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Marco Viroli presenta il suo nuovo lavoro: " I Bentivoglio. Signori di Bologna "

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COPERTINA
Martedì 28 febbraio ore 21.00 presso il centro culturale San Francesco via Marcolini 4, Forlì Marco Viroli presenta il suo nuovo saggio. Dialogheranno con l'autore Marzio Casalini e Gabriele Zelli

La presenza del volume sui Bentivoglio all'interno della collana "Signori di Romagna" è motivata dal fatto che la città felsinea ebbe per lungo tempo il proprio baricentro politico spostato verso sud-est. La nostra Romagna era estremamente frazionata da interessi campanilistici – prima comunali, poi signorili – e per questo vista esternamente come terra da unificare e di facile conquista. Era inoltre punto di passaggio obbligato per scendere e salire da nord a sud e viceversa. Vantava la presenza di un importante porto sull'Adriatico, Ravenna, e delle antiche saline di Cervia, in cui, sin dai tempi degli Etruschi, veniva prodotto il cosiddetto "oro bianco". La Romagna non era una terra ricca di materie prime (totalmente assenti marmo, granito, i palazzi signorili delle nostre città eran fatti di mattoni) ma aveva una florida agricoltura a cui spesso attingevano i Fiorentini, ad esempio, negli anni di scarso raccolto di grano nelle pianure che si affacciano sul Tirreno, senz'altro più flagellate dagli agenti atmosferici di quanto lo fosse e lo è tuttora la nostra piana, incuneata tra gli Appennini e il più rassicurante mare Adriatico. La Romagna era infine terra prospera di uomini duri, di poco scrupolo, avvezzi al "mestiere delle armi"; gente che si guadagnava da vivere sul campo di battaglia, sia come soldato sia come condottiero. I "magnifici signori" romagnoli abbellirono le loro città, non solo i propri palazzi, con i denari guadagnati combattendo. In taluni casi non sapevano né leggere né scrivere ma riconoscevano il bello e sapevano che investendo in Arte e Architettura la loro fama avrebbe varcato i confini geografici e quelli del tempo. Per questi e per molti altri motivi la storia dei Bentivoglio fu molto simile a quella dei vicini signori romagnoli, con i quali condivisero anche la fine del loro periodo di potere. Tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, infatti, entrarono in campo forze insuperabili, mosse da una ferrea volontà di conquista: dapprima il ciclone Cesare Borgia, quindi Giulio II della Rovere, "il papa guerriero", il quale riportò Bologna e la Romagna sotto il diretto controllo dello Stato della Chiesa, dando inizio a una lunga dominazione che si protrasse per tre secoli e mezzo (escludendo la pausa napoleonica), fino all'Unità d'Italia.
(Dalla quarta di copertina)
"La Bologna dei Bentivoglio, crocevia tra il nord e il sud della Penisola, fu al centro della complessa lotta politica dell'Italia del Quattrocento, nella quale si incontravano e si scontravano i tentativi di egemonia di Venezia sulla terraferma, di Firenze sulla Toscana, del Ducato di Milano sulle aree settentrionali, senza contare la politica di ricomposizione e di affermazione dello Stato della Chiesa e gli stessi piani di penetrazione dei sovrani europei.Il libro racconta queste vicende complesse con rapido passo narrativo, cordiale nella sua vocazione divulgativa, rigoroso nell'impegno storiografico. Dalle pagine emergono i personaggi straordinari di un dramma e di un tempo affascinanti, illuminati dalla luce scintillante delle armi, delle vendette, delle stragi, della sete di potere. E su tutti emerge la figura trionfante di Giovanni Bentivoglio il quale, nei suoi quarantatre anni di governo, fu il vero protagonista del Rinascimento bolognese".

Marco Viroli