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Gian Paolo Roffi dona al MAMbo due opere. Presentazione al pubblico giovedì 17 novembre

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GP Roffi Schizografia s 1

Il Museo d'Arte Moderna di Bologna è lieto di annunciare la donazione da parte di Gian Paolo Roffi delle opere Schizografia F e Schizografia S (entrambe datate 1991) che entrano a far parte del patrimonio dell'Area Arte Moderna e Contemporanea del Settore Musei Civici Bologna. Le nuove acquisizioni vengono presentate al pubblico giovedì 17 novembre 2022 alle h 18.00 nella sala conferenze del museo. Intervengono, insieme all'artista, Lorenzo Balbi (direttore del MAMbo) e Pasquale Fameli (docente e ricercatore presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna). A seguire avrà luogo la performance poetica Perverba dello stesso Roffi, con Mariagrazia Vincitorio (piano) e Francesco De Martino (sax), alla quale il pubblico potrà assistere dalle h 19.00 negli spazi della collezione permanente, sul palco-opera Impressions di Massimo Bartolini.
L'ingresso alla presentazione e alla performance è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Le opere donate da Gian Paolo Roffi al MAMbo sono due collage. In Schizografia F quattordici bande verticali intervallate dallo spazio bianco del foglio danno l'immagine dilatata di un fiore, tagliato da sei grandi "f" nere, mentre in Schizografia S cinque bande orizzontali presentano le dune di un deserto come righe di un testo, e le cinque "s" della sesta riga alludono alla forma delle stesse dune, al sibilo del vento, all'iniziale di sabbia, silenzio, serpente.
Con il termine "Schizografia" si intende una "scrittura realizzata per tagli", sotto il profilo della tecnica usata e della forma assunta dalle icone; ma è anche la rappresentazione di una "scrittura scissa", divisa in se stessa, per la rottura patologica del legame fra segno e senso, e di una "scrittura separata dalle cose", dal mondo che ne dovrebbe essere l'oggetto. La ricomposizione di questa frattura è lo scopo di un agire poetico che investe simultaneamente tanto i segni di tipo verbale quanto quelli iconici. Ma ripercorrere, scoprire, inventare le vie di quella ricomposizione spetta soprattutto all'osservatore: comproprietario dei codici e delle regole, complice nella loro trasgressione, sarà lui a verificare l'attendibilità dei nuovi messaggi.

Gian Paolo Roffi è nato nel 1943 a Bologna. Negli anni '70 ha scritto testi per spettacoli musicali. Venuto a contatto con l'area della "Poesia Totale", ha collaborato intensamente con Adriano Spatola fino alla sua scomparsa. Ha pubblicato le raccolte di poesia Reattivi (1984), Madrigali (1986), Perverba (1988) nelle edizioni di Tam Tam; Contesti (Riccardi, 1997); Intuizioni (Eureka Edizioni, 2018). È stato redattore delle riviste Tam Tam, Baobab, Dopodomani. Attivo nel campo della poesia sonora, nel 2009 ha raccolto la sua produzione nell'album Vox (Ed. d'Arte Félix Fénéon). Come poeta visivo ha realizzato le tavole L'immagine del respiro (1986-87) e Schizografie (1988-89); ha pubblicato Voli, testo verbo-visivo (1991), Segni & Segni, poema visuale (1997), Letterale (2000), Te Rerioa (2007), Della Luna (2008), Syncrasies (2011), Sintassi dei frammenti (2013), Recovered Words (2016).
Il collage, l'assemblaggio, il libro-oggetto sono le forme prevalenti del suo lavoro artistico, sempre legato al fenomeno del linguaggio e alla visualizzazione della scrittura. Nel 2016 Pasquale Fameli gli ha dedicato la monografia Gian Paolo Roffi. La quadratura del cerchio (Campanotto Editore).

( Foto: Gian Paolo Roffi, Schizografia s, 1991, immagine fotografica e lettere adesive in plastica, collage e letterfix su carta, cm 70 x 100, courtesy l'artista )

Redazione