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L'intervista. LaLa McCallan: l'eleganza e l'autoironia salveranno il mondo

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LALA
Appassionante, misteriosa e di grande talento. Queste sono le caratteristiche che contraddistinguono LaLa McCallan, artista chè è arrivata alla finale nel programma "Italia's Got Talent", in onda su Canale 5 e condotto da Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi. Una cantante che è più di una semplice interprete, che trascende i confini classici del personaggio maschile e femminile per portare sul palcoscenico il meglio di entrambi i sessi, fusi in un'interpretazione unica e davvero originale. Diva en travestì, in grado di cantare dal vivo su una estensione di oltre tre ottave, Daniele Pacini in arte LaLa McCallan non è approdato sul palco di uno dei programmi più seguiti dal pubblico come un semplice neofita, bensì avvalendosi di notevoli doti artistiche, frutto di anni di studio sia in Italia che all'estero. Doti che l'hanno immediatamente reso 'uno dei preferiti' dagli amanti di "Italia's Got Talent"
Nata tra Clubs e Dinner Show, LaLa McCallan dipinge nei suoi spettacoli piccoli quadri di una realtà magica ed avvolgente. I suoi meravigliosi costumi, le sue acconciature elaborate, e quella voce capace di spaziare dal baritono al soprano creano un'armonia unica in un'esibizione che prevede due attori riuniti un un'unico personaggio, una sorta di solo-duetto capace di regalare forti emozioni.
Daniele Pacini, tu sei un giovane e apprezzato artista di talento, vorresti raccontarci come è nata, chi è Lala McCallan? Cosa c'è di te c'è in lei e cosa invece è originale?
LaLa è nata dalla voglia di creare qualcosa di nuovo e originale che andasse oltre i ruoli tradizionalmente associati ai personaggi en travesti. Io ho contribuito a lei con la mia voce, ma molta della sua personalità è opera del mio co autore Stuart Lindsay. Oggi LaLa in effetti rappresenta la parte migliore di noi. A differenza di noi lei è sempre elegantissima, sempre di buon umore, e sa sempre come risolvere brillantemente ogni situazione...
Quando è nato in te, non solo l'amore per la musica, ma il convincimento di voler diventare un artista?
Fin da bambino ho sempre voluto cantare. Poi ho cominciato a capire che avrei potuto effettivamente farlo, e allo stesso tempo ho deciso che avrei voluto lavorare nello spettacolo. Da adolescente ho intuito che se la vita è tutta una "messa in scena", tanto vale farsi pagare per recitare. Un pensiero un po' cinico, ma ripeto, ero adolescente... Lala McCallan è sicuramente unica nel suo genere in grado, come hanno detto i critici, di eliminare l'ultima barriera che separa il genere maschile da quello femminile: il suono.
Nei tuoi primi spettacoli, come è stata accolta dal pubblico?
Se siamo ancora qui con questo progetto è proprio perché LaLa ha sempre avuto un'accoglienza strepitosa da parte del pubblico. Il personaggio è nato prima sul web, dove ha debuttato con un paio di video musicali che hanno avuto un'ottima risposta. Poi ha debuttato al Teatro Eden di Bologna con il dinner show "VivaLaDiva!", che ha fatto parte del cartellone del teatro per ben due anni, praticamente sulla forza del passaparola del pubblico. Si è creato un piccolo fenomeno cult con persone che sono tornate a vederci anche 5 o 6 volte. Lo spettacolo stesso era strutturato in modo da creare un crescendo di gradimento nel pubblico, che all'inizio era sempre un po' sconcertato ma alla fine restava estasiato.
Un percorso pieno di soddisfazioni! Daniele, parliamo del tuo background musicale: quali sono gli artisti che hanno influenzato la tua carriera artistica, quelli che ami di più?
Gli artisti che ammiro di più sono diversissimi tra loro. Vanno da Marilyn Monroe a Teresa De Sio, passando per Liza Minnelli, Dolly Parton, Mariah Carey e Maria Callas. Ooops, mi sono accorto che ho citato solo donne. Sarà un caso?
Qual è stata l'esperienza vissuta sino ad oggi che ha significato di più per te, che ti ha fatto sentire particolarmente felice, o che magari ti ha insegnato qualcosa?
In due parole è stata una sera in Alaska, quando di fronte ad un meraviglioso tramonto ho capito che la felicità non dipende da fattori esterni ma è una decisione personale. Una intuizione che ovviamente è difficile da tenere sempre presente, ma averlo capito ha cambiato la mia vita.
Volgendo uno sguardo al futuro, quali sono i tuoi progetti, le tue speranze, i tuoi obiettivi?
Vorrei che LaLa raggiungesse un pubblico molto più ampio, e riuscire a sfruttare appieno le potenzialità del personaggio. La mia speranza come artista è di contribuire culturalmente al raggiungimento della parità di diritti per tutti, e alla delegittimazione di ogni discriminazione.
Lala McCallan simboleggia la scomparsa di ogni barriera e divisione, è come una paladina, la paladina dell'uguaglianza unita al talento. E' come se incoraggiasse chi la guarda a lasciarsi andare e a essere se stesso.
Se un giovane aspirante artista ti chiedesse un consiglio, tu cosa gli risponderesti?
Grazie per questa bellissima definizione. Tornando alla domanda precedente posso rispondere che la mia speranza è quella di essere all'altezza delle tue parole. Se dovessi dare un consiglio ad un giovane artista sarebbe quello che mi ha insegnato Stuart: sii sempre te stesso, cerca costantemente di migliorarti e non avere paura di investire nel tuo lavoro.