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Daniel Harding e la Swedish Radio Symphony Orchestra inaugurano il 16 marzo Bologna Festival

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Daniel Harding

Il concerto inaugurale della 32ª edizione di Bologna Festival, sabato 16 marzo ore 20.30 al Teatro Manzoni, vede impegnati Daniel Harding e la Swedish Radio Symphony Orchestra nella Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, capolavoro del sinfonismo tardoromantico noto al grande pubblico per il suo Adagietto: pagina di struggente lirismo, nella memoria di tanti come colonna sonora di Morte a Venezia di Visconti. Con la Quinta Sinfonia Harding prosegue nel suo percorso mahleriano, tornando ospite di Bologna Festival dopo aver diretto la Nona nella stagione 2011. In apertura di programma, quasi ad anticipare la Marcia funebre con cui inizia la sinfonia mahleriana, la Sinfonia in do minore "Symphonie funèbre" di Joseph Martin Kraus (1756 – 1792), il compositore svedese, esattamente coetaneo di Mozart, influenzato dalla cosiddetta scuola di Mannheim. La Sinfonia, che per nobiltà di stile richiama la scrittura strumentale di Haydn, venne composta da Kraus nel 1792 per le solenni esequie di Gustavo III re di Svezia, morto in un attentato durante un ballo in maschera all'Opera. Quello di Harding è un Mahler disossato e antiretorico, che privilegia la trasparenza dell'eloquio musicale e la varietà timbrica: qualcosa di diverso dal gusto monumentale dei maestri del passato. Harding propone il "suo" Mahler alla guida dell'Orchestra della Radio Svedese, duttile complesso sinfonico di cui è direttore musicale dal 2007, oggi annoverato tra le migliori orchestre europee.

DANIEL HARDING. Nato ad Oxford, è stato assistente di Simon Rattle e poi di Claudio Abbado; ha debuttato nel 1994 con la City of Birmingham Symphony Orchestra e, appena ventenne, ha diretto i Berliner Philharmoniker. Nel 2004 è stato nominato direttore principale della Mahler Chamber Orchestra, dopo esser stato direttore musicale della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen. Nel 2007 diventa direttore ospite principale della London Symphony e direttore musicale della Swedish Radio Symphony Orchestra. Harding collabora con le più importanti orchestre europee, tra cui Staatskappelle Dresden, Gewandhausorchester Leipzig, Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, Münchner Philharmoniker, Orchestre des Champs-Elysées, London Philharmonic, Orchestra of the Age of Enlightenment. In Italia è stato invitato a dirigere la Filarmonica della Scala e l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Negli Stati Uniti e in Canada ha collaborato con la Philadelphia Orchestra, la Los Angeles Philharmonic, la Chicago Symphony Orchestra e con i complessi sinfonici di Atlanta, Baltimora, Houston e Toronto. Il suo repertorio comprende i capisaldi del sinfonismo classico, romantico e tardoromantico, oltre a compositori come Britten, Stravinskij, Bartók, Berg, Weber. Sin dagli inizi della sua carriera ha dedicato grande attenzione anche al repertorio operistico, collaborando stabilmente con il festival di Aix-en-Provence, dove ha ottenuto grande successo di pubblico e di critica con le produzioni di Don Giovanni, Così fan tutte, The Turn of the Screw, La traviata, Evgenij Onegin, Il ratto dal serraglio e Il flauto magico. Al Festival di Salisburgo è stato invitato per Ariadne auf Naxos, Don Giovanni e Le nozze di Figaro. Nel 2005 ha debuttato alla Scala di Milano con Idomeneo di Mozart; è tornato nel teatro milanese per dirigere Salome, Il castello di Barbablù, Il Prigioniero, Cavalleria rusticana e Pagliacci con cui nel 2011 ha ricevuto il Premio Abbiati. In questa stagione ha diretto Falstaff con la regia di Robert Carsen. Ospite dei principali teatri d'opera tedeschi, quest'anno dirigerà Der fliegende Holländer alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino. Dopo aver realizzato diverse registrazioni discografiche con Virgin Classics, ora Harding incide in esclusiva per Deutsche Grammophon. Nella sua produzione discografica si distinguono Billy Budd di Britten con Ian Bostridge e la London Symphony Orchestra; il Concerto per violino di Čajkovskij con Janine Jansen e Mahler Chamber Orchestra; i Carmina Burana con la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks; la Decima di Mahler con i Wiener Philharmoniker e la Quarta con la Mahler Chamber Orchestra; i Concerti per violino di Mendelssohn e Čajkovskij con Ray Chen e la Swedish Radio Symphony Orchestra.

SWEDISH RADIO SYMPHONY ORCHESTRA. Fondata negli anni Sessanta, l'orchestra ha la sua sede nella Berwald Hall di Stoccolma. Ad una regolare attività concertistica svolta nel proprio Paese affianca tournées in tutto il mondo; di particolare rilievo sono stati i concerti tenuti in Cina e Giappone nel 2010. Primo direttore musicale del complesso svedese è stato Sergiu Celibidache che ha ricoperto l'incarico sino al 1971. Si sono poi succeduti Herbert Blomstedt, Esa-Pekka Salonen, Evgenij Svetlanov, Manfred Honeck e, dal 2007, Daniel Harding. Valery Gergiev e Herbert Blomstedt ne sono direttori onorari, come lo fu Carlo Maria Giulini. L'orchestra collabora con noti solisti e direttori, tra cui Myung-Whun Chung, Gianandrea Noseda, il direttore e violinista finlandese Jukka-Pekka Saraste, la violinista Hilary Hahn o la pianista Hélène Grimaud. Nei programmi, oltre al grande repertorio sinfonico e sinfonico-corale eseguito insieme al rinomato Swedish Radio Choir, viene dato largo spazio alla musica contemporanea, in primis alla produzione dei compositori svedesi. Sotto la direzione di Esa-Pekka Salonen, oltre all'Oedipus rex di Stravinskij, l'orchestra ha inciso l'opera Quo vadis dello svedese Anders Eliasson, aggiudicandosi il prestigioso Grammy Award. Nella discografia dell'orchestra si distinguono le Scene dal Faust di Goethe di Schumann, il Requiem di Mozart e quello di Verdi con Claudio Abbado; il Requiem e i Salmi penitenziali di Schnittke e il CD Oriente-Occidente con musiche di Arvo Pärt sotto la guida del direttore estone Tõnu Kaljuste.

Redazione