto dicendo che “gli Stati Uniti dovranno pagare tutte le richieste di risarcimento per la morte e il danno materiale provocato dall’incidente”. Insomma, le forze armate americane sono responsabili di quanto accaduto e devono risponderne. Tutta la catena di comando: dai quattro membri dell’equipaggio fino ai comandanti della base militare americana di Aviano, da dove l’aereo si è alzato in volo. Ritengo che il comportamento delle forze armate USA sia stato corretto e di esempio, riconoscendo le proprie colpe senza esitazioni di sorta. Con ciò non voglio negare l’esistenza di situazioni dentro la vicenda a dir poco disgustose. Ritengo però di sottolineare che, in un mondo in cui nessuno a mai colpa di nulla, in una società nella quale si cerca di gettare le colpe proprie contro gli altri, in un sistema in cui chi ricopre incarichi di rilievo e di responsabilità, appena sente odore di bruciato, abbandona la nave senza curarsi di niente e di nessuno, io credo che, nonostante tutti i retroscena e intrecci politici disgustosi e infami, la più grande democrazia del mondo, ancora una volta, ci ha insegnato come comportarci.