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Il contributo delle donne nella CIA.

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Recentemente i media Statunitensi hanno posto all’evidenza del pubblico il fatto che ben cinque donne sono a capo di altrettanti settori dell’intelligence estera degli States. In effetti è una sorpresa solo apparente, in quanto, da tempo la C.I.A. ha avuto sotto i riflettori sue agenti al femminile. A Langley (Virginia), nella sede centrale dell’intelligence, si erge un muro in granito in cui sono incise circa un centinaio di stelline. Ogni stellina simboleggia un agente dell’Agenzia deceduto. Tra tutte, spiccano anche le due che rappresentano le agenti Elisabhet Hanson e Jennifer Matthews, cadute in servizio nel 2009 in Afghanistan, barbaramente uccise in un attentato. Chi le ha conosciute ne ricorda l’alta professionalità, il senso della patria e la grande efficienza operativa. Nonostante che queste eroiche americane siano cadute per la propria patria e tenendo conto del grande sforzo che il Governo degli Stati Uniti sta affrontando al fine di cercare di eliminare le differenze tra uomini e donne nel mondo del lavoro, occorre precisare che, comunque, i settori più prestigiosi dell’intelligence USA sono ancora diretti e gestiti da uomini. Donne dunque più presenti, ma gli agenti operativi alla James Bond hanno ancora i pantaloni.