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Al Festival della Commedia Antica va in scena "Circe, la figlia del sole "

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Circe

Marzabotto. Sabato 27 luglio in scena un'altra prima nazionale Circe, la figlia del sole, con la splendida Eva Grimaldi.
Dramma satiresco di Ettore Romagnoli. Produzione Assoteatro in collaborazione con il Festival della Commedia Antica di Marzabotto. Adattamento e regia Vito Cesaro. Con Ciro Ruoppo, Claudio Lardo, Eduardo di Lorenzo. Musiche Massimo Pagano. Coreografie Marina Ansalone. Scene e costumi Luca de Nicola. Vito Cesaro, attore e regista è un affezionato del teatro antico di Marzabotto, presente dalla prima edizione oggi mette in scena una commedia e dramma nello stesso tempo. "Uno dei motivi per venire allo spettacolo – spiega Cesaro - è
quello del divertimento, in quanto le nostre rappresentazioni sono brillanti, comiche per certi versi farsesche ai limiti della commedia dell'arte. Goldoni diceva: Un po' d'arte fa del bene qualche volta alla beltà, ma tradirla non conviene con soverchia infedeltà. Noi ci ispiriamo a questo, a non tradire la commedia e per questo la viviamo e la riproponiamo, se a questo aggiungiamo una bella e brava primadonna dello spettacolo Italiano come Eva Grimaldi meglio ancora no?".
Circe (Eva Grimaldi) è una dea greca, è figlia del Sole e vive nell'isola di Eea. L'isola è coperta da una fitta vegetazione, sembra disabitata. Ercole (Vito Cesaro) e il suo fido compagno Cercopo scendono dalla nave per riposarsi ma non riescono a chiudere occhio a causa di alcune presenze strane: porci che parlano. Scopriranno, grazie alle informazioni date da un porco Filosofo, che sono uomini sedotti e trasformati dalla maga. Ercole decide di affrontare Circe per salvarli tutti. Purtroppo le cose andranno diversamente... Questo Dramma satiresco, rappresentato per la prima volta nel 1924, è opera di Ettore Romagnoli, grecista e letterato italiano. Celebre come traduttore, saggista e critico letterario, Romagnoli fu anche colui che nel 1914 a Siracusa diede inizio per primo alle rappresentazioni classiche nei teatri antichi, dopo quindici secoli di silenzio. Il lavoro di adattamento, nel rispetto del testo originario, ha reso più veloce il dramma, con battute comiche a chiusura che ne spostano l'asse da dramma in rime a commedia comico-brillante.

Redazione