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Bologna. “People Mover” Confabitare promette battaglia

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Bologna
Bologna. Messa da parte l'assurda idea del CIVIS i cittadini bolognesi sono ora alle prese con un nuovo utopico progetto, il PEOPLE MOVER. Si tratta di un treno che dovrebbe correre su binari sopraelevati collegando l'aeroporto G. Marconi con la Stazione Centrale. Un percorso lungo 5 chilometri su viadotto dell'altezza di 5 metri, 2 gallerie e banchine da 36 metri. Il costo calcolato per quest'opera è di 100 milioni di euro di cui 27 saranno a carico della Regione Emilia-Romagna, ad ATC spetterà il 25% per la partecipazione iniziale, il Comune dovrà coprire eventuali costi nel caso durante il primo anno non si arrivi ad 1.000.000 di passeggeri e il rimanente sarà a carico di privati. Il percorso prevede un punto di incrocio all'interno del comparto Lazzaretto con una frequenza di passaggi ogni 10 minuti. Tutto questo spreco di denaro pubblico può ancora essere evitato se l'Amministrazione si deciderà ad attivare la fermata 'Bologna Aeroporto' sulla già esistente rete del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), garantendo un collegamento tra aeroporto e stazione della durata di 6 minuti contro i 10 garantiti dal People Mover. Anche i costi del biglietto sarebbero minori: 1 euro per SFM, 7,50 per il People Mover.
In questo scenario che vedrà deturpata una vasta zona urbana, al momento nessuno ha tenuto conto degli abitanti, tutti quei proprietari di immobili che, oltre a veder apparire crepe sui muri, piloni per il viadotto nei giardini privati o nel verde condominiale, rischiano espropri inutili e ingiustificati contro i quali Confabitare – Associazione Proprietari Immobiliari si opporrà se necessario ricorrendo presso le sedi giudiziarie competenti. Ancora una volta Confabitare vuole dar voce a tutti quei proprietari alle prese con l'ennesima situazione non richiesta e mette a disposizione la competenza dei propri consulenti legali e tecnici per affrontare insieme questa situazione e, se necessario, procederà con azioni pubbliche e legali per evitare ulteriori danni.

Redazione